Il mondo Master piange la scomparsa di Anna Fabretto Martinelli che è mancata all’età di 82 anni. Ma aveva più coppe, trofei e medaglie quale unico e inimitabile miracolo agonistico dello sci. Quest’anno non era riuscita a ottenere l’idoneità agonistica e non ha potuto presentarsi in pista, ma se n’erano perse un po’ le tracce. E questa notizia è arrivata come una stilettata nello stomaco.
Nella sua casa della bergamasca rimangono 5 Coppe del Mondo Master e alcuni titoli Mondiali, per non parlare delle Coppe Italia e vittorie di tappa. Difficile contarle tutte, ma una cosa è certa: in un teorico quanto simbolico duello a distanza con Mikaela Shiffrin, Annina ha battuto nel “suo”, molti più record!
E dire che la sua storia sugli sci non inizia a 5 anni come spesso accade coi campioni. Li mette per la prima volta a 20 anni, nel 1961 cedendo alle insistenze di suo marito Enzo che le mette ai piedi un paio di assi di legno su una pista di Pontedilegno. Capisce subito che fare le curve è divertente, ma disegnarle in un tracciato è irresistibile!
Ai Mondiali di St. Moritz
Si diverte nelle gare locali ma deve coniugare tale gioia con gli impegni della famiglia con i figli Patrizia e Claudio e il lavoro, prima alla SIAMA, una ditta di peluche per circa vent’anni, fin da quando ne aveva 15; poi al Cotonificio Honegger, per altri 15 anni.
Anna inizia a fare sul serio quando arriva la pensione e allora l’attività agonistica diventa un lavoro! Partecipa a tutte le gare di Coppa Italia a quelle del Circuito Old Stars e alla Fis Master Cup. E se per caso non vince un piede sul podio ce lo mette comunque. Il suo fan club non è numeroso, ma a lei basta il tifo delle sue tre nipotine.
Quando le si chiedeva “Ma fino a quando gareggerai” lei rispondeva sempre: “Andrò avanti fino a quando le visite mediche me lo consentiranno. Sciare mi piace troppo!”. E così è stato. Quest’estate le avevano prognosticato un brutto male ma lo aveva nascosto quasi a tutti per non rattristare nessuno.
Con l’attuale vice presidente Fisi Francesco Bettoni
Difendeva i colori del Gruppo Sportivo Abele Marinelli creato dal Presidentissimo Enzo, l’amore della sua vita, sodalizio rosso-giallo-blu oggi portato avanti dal loro figlio Claudio.
Anna ha fatto a tempo a vivere i 70 anni di questa storica società che oggi sarà molto triste. E siamo certi che tanti over 30 lasceranno cadere dal viso più di una lacrima. Tra questi, Enrico Ravaschio che sulle pagine di Sciare nella Rubrica “Circo Master” ha raccontato le sue imprese centinaia di volte. Ma non solo per rispettare le cronache delle gare.
Qualsiasi argomento si toccasse veniva facile scrivere il suo nome perché pochi altri atleti “Over” hanno rappresentato il vero spirito Master. Fatto di amicizia, condivisione e massimo rispetto. A ogni vittoria rispondeva con un timido sorriso quasi a non voler offendere chi invece non era riuscita a sciare bene. Per più di 10 anni ha “segnato” il triplete vincendo Coppa Italia, Campionato Italiano e Coppa del Mondo nelle dovesse specialità. Una forza della natura!
Sul Podio della “Festa master” di Pampeago del 2018 assieme all’allora presidente della Commissione Master Carmelo Ghilardi
L’anno scorso ai Campionati Italiani di Corno alle Scale, laddove vinse nel 1994 il suo primo titolo italiano, posò assieme al presidente Flavio Roda, ad Alberto Tomba e a Paolo Lorati, l’attuale referente Master per la Fisi, particolarmente toccato dalla triste notizia. Indossava la divisa della Nazionale Master con tanto orgoglio.
All’ultima premiazione Master di Sirmione del maggio scorso. La prima a sinistra e tutte le altre “Coleghe” vincitrici delle varie categorie.
La redazione si stringe al dolore della famiglia porgendole le più sentite condoglianze.
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