La scenetta ce la racconta Jacopo Ferretti, Aspirante dello Skiing, in allenamento a Livigno: “Ho sciato con Mikaela Shiffrin. E ancora non ci credo!”
Jacopo, cos’è, uno scherzo?
Ma quale scherzo. Ero lì con mio papà perché ci stavamo allenando in vista degli Italiani Aspiranti, quando è successa una cosa dell’altro mondo. Vedo un signore con la giacca della squadra americana avvicinarsi – ma pur sempre a debita distanza – a mio papà e iniziano a confabulare.
Dopo pochi minuti vedo arrivare Mikaela Shiffrin vicino allo start che avevamo improvvisato per il nostro allenamento di slalom. Mi sono dato un paio di pizzicotti e al sorgere di un certo dolore ho capito che era tutto vero“.
In effetti Mikaela Shiffrin negli ultimi giorni è stata ospite a Livigno per una sessione di allenamenti di rifinitura in vista delle finali di Lenzerheide.
@Foto instagram Livigno
Lei, come mezza Coppa del Mondo, Azzurre comprese, hanno potuto godere della disponibilità della stazione dell’Alta Valtellina. Non ultima Sofia Goggia, neo vincitrice della Coppa di discesa.
Insomma cosa è accaduto? Mikaela Shiffrin si stava allenando per i fatti suoi, perché ama sciare sempre da sola. Una pista preparata ad arte, barratissima, praticamente un biliardo.Tuttavia a Lenzerheide ci saranno, almeno nella seconda manche, probabili situazioni differenti. Neve più molle e certamente un po’ segnata. Ecco che fare qualche giro su un terreno più accidentato avrebbe avuto la sua convenienza.
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“Così il suo allenatore è venuto da me chiedendomi se poteva fare un paio di giri in quel tracciato di slalom” – dice papà Gianluca, per tutti Ferro, marito di Elena Bresciani.
Si può dire di no a una richiesta del genere?
Jacopo è stato emozionante?
Emozionante? È stato spaventoso! Hai idea cosa significa fare una manche di slalom con la Shiffrin che ti guarda? Altro che vivere la pressione…! È stato davvero bello.
Immagino non ti sarà mai capitato di allenarti con un calibro del genere…
Beh, ti dirò, io ho una stima immane per mia madre (Elena Bresciani, ex Azzurra -ndr) e siccome mi allena anche lei, posso dire che ho la fortuna di poter sciare sempre con una fortissima atleta. Ecco, magari non del calibro della Shiffrin, quindi diciamo che è stata un’esperienza indimenticabile.
Vi siete scambiati qualche parola?
No, giustamente erano concentratissimi sul loro lavoro e poi tenevamo una certa distanza. Sai, il covid… E poi sinceramente, non credo fosse così interessata a me (si ride), ma è stato molto stimolante.
Hai recepito qualcosa da copiare?
Sì, sì, sì… Io non sono tanto critico, perché le disamine tecniche le lascio a mio papà. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la fluidità del gesto. Sembrava volasse! Io scendevo sempre prima di lei e mi sembrava impossibile star dentro.
Tracciato impegnativo?
Molto tosto, è sempre così quando traccia mio papà. Ma è colpa di mia mamma che lo critica spesso perché dice che traccia sempre troppo facile. Così lui si incavola come una bestia e mi mette giù degli angoli impossibili. E quello che ci va di mezzo sono io!
Si ride naturalmente: “No dai, sono solo fortunato!”
Ferro, com’è sta storia?
Lascia stare guarda, mi sono preso un colpo. Avevo messo una tripletta storta. Una diagonale chiusa, bella secca e si arrivava da un’infilata veloce. Miki raggiunge quel passaggio a manetta e inforca. Si prende anche un palo in faccia e a momenti le parte un dente! Panico! Mi son detto, ecco ora passerò alla storia per quello che ha rotto la Shiffrin!
Te ne ha dette quattro?
Macché, inizialmente volevano andarsene ma è stata lei a voler tornare su e si è fatta altri tre giri. Il primo solo per studiarlo, ma già dal secondo, è scesa come se fosse dritto! Presente i tracciati propedeutici estivi dei ragazzini? Guarda, adesso capisco quando dicono che sia un robot! Non sbaglia mai. L’ho vista anche mentre si allenava sul tracciato predisposto da Livigno. Ha fatto sei giri uno più belli dell’altro, tutti uguali. Incredibile! Una vera macchina da guerra!
C’erano anche altri in quel tracciato?
Come Skiing solo Jacopo ma con noi anche i ragazzi dello Ski Race Camp. Certo che a Livigno sono stati proprio eccezionali. È tutto l’inverno che veniamo qui e ci hanno messo a disposizione un servizio che non ho mai visto da nessuna parte. Davvero un grazie a Giovanni Cusini della Sitas e a Giorgio Scuri per la preparazione delle piste. Se posso approfittare: “Ragazzi, vi dobbiamo una birra!”
Le due strade, ovviamente, poi si sono divise. Shiffrin in direzione Lenzerheide. La 26 enne di Vail ha finora raggiunto numero 104 podi, di cui addirittura 60 tra i paletti stretti, con 45 vittorie. A queste si vanno a sommare anche le 11 medaglie mondiali e le tre olimpiche. Una grandezza assoluta, che la rende da anni l’atleta più rappresentativa dell’intero Circuito e che fanno di lei un punto di riferimento sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati di ogni età e nazionalità.
Il fatto che abbia scelto una stazione italiana la dice lunga su quanto una campionessa assoluta ami il nostro paese e la qualità dell’ospitalità che trova sempre.
I ragazzi invece prendono la strada dei campionati italiani Aspiranti. La loro avventura è appena cominciata. Chissà, magari qualcuno di questi saranno protagonisti alle Olimpiadi del 2026. Di cui Livigno è una delle sedi. Tutto torna!
Foto del simpatico incontro non ce ne sono: “Volevo essere discreto – dice Jacopo – e non approfittare della situazione. E poi, osservanti delle regole, ci siamo tenuti a debita distanza!“. L’Aspirante Ferretti A Livigno