Non è una fake news: i fondisti Azzurri potranno sciare a ottobre su neve vera in Val Formazza. Com’è possibile? Grazie a un sistema ideato e sviluppato da Gianluca Barp, imprenditore turistico di Riale che ha “archiviato” 4.000 metri cubi di neve sotto teli geotermici.
Un progetto innovativo e sostenibile per anticipare la stagione sciistica 2020/2021 e garantire ad atleti professionisti e agli appassionati un primo anello di pista di oltre 2 km già da fine ottobre
Il tutto a Riale, piccola gemma incastonata a 1.800 metri nell’Alta Val Formazza in Piemonte, a pochi passi dalla Cascata del Toce, il salto più dell’Europa.
Questa tecnica innovativa, chiamata snowfarming, è diffusa da qualche anno nel nord Europa, dalla Svezia alla Finlandia, ma anche in Svizzera a Davos.
In Italia è già stata utilizzata a Livigno, grazie al lavoro dell’Ente di Promozione Turistica. Ma Barp a Riale è il primo imprenditore a livello privato.
Una soluzione ottimale per il mercato dello sci, che richiede un inizio di stagione sempre più anticipato rispetto a un clima che, invece, ritarda l’inverno. E che rende sempre più difficile l’apertura degli impianti.
Già l’anno scorso era stato fatto un esperimento artigianale quando la neve è stata coperta da un ampio strato di cippato. Poche settimane fa, invece, Barp ha portato a termine per la seconda volta la complessa e innovativa operazione di stoccaggio della neve.
Questa volta, per ripararla, si è affidato a tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio. Intervallati da strati di ovatta con caratteristiche isolanti. Questo grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera. I teli sono poi stati legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo.
Il sistema permette di immagazzinare più neve rispetto alla soluzione della biomassa di cippato. E garantisce il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante. Grazie alla sua azione riflettente i raggi UVA non penetrano.
I 4.000 metri cubi di neve resteranno impacchettati sotto i teli per tutta la stagione estiva e saranno posati in autunno.
Secondo le stime, e al netto di una parte di “oro bianco” che andrà probabilmente persa, serviranno a coprire circa 2 km dell’anello della pista di fondo di Riale. Che complessivamente è lunga oltre 12 km. Percorso che permetterà una prima attività sportiva anche in assenza di nevicate.
E soprattutto, senza ricorrere a cannoni sparaneve e quindi all’utilizzo eccessivo di energia elettrica e acqua.
“Rispetto alla scorsa stagione abbiamo stoccato circa 1500 metri cubi in più – dice Gianluca Barp -. Anche se il nostro obiettivo nei prossimi anni è di riuscire ad arrivare a 7000, per ottenere circa 3 km di pista.
È una procedura complessa ma fondamentale per portare economia alla Valle. E soprattutto, permettere agli atleti e alle Federazioni di allenarsi già a fine ottobre. Anticipando così la stagione e prepararsi nel modo migliore in vista delle competizioni che li attendono.
Senza contare l’importante impatto ambientale di questa tecnologia”. I fondisti Azzurri potranno sciare