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L’Airbag nelle gare veloci è d’obbligo per tutte le gare Fis? Markus Waldner risponde

L’Airbag nelle gare veloci è d’obbligo per tutte le gare Fis? Markus Waldner risponde.
La nuova regola Fis entrata in vigore da pochi giorni che prevede l’obbligo di utilizzare l’airbag nelle gare di discesa e superG ha creato qualche discussione.

Ovviamente le argomentazioni non convergono sul tema sicurezza: è fin troppo banale per non dire stupido mettere in dubbio l’utilità di questo sistema di protezione. Anche se il prodotto deve evidentemente essere perfezionato non nel meccanismo di apertura ma nell’adattabilità, visto che alcuni atleti sostengono di non riuscire a sciare con il corpetto. Per questo la Fis ha inserito nella regola una eccezione: obbligo per tutti tranne per coloro che, indossando l’airbag, riscontrino una limitazione dei movimenti.

Questa eccezione di fatto elimina l’obbligatorietà!

La regola era già stata votata positivamente a maggio e ratificata anche a giungo al Consiglio Fis. E pure in quella di settembre. Poi alcuni atleti, probabilmente tramite le rispettive federazioni e la commissione atleti, hanno scritto al Presidente Johan Eliasch, esternando la loro contrarietà a questo provvedimento.

Per questo motivo la regola è stata impugnata dalla stessa Fis a ottobre. È stato fatto una specie di referendum proprio con gli atleti e la regola è stata approvata ma con l’eccezione. Ci chiediamo che polso abbiano alcune federazioni che, difronte alla richiesta di pochi atleti (guarda caso i numeri 1) stendano sempre i tappeti rossi invece di chiudere la porta, soprattutto se la lamentela è quantomeno discutibile.

Comunque, per togliere ogni dubbio: “L’airbag è d’obbligo soltanto nelle gare di discesa e superG di Coppa del Mondo”, come ci ha precisato Markus Waldner, Race Director della Coppa del Mondo maschile.

C’è però chi mette in dubbio anche la stessa regolarità del provvedimento modificato. Lo statuto della Fis recita che una regola stabilita non può più essere modificata fino alla stagione successiva. Ebbene, la stagione per lo sci alpino, ha inizio a luglio! Questa è stata modificata a novembre! Poi, può essere che da qualche parte vi sia una ulteriore eccezione che consente di cambiare tutto in qualsiasi momento.

Mettendoci nei panni di Dainese, non crediamo che l’azienda veneta sia così felice. Quando era stata ufficializzata la nuova regola a giungo, Dainese ha dovuto implementare la produzione, effettuare test, controlli, consegne… Ora, questa eccezione potrebbe mandare tutto al diavolo. È bene sapere che quando nel 2014 l’azienda ha proposto alla Fis questo dispositivo di protezione lo ha portato avanti da sola. Ha avuto l’approvazione della Fis ma l’investimento di milioni è gravato solamente sulle spalle di Lino Dainese, che già si era impegnato in questo progetto nel settore moto. A livello imprenditoriale è un’operazione in perdita, ma per fortuna esistono aziende che hanno anche altri scopi nella vita. E Dainese è sempre stato sinonimo di sicurezza.

Precisato questo, la discussione, fuori dal contesto alto livello,  è scivolata su un altro piano, quello economico dal momento che non era ben chiaro a tutti se l’obbligo riguardasse soltanto la Coppa del Mondo o qualsiasi competizione, dalla Coppa Europa alle gare Fis. Il costo da sostenere si aggira sui 1.300 euro con 3 ricariche. Non è poco ma bisogna anche chiedersi se la vita abbia un prezzo! Nel senso che c’è l’obbligo di indossarlo nelle gare WC, ma nessuna regola vieta di utilizzarlo in altre categorie di gara!

Se mai si dovesse cambiare idea e rendere l’Airbag obbligatorio senza eccezione ed estenderla anche alla Coppa Europa e a qualsiasi altra gara Fis, per Dainese non sarebbe un problema mettere tutti gli airbag che servono a disposizione.

Ora ci aspettiamo che passi anche una seconda regola legata alla sicurezza, ma senza se e senza ma: l’obbligo di indossare l’antitaglio. Energiapura lo produce da tempo, alcuni anni fa lo ha portato in Fis, la quale ha aperto un tavolo tecnico di studio, coinvolgendo anche altri possibili produttori. È già un po’ che ci ragionano su. Quanto bisogna aspettare ancora?

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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