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L’aggiornamento di maestro di sci a distanza? È possibile!

La domanda è decisamente insolita: si può seguire l’aggiornamento di maestro di sci (d’obbligo), a distanza? Sì, è possibile! Ma non da sempre, diciamo da quando il Covid 19 ha iniziato a cambiare le nostre abitudini, la nostra vita. Dunque, se il Maestro di sci non va alla montagna… eh già, la montagna va col maestro di sci dai suoi allievi. Come testimonia l’esperienza di Decio Coviello, iscritto al Collegio Maestri di Sci della Basilicata, ma residente a Montreal, in Canada, dove lavora. Il suo incarico è Associate Professor, Canada Research Chair in Economics, Department of Applied Economics, HEC Montréal.

Decio ci ha scritto per condividere la sua esperienza legata al corso di aggiornamento maestri di sci che causa Covid-19 ha dovuto seguire in remoto. Il corso gli ha lasciato un messaggio forte su come si possa essere maestri di sci durante la crisi Covid. Al punto da volerla raccontare e condividerla.

“Di solito scio assiduamente tutto l’inverno per mantenere con orgoglio la “patacca” di maestro. Negli anni, con l’aiuto del Collegio, ho mantenuto attiva la mia iscrizione all’Albo dei Maestri di Sci. Come è lecito sapere, la regolare iscrizione all’Albo richiede ai maestri di sci un aggiornamento ogni tre anni. Di solito si svolge durante giornate bellissime sugli sci con gli amici maestri di sempre e gli istruttori del mitico corso maestri. Con qualche sacrifico e l’aiuto del Collegio negli anni ho mantenuto l’iscrizione al Collegio.

Oggi, in piena seconda ondata Covid-19 e scaduti i tre anni dall’ultimo aggiornamento, non avrei potuto iscrivermi regolarmente. Il Collegio e l’Istruttore incaricato dal Collegio[1] hanno preferito, saggiamente, organizzare il corso di aggiornamento in remoto per tutti i maestri che dovevano aggiornarsi.

Alla fine delle tre giornate di corso, i maestri del Collegio Basilicata in formazione, circa una ventina residenti in diverse regione del Sud, si sono aggiornati con successo. Gli stessi hanno dimostrando un inaspettato piacere nell’utilizzo delle nuove tecnologie che qualche volta possono risultare di difficile accesso ai maestri più anziani o ai meno appassionati di nuove tecnologie.

Da qui quindi questa riflessione sul messaggio lanciato dal corso di aggiornamento: se il Maestro di sci non va alla montagna, la montagna va col maestro di sci dai suoi allievi. E lo fa utilizzando le nuove tecnologie. Dal corso è emerso anche come le nuove tecnologie informatiche si possano usare al meglio, senza essere degli esperti Bill Gates.

Vorrei raccontare la mia esperienza anche per indicare sistemi pratici nell’utilizzo delle piattaforme online per migliorare l’approccio alla didattica in remoto. Certamente per i maestri di sci, ma non solo.

Uso questo corso come esempio di una classe di sci virtuale. Proprio come se fosse una delle classi dove insegno all’Università qui a Montreal.

Prima di fare questo, però, sgombriamo ogni ombra di dubbio: mai nessuno potrà sostituire una vera sciata con una lezione in remoto. O un abbraccio, una stretta di mano dell’Istruttore che ti consegna il distintivo. O il tesserino del livello che ti sei guadagnato con fatica.

Il corso di aggiornamento è durato tre giorni e si è basato sul nuovop Testo Italiano[2]. Sono però state adoperate anche diverse slides preparate con cura dall’Istruttore e dal Collegio.

L’esperienza a mio avviso è stata di altissimo livello formativo. Gli allievi, sempre molto motivati a formarsi sulla nuova tecnica, hanno apprezzato come si possa sminuzzare con cura e passione la tecnica sciistica utilizzando le nuove tecnologie. Come la pagina web del Testo Italiano con un collegamento remoto stando seduti sul divano di casa.

Alcuni di noi lo hanno fatto accudendo i figli piccoli di domenica mattina intrattenuti dai bellissimi video del Testo Italiano. E dal tono sicuro e pacato dell’Istruttore (Ferdy),. Altri da una baita di montagna in pausa dal lavoro autunnale.

