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Laura Pirovano, gioiello della polivalenza Azzurra

Laura Pirovano, 23 anni a novembre, trentina di Spiazzo, paesino a 20 km da Madonna di Campiglio è sicuramente un nuovo gioiello della polivalenza Azzurra. C’è il trio magico del gruppo Elite, Brignone-Goggia-Bassino, il gruppetto delle esperte e quello delle giovanissime. In mezzo c’è lei!
Lolli, atleta delle Fiamme Gialle, sicuramente ancora in fase di crescita tecnica, ma col temperamento già formato. Nasce gigantista ma sa far tutto. Non ha il senso della scorrevolezza delle discesiste pure, ma sulle piste molto tecniche si trasforma con facilità in velocista.

Laura nel gigante del Sestriere 2020. Nel parallelo ha concluso al 14esimo posto @Pentaphoto

Non potrà forse mai diventare slalomista perché o fai rapid gates ogni giorno oppure ti devi accontentare, ma nelle combinate non è per niente tagliata fuori. E ha un certo feeling personale anche con il gigante parallelo. Per poter essere sul pezzo di tante specialità bisogna avere un certo fisico. E Laura ce l’ha.

È necessario avere anche un temperamento un po’ da dure. E quello è l’ultima cosa che le manca. Si è già dibattuta in un brutto infortunio (legamenti ginocchio) e acciacchi vari (distorsioni, risentimenti) ma li ha affrontati, combattuti e vinti. L’unica cosa che le manca davvero è l’esperienza.

28 dicembre 2015 – Lienz (Aut): il debutto in Coppa del Mondo di Laura Pirovano @Pentaphoto

Un fattore molto importante, a volte determinante che può essere sostituito solo da una cosa, il talento. E anche in questo caso è messa benissimo. Altrimenti non vinci l’oro in gigante ai Mondiali Juniores (Are 2017). Ricapitolando, testa, cuore, muscoli. Grinta, coraggio e sicurezza.

Naturalmente tutto ciò non basta per vincere, ma è altrettanto certo che se non hai queste qualità non puoi nemmeno sperare di salire sul podio. Se poi dimostri modestia ti puoi anche accontentare: “L’obiettivo minimo è confermare quello che ho fatto l’inverno scorso, ma punto a fare meglio“.

Bansko 25 gennaio 2020: 11esima nella prima discesa e 14esima nella seconda @Pier Marco Tacca / Pentaphoto

Niente sogni impossibili, dunque, ma nemmeno ossessioni. Laura come detto, non ha ancora 23 anni (novembre) ma è come se ne avesse due di meno, considerando che ne ha perso uno per la rottura del ginocchio e che ha faticato un poco a riprendere il ritmo.

Dunque tutto quello che verrà è oro. E se ne parliamo così è perché, da osservatori tecnici, vediamo dinnanzi a lei una valigia piena di soddisfazioni. Verifichiamo, allora, se la stessa Laura Pirovano è d’accordo…

Ne risentono anche gli allenamenti?
Per fortuna no, direi tutto nella normalità

Da super polivalente cos’hai curato di più finora?
Direi un po’ tutto. Negli ultimi sette giorni passati a Zermatt fatto soprattutto velocità. Ma a giugno, allo Stelvio, abbiamo lavorato molto sul gigante. Slalom invece quasi nulla perché non lo faccio.

Eppure da giovanissima in slalom eri forte, poi sei diventata gigantista ma l’anno scorso hai dimostrato di andare bene anche in superG. Dunque Lolli cosa si sente di essere?
Bella domanda. Diciamo che io mi sempre gigantista. Non ho il fisico da velocista e non ho mai avuto grandi doti di scorrevolezza. Poi posso dire la mia su discese tecniche, però direi che rimango gigantista.

Laura e le sue compagne di squadra allo Stelvio (@Instagram Lollipirovano)

Specialità dove però è un po’ più complicato emergere…
In gigante è stato più complicato perché ora il livello è davvero molto alto. In velocità sono partita con l’obiettivo di fare un po’ di esperienza, ma mi è venuto subito abbastanza bene. Non so sinceramente dirti se è accaduto perché sono portata o perché il livello in gigante è superiore rispetto al superG e alla discesa

Specialità dove ti abbiamo vista tirar fuori un furore agonistico incredibile…
Me lo hanno detto in molti ma sinceramente io non riesco a trovare differenze rispetto al passato. Ho sempre avuto questo atteggiamento. Sarà perché sono cresciuta tecnicamente. E poi anche l’ambiente stesso ti carica tanto. Comunque guardando i video di allenamenti e gare non c’è tutta questa differenza, dunque scio proprio così, diciamo una sciata energica.

