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Il bilancio di Flavio Roda: “Mancano gli ori ma cresciamo da due Olimpiadi”

Il bilancio di Flavio Roda: “Mancano gli ori ma cresciamo da due Olimpiadi
Il Presidente Flavio Roda ha tratto un bilancio a poche ore dalla conclusione delle Olimpiadi di Pechino 2022.

“Vorrei fare un ringraziamento a tutti gli atleti, indipendentemente dai risultati, ai tecnici, al personale federale, perché operare qui è stato veramente complicato. Da subito avevo detto che avremmo potuto raggiungere la doppia cifra, però il risultato dell’Olimpiade è quello che abbiamo ottenuto e bisogna prenderne atto.

Il settore maschile è quello più penalizzato perché è già la seconda Olimpiade che non riesce a portare medaglie. Mi aspettavo che qualche risultato in più arrivasse, perché gli atleti da medaglia li avevamo: Paris, Innerhofer, De Aliprandini, lo slalom. Così è andata, e spiace non aver portato risultato”.

“Ci si poteva aspettare qualcosa di più anche dal biathlon. Bisogna dire che hanno gareggiato in condizioni veramente al limite, sappiamo che Dorothea soffre questo genere di situazioni, e comunque ha vinto una bella medaglia. Complessivamente però qualcosa in più me l’aspettavo. Dobbiamo poi ricordare i problemi che ha avuto lo slittino. E’ arrivata la medaglia di Dominik Fischnaller, ma poi è arrivata la positività al Covid, che ci ha tolto il miglior atleta per la gara a squadre”.

“Il fondo ha confermato il grande campione che è Pellegrino, però dietro a lui c’è poco. Io ho un’idea molto chiara sul fondo. C’è un lavoro sui giovani, che sono anche bravi, ma bisogna vedere se arriveranno ad alto livello. C’è un po’ di preoccupazione. Pellegrino ha un grande motore, ma gli altri fanno fatica. Lo snowboard ha fatto la sua parte, ma ci stava anche l’oro. La Moioli è stata un po’ penalizzata dalla pista, comunque i risultati sono arrivati”.

“Ci sono segnali importanti anche dal freeski, dallo skicross e dagli altri format dello snowboard: si tratta di ragazzi giovani che sono in prospettiva delle buone pedine verso Milano-Cortina.
Per quanto riguarda salto e combinata, la speranza per il futuro sono le ragazze. Abbiamo infatti chiesto di inserire nel programma dei prossimi Giochi la combinata femminile, proprio perché ci sono dei talenti che possono far bene. Finita l’era Pittin, la situazione in generale è abbastanza complicata, e ci sono pochissimi atleti”.

“Avendo l’Olimpiade in Italia saremo qualificati in tutte le discipline e quindi dovremo fare, in accordo con il Coni, dei progetti mirati per ben figurare. Per skeleton e bob sono stati già avviati dei progetti nuovi. Nello skeleton, la Margaglio aveva fatto delle ottime preolimpiche, e poi non è riuscita a concretizzare nelle gare olimpiche. Nel bob siamo cresciuti nella spinta, dobbiamo ancora lavorare sui piloti e sulla guida”.

“Le medaglie sono cresciute rispetto alla passata Olimpiade, sono in crescita da due Olimpiadi. E’ mancato l’oro, che dà un valore aggiunto. Sono comunque nove medaglie, delle quali non sono deluso, per certi versi sono anche soddisfatto, ma mi aspettavo qualcosa in più”. Il bilancio di Flavio Roda Il bilancio di Flavio Roda

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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