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L’Alto Adige sfida Conte: il 25 maggio riapertura degli impianti a fune

C’è aria di ribellione di alcune Regioni sulle decisioni del Governo e tra queste L’Alto Adige sfida Conte: il 25 maggio riapertura degli impianti a fune. Precisamente la Giunta di Bolzano ha approvato ieri un disegno di legge che di fatto stravolge non poco le regole fissate dal premier Conte per la fase 2. Questa proposta sarà trasmessa al Consiglio provinciale. Diciamo che l’Alto Adige conta sulla massima auto disciplina dei cittadini per poter progressivamente riprendere le attività.

I cittadini potranno spostarsi liberamente sul territorio provinciale, senza autocertificazione. Rimane rigoroso il divieto di assembramento, dunque i cittadini dovranno  sempre rispettare il divieto di assembramento e utilizzare dispositivi di protezione, guanti e mascherine.

Lo ha dichiarato ufficialmente, si legge sui quotidiani altoatesini, Arno Kompatscher (nella foto di copertina) presidente della Provincia di Bolzano.

La data presunta dell’entrata in vigore della legge è l’8 maggio, momento in cui potrebbero tornare a vivere le attività commerciali e quelle produttive dell’industria e dell’artigianato.

I servizi per la persona, come i parrucchieri e i centri estetici, potranno invece tirare su la claire l’11 maggio. Esattamente come i bar, i servizi per la ristorazione e i centri di attività culturali.

E il turismo? La legge prevede l’apertura delle strutture ricettive il 25 maggio, compresi gli impianti a fune. Non è stato però ancora specificato secondo quali regole che comunque sembrerebbero molto rigide.

Questo disegno potrebbe consentire alla Val Senales di riaprire (e così pure gli hotel) anche se è bene attendere l’ufficialità e soprattutto capire quante persone potranno salire sulla funivia per ogni viaggio.

Ora si attende che il disegno di legge venga approvato dal Consiglio. A sostegno della proposta della Giunta c’è anche l’istituzione di un pool di esperti dedicato al monitoraggio continuo della linea di contagio. Nel caso si verificasse un aumento del contagi, tale commissione riferirà direttamente al Presidente Provinciale per eventuali nuovi provvedimenti.

Dinnanzi a queste iniziative (e ad altre in Italia) si apre ora un braccio di ferro con il Governo che difficilmente rimarrà a guardare dinnanzi allo stravolgimento di quanto riportato nel dpcm 19 del 2020.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).