Che presuppone una certa istintività…
Ah beh, il mio modo di sciare si basa molto proprio sull’istinto. Studiate le linee in ricognizione poi spesso mi accorgo che mi viene da cambiare.

Pirovano in versione slalom gigante, qui a Kranjska Gora Gora. @Gio Auletta / Pentaphoto

Sembrerebbe un’impostazione ideale per lo slalom e con le combinate in ballo…
Il problema è che di tempo ce n’è sempre poco. Poi considera che sono ancora giovane e dovendo ancora crescere tecnicamente non mi sento di togliere troppo al gigante per dedicarmi allo slalom. Come sai, per andare bene tra i rapid gates bisogna fare davvero tanti pali. Diciamo che non è il momento per farlo.

In cosa devi crescere dal punto di vista tecnico in gigante?
Negli attacchi curva. Ho ancora un po’ troppa fretta, probabilmente sempre per eccesso di istinto che mi porta a girare un po’ i piedi. Il che crea traiettorie molto dirette e qualche curva la sporco un po’. Ma ci stiamo lavorando.

I brutti pensieri rivolti all’infortunio invece sei riuscita a debellarli dalla mente?
Tendenzialmente sono scomparsi. Quando scio non ho mai paura di farmi male. Più che altro ogni tanto emerge qualche ricordo. Come l’anno scorso a Sochi. Io mi ero fatta male in superG a Cortina col pettorale 44. E mi trovavo a Rosa Khutor, stessa specialità, brutto tempo, condizioni di pista difficilissime e pettorale numero 43 praticamente identico a quello di Cortina, sponsor compreso. Beh, in partenza qualche problemino l’ho avuto! Vedevo la scritta di quello sponsor ovunque mi girassi! Poi in realtà la gara, vinta da Fede davanti a Sofia, andò bene. Diciamo che dopo questa gara l’infortunio è stato definitivamente esorcizzato!

Lolli nel fatidico superG di Cortina quando subì il brutto incidente (legamento del ginocchio)

Sembra proprio sia stata una stagione davvero positiva o ti aspettavi di più?
No, non mi aspettavo di più. Anzi mi sono in realtà un po’ sorpresa dai risultati ottenuti in velocità. Conta che avevo fatto pochissimo allenamento. Con gli allenatori avevamo deciso di concentrarci sul gigante e caso mai avremmo fatto qualche gara di superG per fare esperienza. È importante anche iniziare a conoscere i tracciati. Invece è stata tutta una bella sorpresa.

Come lo è stata anche ritrovarsi in squadra con la vincitrice della Coppa del Mondo. Cambia qualcosa per te averla al tuo fianco?
Certo che cambia. Quando ci si allena con atlete così forti non puoi che avere riscontri molto utili su ciò che stai facendo. Per me è uno stimolo incredibile e mi aiuta a capire a che punto sono. Insomma, so che mi sto confrontando con le migliori del mondo. Meglio di così non potrei chiedere…

 

Qui in versione slalom, nella combinata di Crans Montana che Lolli ha concluso al decimo posto suo miglior risultato di sempre in Coppa del Mondo

E i primi confronti d’estate come sono andati?
Devo dire che ci stiamo alternando abbastanza e tutte a un ottimo livello. Diciamo che non c’è mai nessuna che rimane troppo indietro rispetto alle altre. Ci tiriamo tutte a vicenda.

C’è un altro tipo di confronto in ballo, il parallelo…
In teoria farò anche quello. Alle finali di Are, poi come sappiamo cancellate, ero salita per farlo. Se parliamo di parallelo gigante mi piace e mi diverte. Con lo slalom l’opposto perché non ho troppa confidenza con quegli sci. Diciamo che non mi divertirei così tanto.

Con il lockdown che vi ha costrette a casa sarete tutte super allenate atleticamente…
Sicuramente la preparazione atletica è stata diversa rispetto agli altri anni. Tornata da Are ho iniziato ad allenarmi subito con qualche logico stop di 3, 4 giorni per scaricare. Nella normalità questo capita verso maggio.

