L’Amsi dopo 7 anni rientra in Isia (International Ski Instructor Association)
Dopo sette anni l’Amsi ha deciso di rientrare ufficialmente nell’Isia, l’Associazione Internazionale degli istruttori di sci. La decisione è stata comunicata il 29 marzo dal presidente Amsi Maurizio Bonelli dopo la trasferta al Congresso Interski avvenuto a Levi, in Finlandia, coi rappresentnti – Consiglieri Amsi – Gianni Poncet e Luciano Stampa.
AMSI con apprezzamento evidenzia come il voto delle 35 Nazioni all’Assemblea sia stato unanime: 100% di voti favorevoli! Un segnale molto importante per la nostra Associazione, quindi per la Scuola Italiana Sci, per tutti i Maestri di Sci e le Scuole Sci italiane.
Tale traguardo – comunica Amsi – non è stato raggiunto casualmente, ma è il frutto di un importante lavoro di corrispondenze e relazioni svolte nei mesi scorsi, coordinate dal Presidente Nazionale Maurizio Bonelli, che si sono concretizzate con l’ottimo lavoro del Consiglio AMSI e, infine, dei Delegati AMSI Nazionale presenti a Levi, Gianni Poncet e Luciano Stampa.
Da lunedì fino alla giornata conclusiva di ieri, con l’attesa Assemblea Generale ISIA, la presenza dei Delegati AMSI, infatti, ha consentito di consolidare e rafforzare tutti i contatti con i rappresentanti delle Nazioni presenti, rendendo così ancor più efficace e concreto il lavoro volto alla riammissione in questo importante Istituto internazionale dell’Associazione.
Il rientro di AMSI Nazionale in ISIA ha efficacia immediata e, senza dubbio, rappresenta un tassello fondamentale per la Scuola Italiana Sci al fine di continuare ad avere contatti e poter confrontarsi con altri Paesi del mondo in cui si insegnano gli sport di scivolamento. Tornano nella disponibilità dell’Associazione anche i “Bollini” per l’accesso agevolato agli impianti di risalita all’estero e la possibilità di partecipare ai prossimi Interski.
L’Amsi aveva deciso di uscire dall’Isia l’1 gennaio del 2016 con voto unanime di tutti i Consiglieri
e/o loro delegati, unitamente a Francia ed Austria svuotando così l’associazione internazionale del 50% degli iscritti. Il motivo? Divergenze coi vertici Isia riguardo agli standard di formazione del maestro ai fini del riconoscimento del titolo straniero, senza una formazione ritenuta completa.
Come le due certificazioni definite Eurotest ed Eurosécurité, nel rispetto della Direttiva Comunitaria 2013/55/UE del 20/11/2013 nell’esigere le prove di formazione comuni (art. 49 ter) individuate nelle due certificazioni sopracitate. In alcuni paesi, infatti, la professione di Maestro di sci non è regolamentata e, a volte, è intesa più come una sorta di semplice accompagnatore.
La legge europea, entrata in vigore, ha di fatto obbligato i Paesi, contrari all’ideologia di Italia, Austria e Francia, ad adeguare la formazione dei maestri con gli standard stabiliti per poter godere del regime di libera circolazione con relativo riconoscimento automatico del titolo. L’Amsi dopo 7 anni
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