I maestri veneti acquistano la Sala De Luca come nuova sede. Riuniti dal presidente del collegio regionale, Luigi Borgo, in assemblea, il consenso su tale operazione è stato praticamente unanime. Un solo voto contrario e due astenuti. La proposta era appunto, quella di acquistare la struttura di Borgo Prà, oggi caduta in semi rovina.
E quella che fino a 20 anni fa era un vero tempio dello sport, della cultura, della letteratura e della alla musica. Dove hanno fatto la loro apparizione, tra gli anni 80 e 90, il premio Nobel Rita Levi Montalcini, il poeta Mario Luzi, il cantante irico Mario del Monaco.
Il Presidente Luigi Borgo, che forse non lo sa, ma deve avere ereditato qualche gene dantesco, l’aveva notata mesi fa, davvero ridotta male.
E allora ecco la scintilla scoccare all’improvviso. Inizialmente una stima per sistemarla, poi una trattativa per acquistarla dai legittimi proprietari (gli eredi di Francesco De Luca) e un progetto per sostenerne l’onere, ma anche riceverne gli onori.
“La Sala de Luca“, – dice Borgo – non è soltanto una sede operativa, dove probabilmente serve soltanto un mini appartamento per mandare avanti l’amministrazione ordinaria. Siamo in 1.600, di cui circa 1.000 bellunesi.
Questa è la nostra Casa. Quello dei maestri veneti è stato il primo collegio a nascere in Italia, ora è anche il primo, tra le regioni non a statuto speciale, ad avere una sede di proprietà“.
La Sala De Luca ospiterà tanti eventi. E il progetto prevede anche la nascita del “Museo mondiale dello sci”. A sostenere questa importantissima operazione, anche il Vice presidente Massimo Masi.Che nell’articolo pubblicato sul Gazzettino a firma di Daniela De Donà, dice: “Si tratta di un investimento su un bene che rimane“.
E gli fa coro il presidente dell’Associazione dei maestri veneti Walter Girardi, cortinese, che contribuirà, con quota a parte, all’acquisto dell’immobile.
Il progetto di recupero prevede dunque, sia gli uffici amministrativi del Collegio che una sala convegni con 140 posti a sedere.