Miracolo in Badia, scialpinista travolto da una valanga, estratto vivo dopo 23 ore!
A chi non crede nei miracoli eccone uno: Carluccio Sartori, scialpinista polesano è stato estratto vivo da sotto una valanga dopo oltre 23 ore, in zona Badia, in Alto Adige. Si trova ricoverato ancora in terapia intensiva ma è cosciente ed ha scambiato qualche parola coi famigliari, in particolare con la figlia ventenne, giocatrice di calcio della Spal.
Lo attendevano al Camping Sass Dlacia di San Cassiano giovedì scorso, dove alloggiavano, ma nel tardo pomeriggio non vedendolo arrivare hanno allertato subito i soccorsi di Alta Badia e San Cassiano. Tutto molto complicato sia per il buio ma soprattutto perché Sartori non aveva detto di preciso dove avrebbe fatto la sua escursione con un pericolo valanga marcato 3 su 5.
«Abbiamo sorvolato tutta la zona, dal Piz Lavarella al Fanes fino a passo Falzarego controllando diversi coni di valanghe», ha dichiarato Hubert Messner dell’Aiut Alpin Dolomites. Sotto l’elicottero, come avviene in questi casi, era appesa l’antenna che capta i segnali dell’Arva. «Avevamo ancora poco carburante e abbiamo deciso di sorvolare solo il Setsass, prima di tornare alla base a Pontives e lì in cuffia abbiamo sentito il bip-bip dell’Arva, prima singoli e poi a intervalli sempre più ristretti».
Quando Sartori è stato trovato, dopo un’intera notte a -15 gradi, il corpo si trovava a una temperatura di 23 gradi ma si sarebbe salvato grazie al cosiddetto effetto igloo, cioè all’effetto isolante della neve e a una camera d’aria che si è formata sotto la superficie della slavina.
Non indossava nemmeno la giacca a vento cosa che spesso avviene quando si è nella fase di salita. La morte per ipotermia, o assideramento, avviene quando il corpo umano arriva a una temperatura attorno ai 24-26 gradi per cui è davvero incredibile come sia riuscito a sopravvivere. Miracolo in Badia scialpinista travolto
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