Nonna Roselda Joux: vi spiego com’è la mia nipotina Sophie
Roselda Joux ha 71 anni portati benissimo, è valdostana doc e vanta come miglior risultato in Coppa del Mondo un 6° posto nello slalom di Jackson Hole 1970. Sonia Vierin, figlia di Roselda, di anni ne ha 43 e anche per lei il miglior risultato della carriera è stato un sesto posto, ma in gigante, nel 1997 in Val d’Isère.
Sophie Mathiou è nata il 5 febbraio 2002, di Roselda e Sonia è la nipote (una è nonna, l’altra zia) e il 10 marzo scorso è diventata campionessa del mondo juniores di slalom. Tre generazioni di donne in pista, che bella storia!
Per sapere qualcosa di più di Sophie, che domani a Lenzerheide esordirà in Coppa nella gara a squadre e sabato sarà in pista per l’esordio più atteso, in slalom, diamo la parola a Roselda, ovviamente orgogliosissima della nipote dopo esserlo stata della figlia.
«La vittoria di Bansko è stata una bella emozione, l’ho seguita in streaming, ma a dire il vero ho visto Sophie solo nella seconda manche, perché nella prima è scesa in un nebbione pazzesco.
Lei ci credeva, l’abbiamo sentita il giorno prima della gara ed era serena, lì abbiamo capito che era pronta per un bel risultato e l’abbiamo tenuta tranquilla. Nessuno le ha mai messo addosso pressione, fa quel che fa perché piace a lei, non la spremiamo per niente né la spingiamo.
In questo momento va forte in slalom (come la nonna, ndr), ma Sonia dice che può fare ancora meglio in gigante (come la zia, ndr). In effetti è sempre stata forte in gigante, ma ultimamente ha fatto più slalom, perché in autunno si è fatta male a una caviglia e a dicembre si è allenata poco, peccato.
La grande forza di Sophie è nella testa. Mentalmente è davvero forte, ce n’eravamo già accorti in passato. Anche quando la prima manche va male lei trova la forza di reagire e in gara si carica molto più che in allenamento.
È una tipa da o la va o la spacca. O esce o va forte e credo che per crescere e arrivare al massimo livello, questa sia una dote importante. Sophie lavora anche tanto, ci crede, ha voglia di arrivare, guarda molto le atlete più forti, Federica Brignone è stata per lei un grande esempio, un modello da imitare. Si sono anche allenate assieme qualche volta qui in Valle d’Aosta e sono entrambe nel gruppo sportivo Carabinieri.
Zia Sonia la segue tanto, le parla spesso anche fra una manche e l’altra, è brava a motivarla e a consigliarla. Io invece le dico sempre che il lavoro paga, che può arrivare lontano se continua a stare serena e a divertirsi, perché se uno si stressa e parte di testa poi non va più.
Io scio ancora con grande piacere, quest’anno purtroppo non si è potuto, ma fino all’anno scorso sono sempre andata a vedere le gare di Sophie e anche dell’altra nipotina Tatum (Bieller), figlia di Sonia, del 2005, fra le migliori allieve italiane. Per lei il difficile comincerà l’anno venturo con le gare Fis.
Sono Sophie e Tatum a tenermi giovane, in effetti fa un po’ impressione pensare che sono passati più di cinquant’anni dai Mondiali della Val Gardena, gli unici fatti in carriera.
Ci spiace molto non poter venire a Lenzerheide a vedere dal vivo l’esordio in Coppa di Sophie, saremo davanti alla televisione e per favore pensaci tu Ninna a farle il tifo e ad abbracciarla a fine gara anche per noi!». Nonna Roselda Joux vi