La Fisi, chiarisce tutti i punti ancora ambigui o poco chiari riguardo all’interpretazione del Dpcm con una lettera di Flavio Roda inviata a tutti i presidenti di sci club
Gentili Presidenti,
faccio seguito a quanto previsto dal Presidente del Consiglio nel DPCM dello scorso 24 ottobre. In forza del quale vengono disposte ed applicate nuove misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale. A partire dal giorno 26.10.2020 e sino al 24.11.2020.
Nello specifico mi riferisco alle sfere di nostra competenza. Con particolare riferimento a quanto disposto dall’art. 1, comma 9, lettere e), h) e mm). Ossia le disposizioni concernenti lo svolgimento di eventi e competizioni sportive degli sport individuali e di squadra. Nonché talune specifiche disposizioni concernenti le competizioni sportive nazionali ed internazionali che debbano svolgersi all’interno di comprensori sciistici.
1) La struttura organizzativa della FISI, in ottemperanza a quanto previsto dal relativo statuto e dai regolamenti organizzativi e sportivi, prevede che l’attività agonistica, anche ai fini della partecipazione agli eventi ed alle competizioni sportive di carattere nazionale ed internazionale, sia promossa e svolta, sempre nel rispetto della forma dilettantistica. In primo luogo dalle società affiliate, che come tali iscrivono i propri atleti alle competizioni di interesse nazionale o internazionale.
2) Quando nel summenzionato DPCM si parla di “eventi e di competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale” si devono considerare le attività sportive agonistiche che, rivestendo carattere nazionale e/o internazionale, siano suscettibili di assegnare titoli o riconoscimenti di carattere nazionale o internazionale o comunque risultino suscettibili di consentire la partecipazione di atleti o contingenti provenienti da più di un Comitato Regionale di appartenenza o da più di uno Stato per le gare internazionali.
3) Ne consegue, quindi, che gli atleti chiamati a partecipare agli eventi e alle competizioni sportive come sopra indicati, vengono qualificati e riconosciuti come “atleti di interesse nazionale” indipendentemente dalla categoria tra le quali è suddivisa, per fasce d’età, la partecipazione all’attività sportiva agonistica.
Premesso quanto sopra, si precisa che:
– Sono consentiti gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale organizzati all’aperto, senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalla scrivente Federazione.
– Sono consentite, a porte chiuse, le sessioni di allenamento degli atleti partecipanti alle competizioni di cui sopra sempre, nel rispetto dei protocolli emanati dalle Federazione.
– Per le discipline che necessitano, per la loro pratica, della disponibilità degli impianti di risalita, questi ultimi rimangono aperti per gli atleti di interesse nazionale come sopra definiti per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali ed internazionali.
Per quanto riguarda tutto il movimento dei nostri sport a livello amatoriale, desidero informarVi che la Federazione si sta attivando per la predisposizione di apposite linee guida, congiuntamente con la totalità delle realtà del comparto montano, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico al fine di evitare assembramenti.
Ancora una volta il “settore montagna” si è trovato penalizzato dalle recenti immagini diffuse dai media, in particolar modo sui social, che hanno permesso di fare del finto buonismo riguardo a situazioni che andavano contestualizzate o quantomeno verificate non così nell’immediato.
Nessuno ha poi mostrato le immagini dei comprensori italiani aperti il giorno seguente – domenica 25 novembre – perché non si sarebbero potuti fare con altrettanta facilità sterili e inutili polemiche contro chi sta cercando di dare un’importante segnale di “seppur marginale” ripresa soprattutto per i nostri giovani.
Concludo permettendomi di ribadire le già note regole volte a prevenire il contagio e mi riferisco alla necessaria educazione al distanziamento sociale, al corretto utilizzo di dispositivi di protezione individuali certificati quale presidi medici, e la garanzia di utilizzare veicoli propri.
Certo di trovarvi concordi e uniti sulla promozione dei nostri meravigliosi sport, Vi ringrazio per il sostegno e invio un caro saluto.
Flavio Roda