Il NHOA Ski Team non è soltanto uno sci club. Per entrare nello spirito puro di questa inedita «avventura» dello sci è bene spiegare cos’è il Gruppo NHOA. E a chi chiederlo, se non al suo fondatore, Carlalberto Guglielminotti: «NHOA, oltre ad essere il name sponsor di questo progetto legato allo sci agonistico, è un Gruppo che ho fondato 12 anni fa con all’interno tre business unit: NHOA Energy, dedita allo stoccaggio di energia, costruisce sistemi di accumulo di energia rinnovabile, tra le 5 più importanti al mondo; Free2move eSolutions, in joint venture con Stellantis: produce le wallbox per ricaricare a casa i veicoli elettrici di Jeep, Maserati, Fiat, Peugeot, Citroen e non solo. E infine Atlante, la rete di ricarica ultra-rapida per veicoli elettrici sulle autostrade. In totale 600 dipendenti, 270 milioni di fatturato, e impianti in 5 continenti».
Cosa ci fa un colosso del genere sulla neve?
Chiamiamola passione, ciò che fa muovere ogni cosa. Poi aggiungiamo un mix di fattori che derivano dall’importanza dell’assetto valoriale e della progettualità, in un settore strettamente legato alla transizione energetica e ambientale, e dell’aver cura di tutti i collaboratori e del loro equilibrio psico-fisico, entrambe situazioni che identificano anche il mondo dello sport.
Come è facile intuire, NHOA ha una sua Strategia di Sostenibilità e di impatto sociale sulle comunità
come, d’altra parte, tutte le grandi aziende. Rispetto alle iniziative di tante società, nella maggior parte più di marketing che di sostanza, abbiamo però voluto creare qualcosa di reale in grado di trasferire la cultura e i valori della nostra azienda nel settore sportivo, in questo caso dello sci.
Un’operazione piuttosto complicata…
È questione di volontà, idee, team professionale e progettualità. Se non ti appoggi su questi cardini fondamentali mi rendo conto sia difficile anche solo immaginare come portare avanti un progetto del genere che, come accade in azienda, si basa su impegno, passione e perseveranza. Non lo nascondo, costruire un sistema di qualità in grado di essere operativo sull’intero territorio nazionale non è una passeggiata, e non sarebbe stato possibile senza la visione e l’impegno di Luca Mantovani, insieme al quale da molti anni condividiamo una progettualità comune.
Il NHOA Ski Team ha avuto un grande privilegio: quello di vedere estesi a una società sportiva i servizi che il Gruppo NHOA offre a tutti i suoi 600 collaboratori nel mondo attraverso il NHOA Élite Program, uno del più avanzati programmi di corporate wellbeing a livello europeo. Lo stiamo facendo soprattutto grazie a un team di lavoro di grande esperienza che ha costruito una vera e propria piramide valoriale.
Cosa c’è dentro alla piramide?
La linea scientifica che abbiamo adottato sia in azienda che nel NHOA Ski Team. È molto semplice, se nello sport o nel mondo del lavoro vuoi diventare un atleta o un manager di élite e desideri raggiungere il massino del tuo potenziale, devi lavorare su quattro pilastri: diversità e inclusione, preparazione fisica, benessere mentale e psicologia della prestazione.
Mi spiego meglio: la mente aperta che abbraccia la diversità e l’inclusione, è la base valoriale della piramide, perché prima che atleti e manager siamo innanzitutto persone. A questo si aggiunge l’importanza del benessere fisico, e quindi di una adeguata preparazione atletica, e del benessere mentale, che però si sgretolano se non si è in grado di gestire la prestazione.
Siamo nel ramo del coaching…
Infatti stiamo parlando di un percorso di miglioramento personale o professionale, dove il coach (allenatore) aiuta il coachee (l’atleta) nel raggiungimento dei propri obiettivi. Per ottenere questo abbiamo istituito un team di professionisti, scelti non a caso. La direzione tecnica dell’intero programma (i 4 pilastri) è affidata ad Alessandro Serra con il supporto di Katia Santus. Chi sa di sci, ben conosce di chi stiamo parlando! Partendo dall’alto della piramide, per la psicologia della prestazione c’è il Professor Vercelli, uno dei più grandi esperti al mondo nella psicologia della prestazione, collaboratore primario della FISI e psicologo ufficiale del CONI per 5 Giochi Olimpici.
