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Metodo “Performa”: dà forma alla prestazione eccellente

Nell’ambito della psicologia dello sport si possono utilizzare numerosi protocolli di training mentale, tutti molto validi. Uno dei modelli più famosi ed efficaci è il metodo SFERA (acronimo di Sincronia, Forza, Energia, Ritmo e Attivazione ) del prof. Giuseppe Vercelli, applicato in vari settori dello sport, in particolare nello sci alpino e nel calcio, insieme a SFERA coaching utilizzato in particolare nel mondo manageriale. Grazie a un metodo sintetico e di chiara applicazione, è possibile analizzare l’atleta in modo approfondito e aiutarlo a dare sempre il meglio di sé stando in «sfera», appunto. Nel mondo del tennis italiano è applicato il modello MECA (riconosciuto dalla FIT), acronimo di Motivazione, Emozione, Concentrazione e Autoconvinzione, gli autori sono D. De Gaspari e A. Daino; essi aiutano il tennista a dare sempre il meglio di se stesso a ogni colpo di palla. Esiste anche un altro metodo, applicabile a tutti gli sport, sia nel settore giovanile che ad alto livello, denominato PERFORMA (Psicosport, Bocchi-Ortensi 2017). Performa è un protocollo di intervento che integra otto punti fondamentali della psicologia dello sport. È il simbolismo di «per essere in forma, per performare», cioè per dare forma alla prestazione eccellente. L’acronimo si fonda su otto aree collegate tra loro e applicate in 20 anni di esperienza dalla società Psicosport (www.psicosport.it) su numerosi atleti, con l’obiettivo di migliorare la prestazione sportiva rispettando primariamente il benessere della persona. Ecco sinteticamente le parole che compongono il PERFORMA declinate per uno sciatore.
Prestazione Si inizia nel fare una chiara fotografia della prestazione attuale dello sciatore indagando le abilità mentali che l’atleta considera più importanti per il raggiungimento del proprio sciatore ideale, confrontandole poi con le abilità mentali dello sciatore reale.
Emozioni L’intelligenza emotiva è la capacità di entrare in contatto con la propria e altrui sfera emotiva al fine di poter utilizzare strategicamente le emozioni in modo congruo e a proprio vantaggio. Si lavora sulle emozioni positive e negative e sulle capacità sociali relazionali dello sciatore, attraverso alcuni test, per trasformarle in preziose risorse.
Rievocazione immaginativa La tecnica dell’imagery, cioè la visualizzazione, consiste nel vedere l’azione motoria dentro la mente, modellandola al meglio. Immaginarsi nella mente nel fare la curva ideale attraverso un’attivazione polisensoriale (connettendosi a tutti i cinque sensi) aiuta a modificare l’azione motoria reale aumentando la percentuale di successo fino al 70%.
Flow È lo «stato di grazia», il flusso in cui gli atleti raggiungono la prestazione eccellente. Lo stato mentale in cui testa, fisico e tecnica sciistica coincidono ai massimi livelli. È possibile misurare le dimensioni mentali di cui è composto il flow di ogni atleta e aiutarlo a potenziarle per accedere a quella sciata «magica» e redditizia a cui tutti gli sciatori ambiscono.
Obiettivi Lo sciatore deve essere in grado di dichiarare gli obiettivi di prestazione e di risultato, declinandoli a breve, medio e lungo termine della stagione sciistica. La programmazione degli obiettivi può essere collegata alla tecnica sciistica o al mentale. Gli obiettivi SMART: specifici, misurabili, accessibili, rilevanti e temporali, mantengono sempre alta la motivazione dello sciatore.
Rituali È l’insieme di pensieri, azioni, immagini richiamati mentalmente prima dell’esecuzione di una gara di sci per una migliore attivazione e la concentrazione. Le routine vengono utilizzate anche per poter reagire positivamente all’errore durante la prestazione e per favorire l’entrata nel flow. Il dialogo interno delle routine dello sciatore deve essere positivo, motivante e rassicurante.
Motivazione La direzione della motivazione è differente, può essere orientata al compito (sul fare un allenamento o una gara) orientato al sé (sull’essere un campione o uno sciatore amatoriale); oppure di diversa tipologia: motivazione estrinseca ed intrinseca (scio perché mi piace e lo voglio, non per dovere o per soddisfare qualcuno esterno a me).
Attivazione C’è un rapporto strettissimo con la prestazione, infatti, se lo sciatore è Attivato in modo corretto, la sua gara avrà un’alta probabilità di essere una Prestazione eccellente. Se l’atleta è iper-attivato (cioè eccessivamente agitato e nervoso) oppure se è ipo-attivato (cioè eccessivamente tranquillo) la sua prestazione risulterà essere di basso livello, poiché questo stato mentale influisce sulla muscolatura causando troppa rigidità o troppa fiacchezza alla sciata.
Con l’augurio ad atleti, campioni, sciatori amatoriali o sciatori principianti di essere sempre Performanti o in Sfera, buona sciata e buon divertimento.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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