Nel parterre di Courchevel Michel Vion, presidente della federazione francese, era in prima fila per tifare le “bleus”. L’occasione è stata ghiotta per stuzzicarlo riguardo al futuro della presidenza Fis.
Si sa, infatti, che Gianfranco Kasper lascerà a fine stagione la presidenza della Fis. Lo ha annunciato lui stesso. Che dopo di lui e ancor prima Marc Hodler arrivi un altro svizzero? Quasi impossibile, se non altro perché Gianfranco quando a ottobre ha annunciato il suo ritiro ha concluso il discorso con un secco. “Basta svizzeri alla presidenza“. E la cosa non è che abbia fatto impazzire Urs Lehmann, Presidente della federazione elvetica, tra l’altro molto stimato da tutto l’ambiente.
Dunque si sta prefigurando questa ipotesi molto attendibile, se non altro perché esposta dallo stesso Michel Vion: “Siamo in tre in ballo Urs Lehmann, lo svedese Mats Arjes ed io. Certamente mi fa piacere essere uno dei tre. Però non ho alcuna intenzione di mettermi lì a far campagna elettorale. Non mi piace, non ho tempo e non è neanche il caso.
Quindi avrei trovato una soluzione che reputo interessante sotto tutti i punti di vista. Mats Arjes fa il Presidente, io una sorta di direttore generale. Spiego il motivo. Mats è una figura di grande rappresentanza e fa parte del consiglio Fis dal 2010, oltre ad essere vice Presidente dallo scorso inverno. Però è poco avvezzo al campo, ai regolamenti, alle strategie tecniche. Che invece sono il mio pane.
Una conduzione federale a due credo possa funzionare molto bene. Riguardo a Urs, Gianfranco è stato abbastanza chiaro, basta svizzeri, dunque lo vedo abbastanza fuori dai giochi, a meno che si metta in gioco in maniera forte. Ma a quel punto io non mi metterei a far battaglie”.
Nelle ultime due stagioni anche Sarah Lewis, da anni segretario generale, non aveva nascosto il desiderio di prendere il posto del suo “capo”. Dinnanzi a tale disegno è però probabile che la “guerriera inglese” non pensi minimamente a rincorrere un’ambizione quasi impossibile.
In qualche corridoio si era alzato anche il nome di Flavio Roda che ha sempre preso un sacco di voti nel consiglio dello Sci Alpino. Perché è molto stimato e sa affrontare ogni problematica soprattutto esponendo non chiacchiere ma soluzioni. Ma anche questa ipotesi, molto teorica e per nulla balenata dal Presidente Fisi, non sarebbe, per Michel Vion, da prendere in considerazione.
Michel Vion, classe ’59, atleta degli anni 80, si era distinto soprattutto in combinata. Specialità che nel 1982, ai Mondiali di Schladming, gli regalò la medaglia d’oro. Poi una sola vittoria in Coppa del mondo, un secondo e un terzo sempre in combinata.
Presiede la FSS dal 2010, grazie al suo passato di atleta, all’eleganza nel modo di esporsi e a un carattere sempre molto positivo, sembrerebbe , dunque la persona adatta per sobbarcarsi una peso non proprio semplice da sostenere. Soprattutto se dovesse piacere a tutti la soluzione della doppia conduzione, pur nel rispetto dei ruoli.
Di Mats Arjes invece si sa poco (qui sopra). Sarebbe il presidente più giovane della storia, considerando che ha “appena” 52 anni. Ma all’interno della politica Fis ha sempre riscosso mota ammirazione. Non per niente è stato anche recentemente nominato Tesoriere FIS e Presidente della Commissione finanziaria.
È presidente, amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione di SkiStar, società che gestisce il flusso turistico di tutte le stazioni invernali svedesi.
È anche membro del consiglio di amministrazione di New Wave Group (mega azienda di articoli per la casa). Inoltre, nel 2018 è stato eletto presidente del Comitato olimpico svedese e per il quadriennio 2004-2008 è stato Segretario Generale, per poi fare il presidente fino all’anno scorso della federazione svedese.
Ha anche un passato come atleta, ma un infortunio lo ha costretto alla resa in età giovanile. Quindi gli studi fino a ottenere un master in economia e commercio, una moglie e due figli. Insomma è in tutto e per tutto un manager.
La questione si risolverà al prossimo congresso Fis, il 52°, che si terrà a Royal Cliff, in Tailandia, dal 17 al 23 maggio 2020.