Le due ex Azzurre Katia Santus (discesista) e Giulia Gianesini (slalomista) sono tornate in squadra: la squadra NHOA Ski Team!
Vuoi dire che il Professor Vercelli sarà lo psicologo di tutti i tesserati NHOA Ski Team?
Niente affatto. Il suo compito non è quello di rapportarsi con i ragazzi, bensì con gli allenatori. E spiego perché. Passiamo l’80% del nostro tempo a gestire persone. Il genitore nell’educazione dei figli, il manager nelle dinamiche del lavoro, l’allenatore in pista con gli atleti. Nessuna di queste tre figure, però, ha mai potuto contare su una «scuola», capace di insegnare come interagire con le persone che gestisce. Tutto è affidato per lo più all’esperienza personale o al buon senso.
È qui che entra in gioco Vercelli. Tutti i nostri allenatori vengono da lui formati seguendo il modello scientifico «S.F.E.R.A.», riferimento internazionale per l’ottimizzazione della prestazione sportiva, ideato proprio da Vercelli. Così ho fatto anche con il top management del Gruppo NHOA. Secondo noi questo è l’unico modo credibile per riuscire a trasmettere tale modello, allo stesso modo, a tutti gli atleti. Non per niente il programma di formazione (obbligatoria) dura un intero anno. Che valore da agli allenatori? Parlano la stessa lingua, sanno come si comunica con gli atleti, conoscono le sfide della «Generazione Z» che ha cambiato radicalmente gli equilibri della comunicazione e che rappresenta la generazione di atleti che stiamo allenando oggi.
Esistono però sci club che prevedono già la collaborazione con mental coach e psicologi!
Vero, ma seguono per lo più metodologie standard uguali per tutti. Ti faccio un esempio: ci sono bambini che in pista, d’altronde come anche a scuola, spesso si distraggono. L’allenatore tradizionale tende a lamentarsi con frasi del tipo: «Questo non si concentra, non ci sono più le generazioni di una volta, non sa cosa significhi fare l’atleta…».
Un test cognitivo potrebbe però rivelare caratteristiche peculiari del bambino, come per esempio l’ADHD o addirittura l’essere plusdotato, e quindi magari il bambino sa già cosa vuole spiegare l’allenatore per l’ennesima volta e semplicemente si annoia. Se questo aspetto non lo conosci, non riuscirai mai a comunicare con lui. Ora, senza fare un elenco dei numerosi casi simili, il programma proposto dal NHOA Ski Team cerca di eliminare questo rischio non con uno psicologo, ma affidandosi alla professionalità di «Progetto Psiche», una delle più importanti realtà italiane del settore, con un’équipe di oltre 60 tra psicologi, psicoterapeuti, sociologi e nutrizionisti.
Ogni atleta, dunque ha il suo specialista?
Né più, né meno! Si attiva uno sportello psicologico, gratuito, per individuare lo specialista più indicato per ogni singolo caso o anche solo per un confronto sulle grandi sfide della genitorialità.
Chi è invece, il guru della preparazione atletica?
La responsabilità della preparazione atletica, fortemente orientata sulla multilateralità, è affidata alla professionalità del preparatore atletico Marco Tagliaferri, che non a caso ha seguito atleti internazionali nel ciclismo e negli sport di endurance. Per quella strettamente legata al mondo dello sci abbiamo un altro luminare del settore: Bruno Anzile, con oltre 20 anni di esperienza in Coppa del Mondo e 5 Giochi Olimpici alle spalle.
Il programma varia in base all’età. I piccoli si dedicano più alla multilateralità che allo sci, con ad esempio atletica, acrobatica, pattini, enduro, sup e arrampicata. In estate per i Pulcini sono previsti 20 giorni di sci estivo e 80 giorni di multilateralità. Il rapporto di 4:1 tra atletica e sci ovviamente cambia con i giovani delle categorie Ragazzi e Allievi dove aumentano le giornate dedicate alla neve.
