I giornalisti dello sci hanno due angeli custodi. No, niente ali e aureole in testa, quelle arriveranno tra cent’anni, ma per la stampa bianca rappresentano una risorsa fondamentale. Non esiste nello sport un esempio simile. Nemmeno paragonabile. Fanno semplicemente il loro lavoro, si potrebbe pensare. No, non è così, vanno decisamente oltre e almeno metà dei pezzi che si trovano su quotidiani e news on line, li scrivono praticamente loro grazie alle montagne di notizie che fanno arrivare agli auricolari dei giornalisti. Massimiliano Vergani e Andrea Facchinetti, ufficio stampa Fisi. Come si sa, via Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, abbiamo assistito alla desertificazione della “tribuna” stampa. Sono rimasti solo i media specializzati e gli obbligati, ma mica in tutte le gare. Loro invece ci sono sempre e grazie alla tecnologia fanno arrivare tutte le notizie (ormai sanno cosa richiedono le testate) in tempo reale. C’è un podio azzurro? Ecco la dichiarazione dell’atleta due minuti dopo la gara e magari anche la foto. L’Azzurro non è riuscito a fare risultato? C’è il registrato dell’attore che spiega per filo e per segno cos’è accaduto in pista. E poi regolamenti, programmi, gli ordini di partenza del giorno dopo, le scelte degli allenatori… Vuoi sapere a che ora si lava i denti Dominik Paris? Lo sanno. Cos’ha mangiato Innerhofer la sera prima di affrontare la Streif? Te lo dicono e se richiesto ti danno anche la ricetta.
Max, classe ’67, è in Fisi dal ’50. Nessun errore, bene o male ce lo faceva entrare papà Angelo, che ha vissuto 62 in Federazione ricoprendo per decenni il ruolo di Segretario Generale. Di fatto è entrato nell’ufficio stampa federale nel 2001 prendendo l’eredità di Claudio Baldessari.
Con Max si è costituito l’ufficio stampa con le finalità di oggi, mentre prima la comunicazione era più interna alla Fisi ed essenzialmente istituzionale. Ci piace ricordare il suo passaggio precedente nella redazione di Sciare quando finì sotto le grinfie del maestro Massimo Di Marco. Qualche ossa se l’è fatte anche nel mondo web quando ai tempi si impose il sito Sportal che ha diretto per qualche anno. Poi, per sempre, in via Piranesi. Calmo, serafico e preciso (senza esagerare), si emoziona sciogliendosi solo quando si trova a tu per tu con la sua bambina. Al punto da scrivere il libro “Dialoghi con una treenne” (da morir dal ridere).
Andrea, un po’ milanese, un po’ pavese, un po’ bergamasco, sicuramente lombardo ha qualche anno di meno (classe ’72) ed è a fianco di Max dal 2002, quindi quasi da sempre. Se Max (segue le gare maschili) è responsabile stampa Fisi, Andrea (segue le gare femminili) lo è delle statistiche perché a scuola era un genio in matematica. La TV lo adora. Ha decisamente preso il posto di Maurice Adrait, responsabile stampa della squadra Francese, inquadrato al traguardo per la sua mimica facciale molto divertente che cambia in base al risultato dei suoi. Quest’anno è poco presente e Andrea è stato nominato dalla regia suo erede, anche se le reazioni sono molto più contenute rispetto a quelle di Maurice. Ma ora che lo sa, si allena ogni mattina davanti allo specchio.
Quello che Andrea e Max fanno per i giornalisti è una piccola parte del loro lavoro. C’è infatti da alimentare il sito ufficiale che, ricordiamo, considera ben 14 discipline, oltre alla sezione istituzionale. Sono assecondati da Stefano Palladin, un talento strappato al blues, che si occupa della parte grafica.
Alle Olimpiadi di PyeongChang i giornalisti italiani accreditati sono pochissimi, dunque Max e Andrea sanno già che dovranno scrivere idealmente duecento pezzi al giorno (oltre alle interviste video). E’ anche per questo che hanno tutta la nostra ammirazione.
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