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La Brignone family ha preso il volo per Pechino. Quasi tutta!

La Brignone family ha preso il volo per Pechino. Quasi tutta!
Federica Brignone è appena decollata da Milano Malpensa con destinazione Pechino. Con lei, ovviamente, l’inseparabile fratello Davide. Prima di lasciare casa, con mamma Ninna a immortalarla nel giardino di casa con l’abito olimpico, per il nostro Giovanni Migliardi, c’è il tempo per qualche battuta.

Fede, mi è rimasta in mente una tua dichiarazione dopo il superG di St. Mortiz quando hai sostenuto che quella vittoria avesse un significato particolare…

Ogni vittoria te la costruisci col lavoro, ognuna è diversa per mille motivi, le avversarie, la neve, il tracciato, il tempo… E ogni volta ci arrivi in un momento tuo diverso, per cui sai, alla fine sono tutte belle. Perché rappresentano il raggiungimento di un sogno che rimane sempre dentro la tua testa.

Quelle di quest’anno hanno un sapore veramente forte. In particolare St.Moritz mi ha senz’altro emozionato di più. In un istante è tornato tutto a galla per poi svanire definitivamente.

Mi riferisco a ciò che avevo passato la stagione scorsa. Situazioni che mi avevano persino portato a pensare di smettere mettendo anche in dubbio la mia più capacità di essere competitiva secondo i miei standard. Quindi a St.Mortiz, a gara finita, è emerso tutto quello per cui avevamo lavorato questa estate. Anche per chi ha lavorato per me quella vittoria è stata molto importante e significativa.

Penso a mio fratello e al mio skiman… di cacca ne hanno mangiata quest’estate. Il mazzo che si sono fatti anche in autunno non si può nemmeno raccontare.

Acqua passata, pensiamo al domani, vai a Pechino per spaccare tutto?Quello non lo so. Sicuramente sto sciando bene, ho buone sensazioni. I risultati parlano e continuano a darmi fiducia. Nelle ultime gare, a parte qualche errorino qua e là, sono sempre nelle prime cinque in più discipline e sempre in gioco per il podio.

Sto vivendo sicuramente un buon momento, in linea per affrontare un appuntamento importante come le Olimpiadi. Però fammi almeno arrivare in Cina perché possono intervenire un sacco di cose. La neve, ad esempio, anche se in genere so adattarmi a diverse situazioni. Comunque, come sempre, i Giochi sono un terno al lotto.

Informazioni sulle piste non ne avete vero?
Zero! Mi sono arrivate all’orecchio solo poche voci ma guarda, fino a quando non ci metto i piedi sopra non mi sbilancio.

Il tempo è finito, il check-in chiama. All’imbarco Fede sarà assieme a Marta Bassino, Elena Curtoni e un bel gruppetto di tecnici: Daniele Simoncelli, Marcello Tavola, il fisioterapista Gigi Devizzi.

Gianluca Rulfi, invece, raggiungerà Pechino assieme a Sofia Goggia, presumibilmente tra il 4 e il 6. Qualora partisse domenica difficilmente potrà essere in pista in occasione del gigante fissato per lunedì 7.

Per la prima volta Ninna non sarà al parterre in una sua gara olimpica. In un post appena pubblicato, recita così:

Dal 1980 al 2018 non ho perso un’Olimpiade invernale. Due le ho fatte da atleta, nove da giornalista. Nel 2022 passo. Con l’accredito al collo mi guarderò le gare dal divano.

Soffrendo il doppio, sicuro, perché quando sono a casa va sempre così. Dovrò anche lavorare, naturalmente, ma per una volta lo farò da lontano.

Peccato, perché per me giornalismo significa far vivere a chi non c’è le emozioni le sensazioni i contorni i colori i rumori che non si possono cogliere davanti a uno schermo.

Stavolta le mie cronache saranno asettiche, ma forse lo sarebbero state anche se fossi andata in Cina, perciò sono felice di non andarci.

Per un cane sciolto come me l’idea di essere localizzata, di dover rendere conto dei miei movimenti e soprattutto di essere privata della libertà di andare dove voglio, quando e come voglio, sarebbe stata insopportabile.

Quindi: saluto i miei Tesori già in volo, auguro loro di divertirsi e godersi questa nuova esperienza e ringrazio chi ha letto fino a qui 😲

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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