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La nuova sfida di Moreno Pesce: l’Olympia delle Tofane!

La nuova sfida di Moreno Pesce: l’Olympia delle Tofane! Un’altra salita per dimostrare che nessuna vetta è davvero irraggiungibile, nemmeno per chi ha subito un’amputazione importante come la sua. È con questa convinzione che Moreno Pesce, atleta paralimpico e instancabile esploratore delle montagne più impervie, si appresta il 22 febbraio prossimo, a sfidare ancora una volta se stesso ed i suoi limiti, nella salita della pista Olimpia delle Tofane, uno dei percorsi più impegnativi di Cortina d’Ampezzo, che ogni anno ospita la Coppa del Mondo di sci femminile.

Una discesa ripida e scoscesa, con pendenze che superano il 56%, incastonata tra le imponenti vette dolomitiche, che da sempre affascinano e intimidiscono alpinisti ed escursionisti. Ma per Moreno, queste sfide sono sempre opportunità, occasioni per dimostrare che, con determinazione e resilienza, anche la montagna più difficile può essere scalata.

Grazie al permesso esclusivo concesso da ISTA Spa, la società che gestisce gli impianti e le piste di Cortina, Moreno avrà l’opportunità di affrontare questa straordinaria salita, una prova che non è solo fisica ma anche simbolica, un gesto per ispirare chiunque a superare i propri limiti, a non fermarsi davanti agli ostacoli, anche quelli che sembrano insormontabili.

Accompagnato dalla guida alpina Lio De Nes e dal videomaker Jacopo Bernard,

che documenteranno ogni passo di questa avventura, e con la possibile presenza del giornalista Massimiliano Ossini, Moreno affronterà la salita al buio, con una lampada frontale da sci alpinismo, utilizzando le stampelle per superare l’enorme pendenza salendo dal basso passo dopo passo con la sua protesi femorale. L’obiettivo finale sarà il Rifugio Pomedes, dopo aver superato un dislivello di 760 metri, in un ambiente che, pur essendo preparato per gli sciatori, presenta una difficoltà extra per chi, come lui, è costretto a fare i conti con una disabilità.

Moreno Pesce non è solo un atleta, ma anche un simbolo di speranza e coraggio. Una volta raggiunta la cima, accenderà una fiaccola, fornita dall’A.N.M.A.O.A.I. (Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia), un gesto che rappresenta il fuoco dell’ardore e della determinazione, che non si spegne mai, nemmeno dopo un incidente grave come quello che ha cambiato la sua vita. Questo fuoco sarà il simbolo di una volontà indomita, che non conosce confini, né fisici né mentali.

La salita avrà anche un altro significato speciale: Moreno verrà accolto in cima dalla figlia Elisa che gli consegnerà un altro piccolo ma significativo trofeo: una treccina di corda colorata da legare alla sua protesi, simbolo del suo ennesimo traguardo raggiunto, un passo avanti verso la conquista di se stesso.

Una bottiglia di Prosecco DOC, nello zaino per festeggiare in cima, quando il sole sarà già alto e l’Olimpia un traguardo tagliato.

Moreno Pesce ha dichiarato:

Questa salita rappresenta per me una nuova, grande sfida. Ho sempre osservato il profilo di questa pista incredibile, ma mai prima d’ora avevo avuto la possibilità di affrontarla. ISTA ha reso possibile questo sogno, permettendomi di dimostrare che, anche su una montagna tanto difficile, esiste sempre una possibilità, una via d’accesso per chi è pronto a combattere. Voglio mostrare a tutti, e in particolare a chi ha subito un incidente, che nessuna montagna è troppo alta da scalare.Un sentito ringraziamento va a ISTA, ai miei sponsor e a tutti coloro che credono in questi progetti. Ogni montagna è unica, ma la prima montagna che una persona amputata deve affrontare è quella dentro di sé. Vogliamo dimostrare che anche le salite più difficili, quelle che sembrano impossibili, possono essere conquistate.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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