Mattina della vigilia di Natale, mi arriva un messaggio come ne arrivano molti da quando mi occupo a tempo pieno di sci e di impianti di risalita: «Ciao Rolando, auguri! Come siamo messi all’Abetone?» Il fatto è che il mittente non è uno che mi manda messaggi tutti i giorni, anche se è un amico. Non manda messaggi tutti i giorni perché ha un miliardo di cose da fare, visto che oltre a essere il sindaco di Firenze, da un mesetto è stato anche eletto segretario del PD. Stiamo parlando di Matteo Renzi, per molti l’uomo del momento, per altri l’uomo della provvidenza, per me molto più semplicemente un amico, compagno di tante giornate sugli sci. E quindi da amico gli rispondo, ricambiando gli auguri e fornendo la situazione delle piste con la previsione di quello che sarebbe stato il tempo dei giorni successivi. Giorno di Santo Stefano, ore 15, sono all’Abetone a vedere nevicare dopo un paio di giorni di scirocco appenninico, e arriva un altro messaggio: «Che dici? Si prova domani? C’è il sole?» Dico che sì, secondo me domani il sole potrebbe anche fare capolino e quindi poteva prepararsi a muovere la truppa alla volta della montagna. La montagna è chiaramente l’Abetone, che a suggellare il fatto di essere da sempre la montagna dei fiorentini, da una decina d’anni ha anche stretto un vero e proprio gemellaggio sportivo con la città di Firenze. La truppa viceversa è la famiglia Renzi, ovvero Francesco ed Emanuele che fanno da chioccia alla piccola Ester coordinati da mamma Agnese, che più che essere una first lady, quando arriva all’Abetone diventa una sciatrice infaticabile. E quindi, la mattina seguente, come molti altri toscani, ma soprattutto come una normalissima famiglia, sveglia di buon’ora, partenza per la montagna e prima delle 9 tutti pronti alla partenza degli impianti. Niente scorte, nienteclaque, niente codazzo di Onorevoli al seguito. Ragazzi normali, desiderosi di passare una giornata di vacanza in montagna, roba che se non si vede non si crede. E soprattutto non lo avrebbero mai creduto tutti gli altri turisti che durante le vacanze di Natale hanno affollato le piste dell’Abetone, chi a chiedere una foto con lo smartphone, chi un autografo, chi molto più semplicemente a battere una pacca sulla spalla o a fare un augurio.
E Matteo non dice di no a nessuno, sempre pronto alla battuta o allo scherzo con tutti. E meno male che dicono che i politici sono ingessati. Quindi, dopo tutti gli stop «istituzionali», iniziamo a sciare, i ragazzi con i rispettivi maestri e noi da soli. La neve è bella, ma la visibilità non è perfetta, e quindi Matteo inciampa un paio di volte prima di partire e iniziare a prendere il via.
Da sinistra Rolando Galli, Giovanni Guarnieri (presidente consorzio abetone multipass), Giampiero Danti (Sindaco di Abetone ) Giuliano Razzoli, Matteo Renzi, Eugenio Giani (presidente del consiglio comunale di Firenze), Nicola Risaliti (assessore del comune di Abetone) Romano Matteini (segretario della Societtà Escursionisti Fiorentini) |
E che via, perché a Matteo non solo piace sciare, ma gli piace anche andare forte, in eterna preparazione per la mai disputata sfida con l’amico del cuore Marco Carrai. Infatti mentre scendiamo mi chiede qualche consiglio, e poi viene fuori con la domanda classica: «Che… me l’organizzi una sfida col Carrai?» Rispondo: «Hai voglia, si fa un gigantino?» «Vabbene – risponde lui – però traccia filante che io son più forte quando vò a diritto».
RENZI ASSIEME A Danti, galli e risaliti |
Quasi una via di mezzo tra la goliardia universitaria e le monicelliane sfide alla «Amici miei», forse molto più semplicemente la voglia di evasione dai tanti impegni che assillano le normali giornate del sindaco/segretario. Che alla fine è la stessa voglia che tutti noi ricerchiamo in una giornata sulla neve.
Giornata che si fa anche più divertente quando il sindaco dell’Abetone Giampiero Danti, impiantista prestato alla politica, come ama definirsi lui, mi chiama col suo solito fare tra il burbero e il burlone e mi dice: «Dove sei?». «A sciare con Matteo», rispondo io. «Allora ti aspetto in fondo all’Ovovia che io sono a sciare con Allegri, l’allenatore del Milan». Così, una volta arrivati all’appuntamento, scoppia il putiferio, e se prima ci fermavano in 100, ora, mettendo insieme due pezzi da 90 come Matteo e Massimiliano, non è che ci fermano in 1000, ci fermano tutti!
Meno male che sia Matteo che il Mister sono entrambi provetti sciatori, almeno, una volta iniziata la pista, si va in fondo senza soste. Altrimenti a ogni pista ci sarebbe voluta un’ora. Risalendo in ovovia, viceversa, le battute si sprecano e ne vengono fuori di tutte, dal normale campanilismo toscano, al tifo calcistico, con Matteo che oltre a essere un tifoso della Fiorentina è anche un conoscitore di calcio, fino alle comuni passioni sportive oltre allo sci. Tra queste la corsa che, come ci racconta Matteo, a causa degli impegni sempre più numerosi, è costretto a ridurre le sgambettate e proprio per questo ha «preso qualche chilo».
Ma in discesa quei chiletti non fanno male e allora, visto lo spirito competitivo dei due ragazzi in questione… via a tutta per vedere chi arriva prima. In mancanza del Carrai la sfida va bene anche con Allegri. «Alla prossima ragazzi, il gigante è tracciato, ricordatevi di avvisare il Carrai!».
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