Il pensiero di un maestro di sci di oggi si intitola: “Maestri di sci, forse ci siamo!”
Arrivato il nuovo DPCM. Montagna chiusa. Ma questo già lo si sapeva, fin da gennaio. Non è che occorresse un grande ingegno per capire come le cose sarebbero andate a finire.
Con quei continui rimandi sulle date di apertura che hanno prodotto solo e soltanto malumori (puro eufemismo) tra tutti gli operatori del settore.
Inclusa la categoria dei maestri di sci, sicuramente tra le più penalizzate. Dallo scorso marzo impossibilitata a lavorare.
La buona notizia, sperando lo sia per davvero, è che il Governo ha assicurato che entro questo fine settimana, o al più tardi ai primi giorni della prossima, avrebbe provveduto a sbloccare i tanto attesi ristori.
Dunque anche per i maestri di sci. Saranno quei famosi 70 milioni di euro di cui parlava Forza Italia? Staremo a vedere. Ma soprattutto, quando e come arriveranno nelle tasche dei maestri di sci?
In tutti questi mesi si sono viste manifestazioni di piazza per ottenere i ristori, ma di fatto non si conosce ancora l’effettivo ammontare della cifra destinata alla nostra categoria.
Soprattutto, con quale logica quest’ultima verrà messa “in pagamento” da parte del Governo? Particolare, questo, da non sottovalutare.
Collegio Nazionale e Amsi avranno certamente le idee chiare su come procedere. Partendo da chi “vive” solo e soltanto di questa professione, i più bisognosi.
Saranno previsti, in misura minore, indennizzi anche per i maestri “saltuari”, a chi cioè ha altre professioni?
Nella suddivisione dei ristori verranno incluse quelle spese fisse che tutte le Scuole di Sci hanno sostenuto quest’inverno, pur non potendo mai lavorare? Tutte domande che a breve avranno risposte.
Senza entrare più di tanto nel merito della ridistribuzione dei ristori (qualcuno parla di giugno, francamente sarebbe un po’ tardi), mi auguro semplicemente che questi rimborsi coprano tutti i mesi di inattività.
O perlomeno siano equiparati a una cifra mensile uguale a quella percepita per il reddito di cittadinanza. Fosse meno, sarebbe un’ulteriore ingiustizia per tutta la categoria, dopo non aver potuto insegnare.
Se il presente è ottenere i ristori, il futuro è la programmazione estiva e invernale. Per non farsi trovare impreparati, per non essere una categoria ostaggio di una politica che non è stata per niente amica della montagna.
Vedremo se in futuro qualcosa cambierà, in positivo. Il primo test saranno questi annunciati ristori. Intanto la montagna è stata per il momento esclusa dai 209 miliardi del Next Generation EU. Se il buon giorno si vede dal mattino…
Walter Galli
P.S. Un tempo si diceva: “Le chiacchiere stanno a zero”. Purtroppo. Maestri di sci forse
Foto Scuola Sci Badia