Dopo la tre giorni della Coppa del mondo femminile, svoltasi dal 26 al 28 gennaio, l’Oympia delle Tofane ospita questa settimana la Coppa del mondo di sci alpino paralimpico.
Due eventi senza soluzione di continuità, quelli proposti da Fondazione Cortina, all’insegna del motto “sNOw DIFFERENCE”, un motto che non è un semplice slogan ma un programma di lavoro in vista delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi del 2026: i partecipanti ai due eventi gareggiano sulla stessa pista, uno dei tracciati più iconici dello sci mondiale, e a tutti sono garantite le stesse condizioni tecniche e i medesimi servizi.
Il programma prevede per martedì, 30 gennaio, la discesa (recupero di quella non disputata a metà gennaio a La Molina, in Spagna), la cui partenza è fissata poco sopra lo Schuss, il celebre “muro” (pendenza del 64%) che rappresenta il tratto più suggestivo dell’Olympia.
Mercoledì 31 gennaio si gareggerà in superG, giovedì 1 e venerdì 2 febbraio si disputeranno gli slalom.
Oltre cento gli iscritti, con 26 nazioni rappresentate: Andorra, Argentina, Australia, Austria, Canada, Chile, Cina, Croazia, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Israele, Italia, Giappone, Corea del Sud, Olanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Polonia, Slovacchia, Svizzera, Svezia e Stati Uniti.
«Dopo la Coppa femminile, evento che a Cortina vanta una tradizione di mezzo secolo, ora ci attende la settimana dello sport paralimpico, con lo sci alpino: una sfida recente che abbiamo intrapreso lo scorso anno, con la Coppa del mondo di snowboard e le finali della Coppa del mondo di sci alpino» dice Michele Di Gallo, direttore generale di Fondazione Cortina. «In questo 2024 siamo di nuovo in pista, accogliendo oltre cento partecipanti e ventisei nazioni, per un evento che vuole essere uno step di crescita verso l’appuntamento del 2026 ma che guarda anche oltre, con l’obiettivo di rendere Cortina d’Ampezzo sempre più un hub dell’inclusività. Mi piace sottolineare come a questa settimana della Coppa del mondo di sci alpino paralimpico saranno presenti 730 studenti delle scuole venete: una presenza importante, che rappresenta un’occasione di crescita culturale importantissima».
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