@Instagram Lollipirovano
E ti sono mancati i classici test materiali di fine stagione?
Sinceramente no. Non li ho mai fatti prima anche se forse quest’anno sarei potuta andarci. E ti dirò, con gli sci che uso mi trovo da Dio. Qualsiasi cosa mi dia l’azienda (la Head ndr) mi trovo sempre benissimo. Non mi è mai capitato di dover pentirmi di non aver testato qualche materiale.

@Instagram Lollipirovano

Diciamo dunque, che gli ultimi test materiali che hai fatto sono stati quelli di Sciare Skitest Junior all’età di 11 anni?
Esattamente. Troppo divertenti!

Per tornare agli allenamenti, l’ipotesi Usuhaia è ancora viva?
No, da quel che ho capito è tutto archiviato. Soprattutto dopo la decisione presa dalla Fis di cancellare le gare Nord Americane

Sei contenta di non dover affrontare quella trasferta?
Per niente! Sono quattro anni che mi dicono, Laura questa stagione farai Lake Louise. Per infortuni o non so che cosa, non sono mai riuscita ad andarci. Quest’anno pensavo fosse la volta buona…

Invece, al di là del risultato, qual è la pista che finora hai gradito di più
Davanti a tutte quella di Altenmarkt. L’avevo già conosciuta in Coppa Europa ma solo metà pista. Ricordo che appena terminata la prima prova avrei voluto risalire subito per rifarla immediatamente.

Il sorriso condiviso tra Marta Bassino e Lolli Pirovano a Bansko @Pentaphoto

Lasciamo la stazione austriaca e atterriamo a casa tua, Madonna di Campiglio…
Spiazzo per la precisione. Poi certamente il punto di riferimento è Campiglio. Che è anche il mio sponsor principale da sempre. Sono molto grata alla stazione perché non mi ha mai abbandonata anche quando, dopo l’infortunio non riuscivo a cavare un ragno dal buco.  

Sciisticamente sei nata lì, ma chi ti ha, come dire… tirato fuori tecnicamente?
Ho cambiato un bel po’ di allenatori, ma quello che mi ha fatto davvero il salto è stato Guido Paci. Che poi è il tecnico cui mi affido ancora oggi quando sono a casa o comunque non impegnata con la squadra. Capita anche in estate, qualche curva con lui e a volte mio fratello allo Stelvio.

@Instagram Lollipirovano in un quadretto di famiglia!

A tale proposito abbiamo sentito anche lo stesso Guido Paci per un approfondimento tecnico. Volevamo una semplice battuta, ma il tecnico trentino ci ha raccontato tantissime cose interessanti che vale la pena dedicarci un pezzo a parte. Seguiteci perché lo pubblicheremo a breve. Proseguiamo con Lolli…

E dal punto di vista atletico?
Mi segue Damiano Scolari che tra l’altro è anche un preparatore della Federazione. Quando sono a casa è lui che segue privatamente i miei allenamenti.

@Instagram Lollipirovano

Immagino ti stai preparando con particolare attenzione per i Mondiali…
Eh accidenti… il pensiero per forza va in quella direzione. Poi però mi guardo intorno e mi accorgo di essere circondata da compagne di squadra che vanno fortissimo… Dai è difficile, veramente difficile, ma lavorerò sodo per arrivarci.

Con Cortina ho poi un conto aperto…
Eh già, la pista per piacermi mi piace, ma dopo l’incidente non ci sono più tornata sopra! La cosa, ti dirò, non mi spaventa affatto, anzi. Non sarò certo io poi ad avere la maggior pressione addosso. Comunque, primo obiettivo, conquistare la maglia Azzurra per la convocazione.

Lolli nella combinata di Crans Montana @Pentaphoto

Azzurra come l’acqua del mare di Camogli…
Lascia stare, quest’anno davvero pochissimi giorni di mare. Ora vedo di rubare qualche giorno a settembre. Se riesco qualche fuga la faccio!

E con te ci sarà anche il gatto…
Eh mi sa che sto creando un po’ di confusione sui social. Il gatto che avevo prima purtroppo non c’è più. Una sofferenza… Quando ero in trasferta a Sochi ho dovuto decidere, in video chiamata, di porre fine alle sue sofferenze. Tutta la famiglia si era affezionata tantissimo, anche se all’inizio quando l’avevo preso non è che fossero proprio tuti entusiasti. Poi si sono innamorati quasi più loro di me. E anche se Glen era Glen ne abbiamo preso un altro uguale con lo stesso nome.

@Instagram Lollipirovano

Scoperto dunque il motivo per cui Laura Pirovano, in arte Lolli, ha imparato proprio bene a graffiare!

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).