Il programma di preparazione è inoltre integralmente digitalizzato attraverso l’app NHOA Élite, realizzata da ONESporter, la nota app utilizzata anche da diverse squadre di alto livello, che consente di tracciare integralmente i dati di ogni singolo allenamento.
Tutto questo è il miglior metodo per diventare dei campioni?
Chiariamo subito un punto. Se un genitore ci contatta sperando di vedere il proprio figlio sul gradino più alto del podio fin da subito, può rivolgersi altrove.
Anche noi abbiamo ragazzini che finiscono sul podio, ma non è questo l’obiettivo primario del club.
Siamo convinti che conquistare la vittoria nelle categorie Superbaby, Baby e Cuccioli possa essere una soddisfazione fine a se stessa e, anzi, riteniamo che averla come obiettivo primario possa essere potenzialmente controproducente. Vieni nel NHOA Ski Team perché ti interessa che tuo figlio possa esprimersi come atleta, crescendo attraverso i valori della passione, dell’impegno e della perseveranza che citavo. È questa l’unica via per emergere, nello sport come nella vita.
Non ci interessa avere come obiettivo primario vincere i Campionati Italiani, ma far crescere un gruppo di ragazzi che siano i migliori interpreti di questi valori, imparando a dare in ogni occasione il meglio di loro stessi. Non è una formula magica che assicura una futura medaglia alle Olimpiadi, ma sicuramente servirà nella vita futura dell’atleta, qualunque essa sia, e l’attività sportiva agonistica che ha perseguito rimarrà per sempre dentro di lei o di lui come un’esperienza indimenticabile da trasmettere sul lavoro e ai propri figli.
Come reagiscono i genitori dinnanzi al vostro programma?
Inizialmente un po’ di sconcerto c’è. Non si è mai visto un progetto che porta l’alto livello e una linea scientifica, sino a ieri riservate alle élite e alla Coppa del Mondo, all’interno di vari club in Italia, mettendo per iscritto tutto quello che ti ho raccontato, e che trasparentemente spieghiamo sul nostro sito e in tutta la nostra comunicazione.
Una società difficilmente scrive sul suo biglietto da visita: «iscrivi tuo figlio, avrai allenatori e staff da Coppa del Mondo, ma per noi la vittoria non è la priorità». Noi non vendiamo nulla, ma siamo interessati a diffondere i valori in cui crediamo perché abbiamo la certezza siano formativi per la crescita sportiva e per tutto ciò che avverrà dopo. Permettimi però di darti un numero: l’anno scorso, il NHOA Ski Team in Piemonte aveva poco più di 20 iscritti, quest’anno ne conta più di 40, eppure, se vai sulla nostra pagina Instagram (@nhoa.ski, oltre 4.000 follower) non vedrai molti ragazzini con la coppa in mano o la medaglia sul petto, bensì tanto divertimento, sugli sci e non solo!
Però parliamo di agonismo ed è nella natura stessa dell’atleta cercare di vincere…
Ovviamente, e il sistema che abbiamo progettato porta in questa direzione. Quello che diciamo è un’altra cosa: non è necessario vincere a 10 anni per raggiungere l’alto livello. Perché se a quell’età l’obiettivo principale è solo la medaglia, ma poi non riesci a conquistarla, lo sci diventa una frustrazione anziché un divertimento. Il team che abbiamo costruito, unitamente alla qualità del sistema che abbiamo progettato, si rende utile per plasmare l’atleta, dargli un’identità all’interno del gruppo, che prescinde dal risultato di breve periodo. Non vinci se non impari a perdere.
Il team NHOA Ski Team schierato all’Energiapura Series di Jesolo: Da sin. Andrea Lazzaro, Paolo Vercelli, Carlalberto Guglielminotti, Luca Mantovani, Alberto Olivetto e Giuseppe Sartogo di EP. Accosciati, Alessandro Serra e Tiziana Candoni
La fatica e i sacrifici ti fanno capire il vero senso della conquista, e l’entusiasmo che si genera in un gruppo ben gestito, ti sa prendere per mano nei momenti di difficoltà. Noi ci impegniamo per ottenere questo, accompagnare il ragazzo fino ai 14/15 anni affinché costruisca un bagaglio psicomotorio corretto o comunque ideale per potersi esprimere al meglio nella categoria Giovani. Per noi, un «bocia» che vince un titolo italiano giovanile non è detto che sia un futuro campione.
