Notizie

Il 15 febbraio riapre il Mottolino Fun Mountain di Livigno

Il prossimo 15 febbraio Mottolino Fun Mountain riapre al pubblico. Una notizia lungamente attesa dai freestyler: finora solo gli atleti impegnati con il calendario agonistico hanno potuto allenarsi qui. Mentre si prepara ad accoglierli, il comprensorio punta già a nuovi traguardi.

La crisi ha colpito duramente, ma di fronte a un ostacolo c’è chi si ferma, esitando, e chi lo salta: Mottolino Fun Mountain ha in effetti già preparato il terreno per un atterraggio in sicurezza in quella che si può definire fase post pandemia.

Una metafora calzante per un comprensorio dove i massimi campioni internazionali si allenano con salti ed evoluzioni in stile libero.

Mottolino si è imposta come leader puntando su uno snowpark unico in Italia, e tra i primi in Europa, per caratteristiche e capacità di ospitare le competizioni più importanti. Per questo motivo la sua ski area sarà la sede delle Olimpiadi invernali 2026.

Il prossimo salto di qualità della località è legato alla voce investimenti: una scelta coraggiosa in questo periodo. L’attuale congiuntura storica ed economica è una sfida alla sopravvivenza stessa del settore sci e dell’indotto che ruota intorno alla montagna.

Secondo Mottolino Fun Mountain è il momento di compiere scelte strategiche: così il comprensorio è rimasto aperto, come punto di riferimento per i campioni di livello internazionale, e continua ad investire per proiettarsi verso il futuro.

Nel frattempo, rimane un presidio fondamentale per tutta la community del freestyle, adatto sia a chi muove i primi passi che ai pro.

Unicità di una struttura “pro”
Mottolino è l’unico snowpark in Italia ad allestire, oltre alle linee S, M ed L, di difficoltà variabile, anche la linea XL, la più tecnica, utilizzata dai freestyler pro in vista delle grandi competizioni.

Possiede inoltre un Big Air Landing, una struttura gonfiabile di 55 metri di lunghezza che per dimensioni che ha pochi eguali in Europa, e che permette di esercitarsi in acrobazie aeree mai sperimentate, in condizione di sicurezza.

I costi: un impegno economico eccezionale
L’attività legata a uno snowpark di questo livello ha dei costi fissi estremamente alti, pari a circa 5 volte quella di un’area di pari dimensioni dedicata allo sci. Il costo annuo, in una stagione “normale”, oscilla tra i 550 e i 600 mila euro.

Di questi, l’80% almeno – intorno a 450 mila euro – viene speso unicamente per realizzare la linea XL, estremamente gravosa sul piano economico.

Anche perché si basa interamente sull’innevamento programmato, l’unico in grado di assicurare una tenuta ottimale delle strutture.

Quanto alla manutenzione, richiede un investimento eccezionale. Abitualmente, tre gatti delle nevi – con relativi operatori – e una decina di shaper sono al lavoro quotidianamente per offrire agli sportivi un contesto ideale.

Quest’anno, per via dell’assenza del pubblico, i ricavi sono stati talmente ridotti da non essere sufficienti neppure a coprire i costi di esercizio.

A fronte di una situazione eccezionale, la scelta operata da Mottolino s.p.a è stata quella di mantenere inalterata la qualità della proposta. Riducendo però– temporaneamente – il personale del 50%, in un’ottica di risparmio. Una decisione difficile, che ha richiesto impegno e sacrificio.

Tags

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).