Ci sono occasioni che che se cerchi di rifare cento volte non verranno mai come la prima volta. E la celebrazione del compleanno di Laura Odiard Des Ambrois, ottant’anni più uno, di ieri sera, è uno di questi momenti. Elena Gaja, la figlia, colei che presiede la commissione Donne in Fis, giudice internazionale, omologatrice e un sacco di altre cose, ha organizzato tutto senza che Laura sapesse niente. “Tranquilla mamma, vengono solo due o tre vecchi amici“, le aveva detto.
Poi, uno dopo l’altro, si sono presentati sì vecchi amici, ma qualcuno in più! Gente che non vedeva da un bel po’. Laura Odiard Des Ambrois è un vero personaggio che la storia, nemmeno poi così lontana, ricorda con grande affetto. Una di quelle donne assai rare che ha saputo conquistarsi il rispetto e la riconoscenza in un mondo di barba, baffi e pantaloni. Senza sgomitare o alzare la voce, Laura faceva. Al punto che non si poteva far altro che dire: “Beh, se lo dice Laura, allora va bene”. Atleta del primo sci agonistico, quando decise di riporre le armi delle gare, rimase sulla scena del sistema tecnico e organizzativo. Prima come Giudice Fisi, poi come Tecnico Delegato Fis, poi come omologatrice di piste internazionali. Marc Hodler, il primo presidente Fis, le diede poi la sedia della presidenza Commissione Dame. Ma mica solo questo.
Racconta Laura. “Il cronometraggio delle gare sembrava un parto. In quelle casette a piè tracciati si girava la manovella dei ciclostile. Produrre una classifica era sempre una lotta. Amicizie di qua, rapporti di là, l’ambiente era ancora abbastanza piccolo, chiesi a un tecnico della Olivetti che produceva i primissimi computer, di elaborare un sistema automatico per l’elaborazione dati. Lui partì da Parigi per raggiungere Sestriere. Nel baule aveva un aggeggio miracoloso 60 x 60, capace di fare tutto. La gara però partì senza di lui perché sbagliò una curva nei pressi di Oulx e non raggiunse mai il Colle“.
Poi però la cosa ebbe un inizio e un seguito e il cronometraggio delle gare di Coppa del Mondo vide un gemellaggio Longines-Olivetti. “Lo stesso sistema lo portai in Formula Uno. Bernie Ecclestone non finì più di ringraziarmi e un posto nel salotto di Montecarlo per me c’era sempre“. Miss Olivetti, così veniva chiamata Laura, poi fece un sacco di altre cose. Lei che gareggiava sotto la bandiera dello sci Club Sportinia di Sauze d’Oulx, trovò casa nello sci club Sansicario.
Giorgio ed Edoardo Viterbo in una foto che vedremo tra cent’anni
Una società dai risultati poco brillanti, ma non è che importasse così tanto. Laura cambiò tutto. Arruolò un certo Gianni Poncet come direttore tecnico e forgiò un’organizzazione professionale. Al punto che, dopo qualche stagione, lo sci club risultò il più vincente d’Italia. Anche per questo Gianni, che dopo anni di coach delle squadre femminili di Coppa del Mondo, era diventato il capo dell’organizzazione sciistica di Sestriere, la volle a Sestriere per omologare le nuove piste dei Mondiali del ’97.
In quegli anni Tiziana Nasi era il presidente della Sestriere spa e Giuseppe Alberto Zunino Amministratore Delegato. Sono entrambi, nella loggia del ‘600 di via Des Ambrois, nel centro storico di Oulx. Fanno lo slalom tra i vecchi amici di Laura che non perde occasione di lanciare sguardi un po’ smarriti alla figlia Elena: “Ma guarda un po’ questa ragazza cosa mi ha combinato“.
Ninna (di spalle Lorenzo Conci) e la cover di Sciare dedicata a Laura
Nel frattempo Giorgio Viterbo, marito di Elena, braccio destro di Tiziana Nasi in Fisip, si aggira negli antichi saloni con vassoi straripanti di ogni bendiddio. Qualcuno gli chiede il nome di quel magnifico servizio catering cui si sono affidati. La risposta lascia di stucco: “La Giorgio Viterbo Drink and food“.
Elena Matous non riesce a crederci, ma Elena conferma: “È lui il cuoco di casa, non che io non mi ci voglia applicare, è che a lui piace cucinare, si diverte, è un bambinone. Non potrei mai fargli un torto“. Ninna Quario e Claudia Giordani si guardano stranite più ancora di Laura che ormai non sa più dove girarsi. In ogni dove c’è un amico che corrisponde a tanti ricordi. Immagini che affiorano come fosse ieri. Il discesista Carlo Schenone, sottobraccio alla sorella Vera, periodo dei De Tassis, Alberti, Colò, Lacedelli, Colli… è un grillo. Parla con tutti e non sta fermo un istante, fin quando incoccia su Lorenzo Conci che per un giorno ha mollato la 3-Tre per vivere la festa.
Festa che ha il suo culmine quando arriva una torta pazzesca. Laura è pronta a soffiare su ottanta candeline più una. C’è un motivo per cui non diciamo ottantuno. Questa festa era programmata per la cifra tonda dell’anno scorso, ma… Ma non importa, un anno vale l’altro.
La piccola Luisa e il piccolo Edoardo, i nipoti, aiutano Nonna Laura a spegnerle, ma il soffio più poderoso è di Miss Olivetti. Quanta aria ha ancora nei polmoni? Eppure, con tutto quello che ha combinato non se ne dà per niente. All’ora tarda accompagna alla porta uno per uno e salutando rigorosamente col pugno mette in tasca a tutti un piccolo contenitore di Smarties. Su quelle pastiglie di delizioso cioccolato c’è scritto: “Laura, 80 più uno”. Laura Odiard Des Ambrois Laura Odiard Des Ambrois