Il “Pensiero di un maestro di sci di oggi si intitola “L’inaspettato regalino di Natale”
“Una sconfitta di tutti e per tutti“: è il messaggio su WhatsApp ricevuto ieri da un’amica e collega maestra di sci. Che commentava quanto comunicato dalla FISI e cioè: il divieto anche per gli “atleti di interesse nazionale” ad allenarsi durante le festività, eccetto che per alcuni giorni che sanno di… contentino.
Di fatto – dice – da ieri, è stato completamente azzerato lo sci agonistico giovanile durante tutto il Natale.
A questo disastro, giunto come un fulmine a ciel sereno (sereno per modo di dire), si aggiunge l’altra Caporetto: quella di non conoscere ancora le decisioni del CTS sulle prossime aperture. Lasciando così le località sciistiche nell’oblio.
Per queste ragioni invoca chiarezza e precise risposte da parte del Governo il “numero uno” di Anef, Valeria Ghezzi, la quale parla di un generale disinteresse per la montagna di chi sta a Roma.
Una cosa però non sta andando giù a molti addetti ai lavori che hanno fatto scoppiettare i social bianchi: ovvero l’ultima comunicazione della FISI. Arrivata, si evince dai commenti, assolutamente “fuori tempo” e che sta creando, proprio per questo motivo, non pochi problemi a quelle località ancora aperte con gli impianti, costrette da questa nuova direttiva, a dare un “taglio netto” ai giorni d’apertura per gli allenamenti ai club.
Qualcuno potrebbe dire: “Ma è la zona rossa a imporlo, con tanto di decreto“. Allora, forse, era il caso di comunicarlo prima, non a ridosso del giorno di Natale e con programmi di allenamento già stilati per i prossimi giorni.
Altri maestri poi, non sembrano per niente contenti che proprio la nostra Federazione abbia indetto, poco prima di questa “chiusura”, corsi online di aggiornamento per allenatori. E un corso, sempre online, per allenatori di 1º livello.
Record di partecipanti sia da una parte che dall’altra, forse per un semplice e sicuramente valido motivo. Quello di poter garantirsi il lavoro anche durante questo lockdown.
Pensieri maliziosi, probabile: certo è che tutto d’un tratto in molti hanno sentito il desidero di aggiornarsi o di partecipare al corso di formazione allenatori.
Per carità, meglio così: aggiornati e formati per un prossimo (e incerto) futuro di lavoro. Qualcuno vocifera che già il venerdì si sapeva di questa restrizione ma…
Il pensiero odierno di una “quasi” vigilia di Natale non può essere però soltanto quello di essere maliziosi o di piangersi addosso.
È arrivata l’ora non più di scrivere lettere al Presidente del Consiglio (che tanto ignora la montagna), ma cambiare il modo di agire, così da essere maggiormente ascoltati, l’aggettivo maggiormente è un semplice eufemismo.
Per tutti coloro che lavorano in montagna i soli ristori non basteranno (quando è se arriveranno) per vivere: alcuni parlamentari di buon senso, stanno proponendo l’azzeramento delle tasse per quest’anno.
Molto più semplice di tanti artifizi contabili come i ristori. Un’idea da perseguire se non si vuole il fallimento della montagna. Che stando così le cose sarà (quasi) inevitabile.
Qualcuno comunque dovrà poi spiegare a quelle stazioni aperte e a quei pochi alberghi che per le feste di Natale avevano prenotazioni di “atleti di interesse nazionale”, il perché di una decisione arrivata così sotto data, se già si sapeva delle zone rosse di Natale. Avremo tempo di scoprirlo.
Buone feste, a prestissimo.
Walter Galli
P.S. “Lavora ogni giorno sui tuoi pensieri piuttosto che concentrarti sul tuo comportamento. È il tuo pensiero che crea i tuoi sentimenti e, alla fine, anche le tue azioni”. (Wayne W. Dyer).
Il pensiero di un maestro di sci tornerà dopo le feste natalizie