Come ci insegnano la Presidente dei NHOA Ski Team italiani Tiziana Candoni, la fondatrice della NHOA Game Academy, Giulia Gianesini e Andrea Lazzaro, che con me ha iniziato questo bellissimo progetto con il NHOA Tarvisio Racing Team, lo chiamiamo «bravetto!». In definitiva, i 4 pilastri del sistema NHOA non regalano la certezza di diventare un campione, ma ne aumentano significativamente le chance, diminuendo il rischio dell’abbandono che è il cancro di questo sport.
Dunque, il metodo NHOA Ski Team è adottabile anche da altri sci club?
Funziona così: lo sci club antepone il nome NHOA alla propria ragione sociale, ma mantiene totale autonomia amministrativa ed economica. Naturalmente può sfruttare tutto ciò che proponiamo. Ad esempio, in estate possono unirsi ai nostri camp di addestramento atletico a Cesenatico per l’acrobatica, a Lignano Sabbiadoro per il multisport, a Landgraaf per lo sci indoor, quando i ghiacciai sono inaccessibili.
Allo stesso modo può approfittare degli accordi che prendiamo con le stazioni invernali dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia per avere linee di allenamento dedicate e riservate agli atleti dei NHOA Ski Team. Ci si muove in gruppo, tutti assieme, un sistema che, tra le altre cose, permette anche di contenere i costi. Condividiamo poi la comunicazione e i social, grazie alla partnership con ONES Media House, e i fornitori, vedi gli esempi di SHRED. e le divise firmate Energiapura, nostro main apparel partner. Come detto precedentemente, gli allenatori devono seguire un corso di formazione per immergersi nel nostro sistema. Anche perché una volta che ci si espone col marchio NHOA, essendo tra l’altro tutto scritto e alla luce del sole, ci si impegna a perseguirne i valori.
Quanto costa iscriversi al NHOA Ski Team?
Le quote sono stabilite dai singoli club affiliati che, come detto, mantengono la loro totale indipendenza. La cosa importante è che tutti i servizi proposti e descritti nella nostra comunicazione, dalle brochure al sito web (www.nhoa.ski), dalla progettualità alla direzione tecnica, passando per lo sportello psicologico, fino agli stage con atleti e allenatori di Coppa del Mondo, non sono a carico delle famiglie.
Martina Vozza e Ylenia Sabidussi, la coppia Azzurra paralimpica, categoria Visyally Impaired, entrate a far parte della famiglia Nhoa Ski Team
Ho visto il marchio NHOA sul casco di Martina Vozza e della sua guida Ylenia Sabidussi…
L’affiancamento alla coppia Azzurra Visually Impaired della nazionale paralimpica fa parte del programma di inclusione di cui parlavo prima. Non è soltanto una pura sponsorizzazione. Sciano con i nostri atleti, sfruttano tutti i servizi del NHOA Élite Program, e beneficiano integralmente del programma, come tutti i collaboratori di NHOA, pur senza interferire con quello stabilito dallo staff tecnico della squadra nazionale italiana FISIP.
L’obiettivo del NHOA Ski Team è avere più iscritti possibili?
No, non ci interessano i numeri, non abbiamo l’ambizione di diventare lo si club più numeroso e vincente d’Italia. Piuttosto, ci stiamo impegnando affinché in ogni regione ci sia una società che abbracci i nostri valori, segua questa metodologia di insegnamento e crescita, ovvero il nostro progetto educativo e formativo sia per gli atleti che per gli allenatori. Ci riusciremo? Non lo so, ma solo questo potrà renderci orgogliosi. Il metodo NHOA Ski Team Il metodo NHOA Ski Team Il metodo NHOA Ski Team Il metodo NHOA Ski Team Il metodo NHOA Ski Team
Add Comment