Decio Coviello, nella sua duplice veste di Maestro e professore!

Il corso si è svolto regolarmente senza quei problemi che ogni tanto intervengono quando si usano queste tecnologie. La linea che cade, l’audio che sparisce, rumori e immagini di sottofondo indesiderati. Gli studenti hanno partecipato ponendo domande all’Istruttore che con cura ha verificato che il materiale del corso fosse ben illustrato agli allievi.

Il Covid-19, quindi, non ha impedito la formazione dei maestri assetati di sapere e desiderosi di sfogare tutta la loro passione il prossimo inverno. Complimenti al Collegio e all’Istruttore. Il corso è stato un successo!

Da questa esperienza abbiamo imparato che le nuove tecnologie possono essere utili per i corsi di sci. Questi metodi ci permettono di dedicare una parte della formazione in remoto e da casa raggiungendo più allievi. E riducendo parte dei costi per sostenere le trasferte (si pensi il caso estremo del mio volo dal Canada).

ùElenco cinque aspetti pratici della tecnologia di insegnamento a distanza che spero siano utili a chi si avvicina a questa didattica.

1. La classe in linea: Ci sono piattaforme digitali (Skype, Zoom, Ms Teams) che permettono di organizzare a costo quasi nullo corsi teorici di sci.

2. Condivisione schermo (screen sharing): l’uso di queste piattaforme permette l’accesso a forme di insegnamento condivise e dedicate. Il maestro di sci può discutere durante l’estate o in qualsiasi momento dell’anno con il suo cliente. Entrambi davanti a un video girato durante la settimana bianca, per aggiungere elementi alle correzioni. È possibile allo stesso tempo utilizzare i video del  Testo Italiano per stimolare la formazione continua.

3. Schermo interattivo (white board). Lo schermo interattivo disponibile sulle suddette piattaforme è di colore bianco, come la neve…. E permette di disegnare facilmente una curva perfetta e di decomporla nelle sue differenti parti. Poi, abracadabra, “dalla curva precedente’” e il gioco è fatto!

4. Le stanze virtuali dedicate (breakout rooms). MS-Team e Zoom permettono di generare stanze virtuali composte da diversi gruppetti di partecipanti della classe (digitale) per periodi di tempo limitati.

Questi gruppi servono per condividere esperienze e idee su come correggere un errore. O discutere della sciata del loro atleta di riferimento. O semplicemente organizzarsi per la prossima vacanza col tanto amato maestro.

5. Registrazione della classe (recording): I programmi sopra indicati sono completamente integrati con i programmi di salvataggio online dei video (e.g., Dropbox).  Quindi la classe in linea può essere facilmente registrata e velocemente condivisa con gli allievi. Che potranno così rivedere e lavorare in maniera autonoma sul materiale didattico discusso in classe.

Questi sono i punti principali emersi dal mio corso. Ovviamente la tecnologia non è perfetta per tutti. Si pensi ai maestri molto anziani o agli allievi molto piccoli. Spero che comunque i maestri di sci se ne possano servire per la loro prossima classe virtuale di sci. Portando quindi la montagna e il maestro di sci a casa dei nostri amati allievi utilizzando le moderne tecnologie.

Il corso di aggiornamento lo ha dimostrato, questi sistemi rappresentano un’opportunità da non perdere. La crisi covid-19 può quindi servirci da stimolo per essere dei maestri (di sci) ancora migliori.


[1] Ferdinando (Ferdy) Fossati è interprete di successo dello sci moderno delle grandi pieghe. E allenatore a 360 gradi di uno Sci Club Campano che vanta risultati da record. Ferdy è il referente per il Collegio Basilicata e negli anni ha formato diversi maestri di sci con successo.

[2] Il Testo è da sempre la Bibbia dei maestri di sci che meticolosamente devono conoscere in dettaglio ogni sua parte per passare maestri. E soprattutto per essere formatori competenti in pista. La Federazione di recente ha ben pensato, a mio avviso, di mettere una parte del materiale in linea ed a disposizione di tutti per l’auto formazione. Complimenti per l’ottimo lavoro fatto. Il nuovo testo è un bel passo in avanti rispetto al passato.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).