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Il disappunto di Roda: “Bob, slittino e Skeleton olimpici all’estero… come affossare il “nostro” movimento!”

Il disappunto di Roda: “Bob, slittino e Skeleton olimpici all’estero… come affossare il “nostro” movimento!”. 
Il comunicato del Presidente Fisi Flavio Roda non gira per nulla attorno alla questione ma va diretta al soldo. Il riferimento è la decisione ufficializzata ieri dal Presidente Coni e della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, riguardo alla sede dell’impianto Olimpico per Bob, Slittino e Skeleton, che sarò scelto in una località estera. Insomma, niente Cortina.

“Le discipline del ghiaccio appartenenti alla Federazione Italiana Sport Invernali – dice Roda –  hanno contribuito ad arricchire in maniera importante il medagliere olimpico dello sport italiano, con trentuno medaglie complessive, divise fra diciotto per lo slittino (di cui sette ori), dodici per il bob (quattro ori) e una per lo skeleton.

Nomi come quelli del “Rosso Volante” Eugenio Monti, di Armin Zoeggeler e Nino Bibbia hanno scritto pagine indelebili nella storia dello sport mondiale, è anche grazie alle loro imprese che FISI continua a investire al fine di mantenere massimo il livello di competitività delle nostre squadre.

Investimenti che, nel solo anno solare 2023, sono stati di quasi 1,5 milioni di euro

fra slittino, bob e skeleton per la sola attività agonistica, ai quali occorre aggiungere le spese per compensi, noleggio furgoni e le assicurazioni relative.

La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano-Cortina 2026 relative alle specialità in questione ci lascia sgomenti – dichiara il Presidente Roda -. La Federazione Italiana Sport Invernali ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline.

Ci mancherà un pezzo di storia, la pista di Cortina avrebbe rappresentato

l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro.

E anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata. In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale dove si possano allenare le squadre, ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni.

Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio”. Roda bob all’estero Roda bob all’estero

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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