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Lo slalom dei Maestri di Sci

Il “Pensiero di un maestro di sci” di oggi si intitola: “Lo slalom dei Maestri di sci!”

Grazie a Sciaremag la nostra categoria ha la possibilità di farsi sentire, leggere. Mai come in quest’ultimo mese articoli, opinioni, lettere e “pensieri” hanno arricchito questa testata online.

Proprio ieri i maestri del Trentino hanno inviato una lettera a firma del loro Presidente Amsi Regionale Mario Panizza “invocando – si legge – aiuti economici“.

E nello stesso giorno l’Amsi Lombardia ha inviato per email una lettera ai propri iscritti il cui testo iniziava così: “Per opportuna conoscenza la documentazione a testimonianza dell’ingente mole di lavoro svolto congiuntamente da Amsi Nazionale e Regionale e dallo stesso Collegio maestri Nazionale e Regionale a tutela della professione, del riconoscimento di ristori per la categoria e delle attività in generale delle Scuole di sci, alpino e nordico, e dello snowboard“.

Un fatto è comunque certo, leggendo anche i commenti sui social: i maestri di sci non sono assolutamente contenti di come la categoria venga trattata a Roma.

A sostegno di quanto scrivo, cito nuovamente un passo della lettera di Panizza: “... la nostra categoria non ha potuto godere di un adeguato sostegno economico garantito dal Governo ad altre realtà professionali“. Più chiaro di così.

Beppe Cuc, che del Collegio Nazionale è il Presidente, ha comunicato a mezzo stampa (articolo riportato anche su SciareMag) della disponibilità del Governo, grazie al parlamentare Francesco Lollobrigida.

L’onorevole di di Fratelli d’Italia ha portato all’ordine del giorno della Camera l’impegno a riconoscere adeguati ristori per la categoria.

Impegno subito condiviso – si leggeva nella nota – anche dall’Onorevole Enrico Borghi, co-firmatario di questo emendamento a prima firma di Lollobrigida e condiviso a larga maggioranza dai parlamentari presenti in aula“.

Slalomeggiando (visto che stasera si corre sul mitico canalone Miramonti di Campiglio) tra tutte queste dichiarazioni, una cosa è certa: al momento se ne sta parlando soltanto. Nulla di più.

Ma farsi sentire, indirizzare lettere all’avvocato Conte, che di mestiere fa il Presidente del Consiglio, e dunque ha il dovere di ascoltare tutti, ritengo sia importante per far conoscere una realtà, quella del maestro di sci, diversa da quella che molti appassionati hanno in mente.

Sciare è certamente un divertimento (non da ricchi, come qualche giornalista ha scritto, bensì un prezioso alleato della salute). Insegnare con passione è però una professione.

Dove l’ambiente favorisce a far sì che questo sia un lavoro appagante per l’occhio (la bellezza delle montagne e delle piste) e per i sensi (il profumo dei pini e persino della neve).

Ma c’è una cosa che molti “tuttologi della montagna” dimenticano: il maestro è il primo ambasciatore della propria località.

Non solo, è colui, come ricorda giustamente Panizza, primo volontario nell’organizzazione di grandi eventi, iniziando dalla Coppa del Mondo a scendere, fino alle gare promozionali. Gratuitamente e per amore della propria stazione.

In tutti questi mesi di forzata inattività, non c’è dunque da meravigliarsi se molti maestri di sci chiedano al Governo di avere risposte precise sui ristori. E sul “quando poter riprendere l’attività”.

Dunque correttissimo parlare di ristori (una sacrosante preoccupazione per chi da mesi è “fermo”), protestare, qualcuno lo ha fatto in piazza. Andrebbe soprattutto ricordato al Governo però, che le linee guida proposte dall’Associazione maestri e dal Collegio nazionale, sono ancora in attesa di risposta dal CTS (?). Dal quale Comitato si aspetta pure il parere favorevole per la riapertura degli impianti.

C’è poi una proposta avanzata da tutti i maestri, inascoltata: quella di poter sciare con il proprio allievo (massimo quattro?). Come stanno lavorando in tempi di lockdown gli allenatori con i propri atleti, non si capisce perché non sia possibile applicare la stessa regola di buon senso anche per il maestro di sci e il suo cliente.

Oltretutto avrebbero più ossigeno (vendita skipass) quelle stazioni oggi aperte solo per allenamenti e gare. Fermo restando il regalino di Natale ricevuto oggi con l’ordinanza della Fisi che blocca tutti (e pochi altri). Eccetto gli Azzurri, per tutto il periodo delle vacanze Natalizie. Tranne 4 giorni tra l’altro con regole assurde. Ma di questo ne riparleremo.

Pensierino finale: gli eventuali soldi del ristoro è giusto riceverli, senza ombra di dubbio, visto che il Governo di fatto ci impone di non lavorare. Ma è altrettanto importante rivendicare tutte quelle altre giuste “linee guida” che a Roma sembrano… non essere mai pervenute!

Walter Galli
P.S. Lo spettacolo di Campiglio: auguriamoci che qualche politico stia vedendo la TV e si renda conto (Conte) della montagna. Lo slalom dei Maestri di Sci

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).