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Monterosa Ski estate: una “montagna” di eventi legati alla tradizione

Monterosa Ski estate: una “montagna” di eventi legati alla tradizione. È iniziata da qualche giorno la lunga estate del Monte Rosa, con le prime salite dalla Valsesia e dalle Valle di Gressoney verso Punta Indren, porta d’accesso a uno dei ghiacciai più estesi d’Europa, grazie agli impianti di risalita di Monterosa Ski. Anche dopo una giornata di avventure in quota, però, nelle valli del Rosa c’è sempre qualcosa da fare tra gusto, cultura e il luccichio di una volta stellata che qui, nel cuore delle Alpi, è un po’ più vicina.

Al Monte Rosa già gli impianti, da soli, raggiungono i 3.275 m di quota di Punta Indren che, se d’inverno sono soprattutto la meta ideale per chi si lancia facendo freeride con sci o snowboard, d’estate diventano punto di partenza per chi punta in alto: alla conquista delle 15 vette sopra i 4.000 m., come una collana di perle al collo dei 4.634 di Punta Dufour.

Fino al 15 settembre sarà possibile tutti i giorni utilizzare gli impianti di Monterosa Ski alla scoperta di questo mondo incantato.

Qui calendario completo delle aperture degli impianti Monterosa Ski per l’estate 2024.

Scialpinisti e alpinisti, a caccia di emozioni forti e di un nuovo rifugio da spuntare ogni volta dalla bucket list. Su tutti, la Capanna Regina Margherita di Punta Gnifetti che, con i suoi 4.554 m di quota, può vantare il doppio primato di rifugio alpino più alto d’Europa e al contempo anche il più antico del versante italiano delle Alpi.

Risale al 1893, infatti, l’inaugurazione di questo illuminato progetto, le cui parti furono realizzate a valle e trasportate con i muli prima, a mano poi, fino a Punta Gnifetti, dove furono assemblate.

Altri tempi, ma un fascino immutato e un richiamo irrinunciabile per chi la montagna la sente dentro.

L’estate del Monte Rosa, tuttavia, ha molte facce a seconda della valle e della quota che si scelgono: propulsore della vita delle tre valli è proprio il fondovalle, dove piccoli borghi dalle grandi storie invitano i viaggiatori a perdersi tra i loro vicoli, a sbirciare tra le travi dei rascard, ad aguzzare l’udito per ascoltare, nella gente del posto, le varie sfumature linguistiche che contraddistinguono queste terre alte.

E sono tante, da queste parti, le occasioni per conoscere la cultura di montagna ed entrare in contatto con le sue espressioni, fatte di gusto, di artigianato e di un rapporto privilegiato con la natura e con il cielo che, a queste altitudini, è un po’ più vicino. Senza mai rinunciare al divertimento, alle occasioni per stare insieme e ai momenti di contemplazione e benessere, per tornare a respirare insieme alla natura, rinascendo con lei in queste giornate di bella stagione.

Val d’Ayas: vite e viti eroiche di montagna, tra i sabot e le stelle

In Val d’Ayas, la frizzante e limpida aria di montagna si combina ai sapori genuini di queste terre dove, tra quota e pendenza, le colture sono davvero eroiche. L’eroismo delle viti di montagna, ad esempio, è protagonista della rassegna Val d’Ayas in a Glass, la serie di appuntamenti che porta tra le strade della valle i migliori vini locali, e non solo, dal 6 luglio al 17 agosto, oppure di Extrawine, che animerà Brusson il 27 luglio.

Quella dei sabot in Val d’Ayas, invece, è una storia che si perde nella notte dei tempi. Si tratta di una delle tradizioni più longeve di queste zone, di una produzione che ha calzato per secoli i piedi degli abitanti locali e non solo!

LaMonterosa Sabot Race (sabato 20 luglio 2024), gara goliardica corsa tutta con i sabot ai piedi, avrà quest’anno come tema il mondo dei cartoni animati e, per partecipare, sarà necessario essere vestiti a tema con la sola eccezione, naturalmente, delle calzature.

Nel corso del tragitto, inoltre, sono previsti due pit stop in cui si farà “rifornimento” di birra! Gli ultimi due ostacoli prima del traguardo sono uno scivolo d’acqua seguito da un temibile scatto tra fieno e segatura. Insomma, davvero uno spettacolo imperdibile, ma anche la gara da correre più divertente dell’anno per i più avventurosi! Chi vince? Vince lo sport, vince lo stare insieme in allegria, vince l’artigianato della Val d’Ayas, questo è sicuro.

Di notte, infine, in Val d’Ayas si vive d’estate con il naso all’insù: torna Monterosa Galattica, serie di incontri dal 13 luglio al 18 agosto per farsi guidare in percorsi di orientamento con puntatore laser tra le stelle da esperti astronomi, che terranno tutti con il naso all’insù e sveleranno forme e nomi delle costellazioni.

Screenshot

Valle di Gressoney: gusto, musica e il fascino della cultura Walser

Sono due gli elementi fondamentali dell’estate gressonara: la cultura Walser, celebrata, ad esempio, anche dalle corse di trail running del Monterosa Walser Waeg del 6 e del 7 luglio, oltre che da tutti gli appuntamenti del Gressoney Walser Festival, e la natura rigogliosa della valle, che nello stesso weekend andrà in scena con Artemisia, l’annuale mostra di fiori e piante di montagna nel centro di Gressoney-Saint-Jean.

Il 13 luglio, invece, proprio nel capoluogo ci sarà il Gressoney Walser Food, un’esperienza gourmet tutta da gustare tra stand di prodotti tipici locali. Verranno preparati piatti innovativi con prodotti di filiera corta, tra show cooking a cura dello chef Danilo Salerno e cibi da passeggio.

Tradizione, folklore e artigianato tipico, invece, saranno i protagonisti della Walsernacht, una notte bianca per rivivere atmosfere di altri tempi, con i negozi che restano aperti al suono della musica tradizionale del Gruppo Folkloristico di Gressoney.

Uno dei momenti più toccanti dell’estate in valle di Gressoney, però, è il Blind concert-concerto sotto le stelle (10 agosto): nella bellissima cornice notturna del Lago Gover, l’emozione di un concerto al buio illuminerà la notte di San Lorenzo, in compagnia di stelle cadenti e di ottima musica.

Gressoney-La-Trinité, sarà protagonista ogni mercoledì d’estate della rassegna cinematografica I mercoledì di Filmontagna, che porta sul grande schermo le tematiche relative proprio alle Alpi: ambiente, clima, avventura, sport, cultura e storia.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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