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Lo sfogo di Luca Donegana

Riceviamo questa lettera da Luca Donegana, consigliere dello sci club Erna di Lecco, al quale, come a tutti, diamo spazio, così come sarà per chiunque voglia replicare:

Sono Luca Donegana, di professione notaio, per passione impegnato in vari ruoli nel corso degli anni (ormai più di quindici) all’interno del consiglio direttivo del mio sci club, lo sci club Erna di Lecco (attualmente fra le prime 100 società nello sci alpino), oltre ad essere un atleta master dai risultati non brillanti.

Provo nuovamente a scrivere alcune righe anche se ormai penso che questa federazione, così com’è, non meriti più la mia attenzione perché mi delude continuamente, ma ancora una volta vorrei richiamare l’attenzione dei lettori, mosso da una passione insopprimibile verso lo sport in generale e verso il nostro sport in particolare.

Quello che mi da fastidio negli organi rappresentativi di una categoria, di un settore, sono anzitutto il mancato rispetto delle regole (che sono la base dello spirito sportivo) e poi la mancata comunicazione, colpevole o dolosa, con la base.

Da molti mesi chiedevo alla federazione con insistenza di sapere se il Dott. Negretti fosse il segretario, figura obbligatoria da statuto FISI ed anche secondo i principi CONI relativi agli statuti delle varie federazioni, oppure se fosse semplicemente un professionista esterno a contratto che aveva assunto la "carica" di direttore generale. Non mi sembrava una richiesta così assurda.

Capite il mio disorientamento: in nessun atto ufficiale appariva più la firma di un segretario generale, il direttore in carica si definiva sempre come tale e mai come segretario…. quasi fosse una bestemmia, anche lo stesso presidente pro tempore della FISI ad esempio nella lettera di auguri natalizi parlava di direttore.

Non ricevendo risposte e ritenendo che, se il direttore generale fosse stato solo tale si sarebbe versati in una situazione illecita, ho ritenuto mio dovere, ai sensi del regolamento di giustizia (art. 4) sporgere denuncia al procuratore federale per chiarire la situazione.

Finalmente dopo oltre novanta giorni ecco la risposta del procuratore federale che vi comunico: LA FISI HA ANCORA UN SEGRETARIO GENERALE, il Dott. Negretti.

Quanti di voi lettori lo sapevano??

Ma allora mi chiedo io, perché la federazione fino ad ora ci ha raccontato che il segretario non esisteva più, che c’era solo il direttore, di stare tranquilli che si poteva andare avanti senza problemi solo col direttore.

Io sinceramente non capisco. Qualcuno potrebbe spiegarmelo??

In effetti anche il Procuratore Federale nella risposta con la quale archivia il mio esposto, sancendo (evviva!) che la FISI ha (anche) un segretario generale, testualmente afferma che il non voler usare la qualifica di segretario generale da parte del Dottor Negretti, pur essendo un comportamento non sanzionabile, "non trova plausibile giustificazione".

Quindi riassumendo, non l’ho capito io e passi, ma non l’ha capito nemmeno il Procuratore Federale: perché tanta ostinazione dei vertici della federazione nel difendere la scelta del direttore generale? Per dimostrare di essere migliori, di poter fare a meno di tutti e di tutto?

Sarebbe costato molto COMUNICARE che la federazione era ANCORA dotata di un segretario generale? Si sarebbe  semplicemente dimostrato il rispetto una regola, niente di scandaloso o disdicevole.  La FISI, i suoi vertici, non si sarebbero dimostrati deboli, anzi. Avrebbero dimostrato senso di responsabilità e la mancanza della voglia di sentirsi al di sopra delle regole, atteggiamento che non è indice, a mio sommesso avviso, di sportività, di democraticità.

A queste domande davvero non ho risposte e sono stanco, davvero stanco di chiederle e di cercarle, di lottare per ottenere tutte quelle informazione che dovrebbero essere a disposizione di un tesserato.

La FISI è di TUTTI i Tesserati.

CARA FISI, io quindi NON MI FIDO PIU’ DI TE!!

Sfrutto questa possibilità offertami per lasciare  altre brevi riflessioni conseguenti.

Se su una questione statutaria dai più purtroppo ritenuta marginale la FISI è stata quanto meno poco chiara, nebulosa, ha detto mezze verità, cosa potrà aver nascosto alle società in questo biennio su argomenti ancora più delicati come assicurazione, retribuzione del presidente, contratti di sponsorizzazione?

Scusa CARA FISI, io  NON MI FIDO PIU’ DI TE ed il dubbio sorge dunque legittimo e spontaneo!!

Come posso io, come dirigente di sci club, fidarmi ancora di questa federazione, soprattutto se non cambieranno gli uomini e le donne ai posti di comando.

Io non mi fido più.

Non mi fido più di te, cara FISI, anche perché ci chiami a Bologna ad approvare delle modifiche statutarie dicendoci che è un nuovo testo di statuto, quando fra l’altro lo statuto (art. 62) prevede solo la possibilità che nell’ordine del giorno dell’assemblea siano indicati i singoli articoli da variare. Ci propini un file dove troviamo a sinistra il testo dello statuto vigente e a destra il testo con le modifiche proposte, senza nemmeno sforzarti di evidenziarle, senza che queste modifiche siano state oggetto di una commissione che di questo nome possa fregiarsi, senza che si siano ascoltate le esigenze della base e chiedere di inviare delle mail non è certo ascoltare la base. Questa è la volontà di rispettare la base che tanto si proclama in vista delle elezioni? Tutti segni di un atteggiamento che senza dubbio dopo le elezioni non muterà ma anzi, incassati i voti, peggiorerà.

La risposta della base o meglio la non risposta della base di Modena dovrebbe averti, cara FISI, fatto percepire che in quello che scrivo forse un fondo di verità c’è.

Scusami CARA FISI, ma IO NON MI FIDO PIU’.

Da ultimo voglio offrire il mio parere sulle implicazioni delle modifiche statutarie proposte che probabilmente non conta nulla, ma è comunque quella da un tecnico del diritto.

L’aspetto che mi preoccupa è la svolta in senso presidenzialista e anti democratico che le stesse impongono.

Dalla lettura di tutte le modifiche si evince anzitutto chiaramente che il consiglio federale sarà svuotato di poteri a favore del presidente (ma i candidati ne sono consapevoli, non dicono nulla?) che diventerà un uomo solo al comando della FISI circondato da tanti "YES MEN".

In secondo luogo l’innalzamento del numero delle deleghe  possibili (pur se rispettoso dei principi del CONI) e la riduzione di vari quorum assembleari favoriranno senza dubbio il controllo della FISI da parte di una oligarchia.

E’ davvero quello che noi sci club vogliamo?

Facciamoci un esame di coscienza, stiamo andando verso un sistema che ci sentiamo di condividere in pieno?

Se è davvero così andiamo pure a Bologna e votiamo felici le modifiche statutarie.

Cara FISI scusami, ma personalmente io non condivido le tue scelte, non è quello che voglio per il tuo futuro,  NON MI FIDO PIU’ di te e sono preoccupato, davvero preoccupato, per te anche perché  non vedo, allo stato attuale, possibilità di miglioramenti.

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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