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La lettera di Federica Brignone a tutti i suoi tifosi

Tra bagagli, viaggio di ritorno e un cocktail di mille emozioni, riportiamo la lettera che Federica Brignone ha voluto scrivere a tutti i suoi tifosi di Data anche l’impossibilità di rivolgersi a tutti i giornalisti e di non aver avuto il tempo di realizzare bene quello che era successo.

«Amici miei, sono riuscita a vincere la mia sfida nello sport! Assieme vinceremo questa difficilissima sfida contro il Coronavirus.

Realizzo ora che nelle interviste rilasciate ieri non sono riuscita a esprimere quello che provavo. Ma la notizia dell’annullamento delle gare di Åre e di conseguenza la conquista della classifica generale mi ha mandato in totale confusione.

In quel momento avevo solo voglia di staccare per scaricare tutta la tensione degli ultimi mesi vissuti sempre pensando alle gare, agli allenamenti, a stare concentrata sugli obiettivi.

Ci siamo trovati in un appartamento con il resto della squadra, abbiamo dato fondo alle scorte alimentari che avrebbero dovuto durare ancora tre giorni e abbiamo fatto festa fra noi. A mezzanotte poi uno spaghetto aglio olio per chi aveva ancora fame!

Dodici ore dopo mi sento più lucida, anche se devo preparare le valigie, rispondere a mille domande e capire come tornare a casa. Vincere la Coppa generale era un sogno, il mio sogno più grande.

Come molti altri atleti dello sci ho sempre pensato che una Coppa del Mondo abbia più valore di una medaglia mondiale od olimpica, perché premia la costanza, la bravura lungo un’intera stagione e non in un’unica giornata.

Il mio vero obiettivo, lo sapete tutti, è sempre stata la coppa di gigante, ma in questi giorni, nelle ultime tre gare, avrei dato tutta me stessa anche in parallelo e in slalom per provare a conquistare quella assoluta.

Non penso che l’annullamento di tante gare abbia favorito me e sfavorito qualcun altro, anzi, io avrei voluto fare ancora tutte le prove in programma e anche qualcuna di più.

Per quanto riguarda l’assenza prolungata della Shiffrin io non ho colpe. Di certo non potevamo fermarci perché mancava lei, spiace tantissimo per quello che le è successo. Ma anche quando si infortuna qualcuno si deve andare avanti, aspettando che torni.

Sono stata molto contenta alla notizia del suo rientro e mi spiace non aver potuto sfidarla di nuovo in pista.

Ho fatto 25 gare su 30 in questa stagione, più o meno quelle che si fanno negli inverni dei grandi eventi. Non credo quindi si possa parlare di coppa dimezzata.

Ho fatto il record italiano di punti con una media altissima in sei discipline e sono finita fra le prime tre in sei classifiche. La generale, il gigante, la combinata, il superG, la discesa e il parallelo. Più di così…

Il rammarico, davvero grande, è di non aver potuto essere premiata con le coppe. Nessuno mi ha detto nulla in merito, non so dove siano e quando ce le daranno.

Avrei tanto voluto tenere in mano la sfera di cristallo, alzarla al cielo come ho visto fare da tanti sognando il mio momento.

Avrei voluto festeggiare sul podio con tutta la mia squadra, abbiamo anche vinto la coppa per nazioni femminile, siamo state grandi!

Ho tantissimi ringraziamenti da fare e comincio dalla mia famiglia, che mi ha insegnato a vivere e non mi ha mai spinto a essere quella che sono. Davide, mio fratello, è stato fondamentale, credo fosse il solo, da sempre, a credere che io potessi vincere la coppa del mondo e con questo obiettivo mi ha aiutato a crescere come atleta e come persona.

E poi la squadra, che comprende le compagne, gli uomini del mio gruppo Gianluca Rulfi, Marcello Tavola, Daniele Simoncelli, Gigi Devizzi e tutti gli altri tecnici e medici.

Senza dimenticare le persone che lavorano per me con passione e dedizione dietro le quinte. Che sono Giulia e Daniela Mancini, Federico Colli, Gianmarco Ideo, Roberto Greco, Valeria Dalla Libera.

Senza tutti loro non avrei vinto nulla. E poi Sbarde (Mauro Sbardellotto), il mio insostituibile skiman, che con altre atlete, e in particolare Deborah Compagnoni, aveva già vinto tutto in carriera. Ma non una coppa del mondo assoluta!

Ringrazio poi la Federazione, l’Arma dei Carabinieri, il Coni e gli sponsor senza i quali non avrei potuto lavorare come ho fatto, ogni giorno.

Grazie anche ai miei amici, quelli di sempre, che quando passo da casa fanno i salti mortali per vedermi anche solo pochi minuti.

E infine grazie ai miei tifosi, al mio fan club fantastico, da loro ricevo energie positive e la carica per non mollare mai.

Spero di poter presto festeggiare anche con loro questa stagione, spero di vedere e toccare presto le mie coppe, come detto al momento non ho notizie su quando come e dove me le consegneranno.

Ora uno sguardo al futuro. Proprio per il modo in cui questa stagione si è conclusa, sento già di aver voglia di ricominciare ad allenarmi.

Per confermare quello che ho fatto, consapevole che non sarà facile ripetersi, ma l’emozione di tenere una coppa del mondo in mano ascoltando l’inno di Mameli prima o poi la voglio proprio provare!

Sto tornando a casa, so cosa aspetta me e tutti gli italiani. Purtroppo in questo momento difficile non potrò continuare a fare il mio lavoro, le rivali si alleneranno e scieranno ancora, noi italiane no. Non potremo nemmeno andare in palestra.

Ma mi sento in ogni caso fortunata, perché vivo in Valle d’Aosta e dalla finestra potrò almeno vedere la neve e le montagne.

Sarà una buona occasione per fare ordine in casa e trovare il posto giusto dove mettere le coppe, quando arriveranno!».

Un saluto e un abbraccio a tutti, GRAZIE di cuore per il sostegno

 

Federica Brignone

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).