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HTI: il fatturato tiene a 1,4 miliardi di euro. Crescono investimenti e collaboratori

HTI, il fatturato tiene a 1,4 miliardi di euro. Crescono investimenti e collaboratori. Il 2024 si è chiuso sulla stessa linea record dell’esercizio precedente. La ricerca e sviluppo sale a 41 milioni, 3 i milioni per la formazione del personale. Il presidente Anton Seeber: «Periodo di grandi cambiamenti macroeconomici che ci impone di essere ancora più flessibili». Dal Messico alla Francia, nel 2025 grandi progetti  in ambito urbano, mentre le tecnologie invernali continuano a recitare un ruolo da protagonista.

Nuovo anno positivo per HTI, con un fatturato che rimane sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente e con una crescita rilevante negli investimenti e nel numero di collaboratori.

Il bilancio 2024 del gruppo altoatesino tiene infatti sulla cifra record dell’anno scorso, 1,402 miliardi

di euro, facendo registrare solo una leggera flessione attorno al 5% rispetto all’anno precedente.

HIT comprende gli impianti a fune (Leitner, Poma, Bartholet e Agudio). I battipista, veicoli cingolati e gestione della vegetazione (Prinoth e Jarraff). L’innevamento programmato e sistemi di abbattimento polveri (Demaclenko e Wlp). L’energia eolica (Leitwind) e l’idroelettrico (Troyer) e la gestione digitalizzata dei comprensori sciistici (Skadii).

In decisa, ulteriore crescita rispetto al 2023 gli investimenti. Per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, il Gruppo tocca un nuovo record (si passa dai 39 ai 41 milioni) e sugli investimenti Capex – i beni durevoli – il salto è ancora più alto perché si va dai 59,2 milioni del bilancio scorso ai 63 del 2024.

Altro dato significativo è rappresentato dalle spese di formazione del personale, fondamentali per un gruppo di eccellenza qual è HTI, che nel 2024 sono state di 3 milioni. Una cifra importante che consente alle aziende del Gruppo di continuare ad essere ai vertici qualitativi dei rispettivi mercati di appartenenza.

«Le migliaia di eccezionali collaboratori che lavorano al nostro fianco in tutto il mondo e che quest’anno sono arrivati a superare la quota record di 4.800 – commenta il presidente di HTI Anton Seeber – ci hanno consentito di ottenere ancora una volta dei brillanti risultati, di cui non possiamo che essere orgogliosi.

Stiamo attraversando un periodo economico di grandi cambiamenti che ci impongono di essere ancora più flessibili e di avere una capacità di adattamento sempre in linea con il mutevole quadro globale.

Sono sicuro che la nostra agilità sommata alla riconosciuta qualità ed affidabilità dei nostri prodotti saranno in grado di far proseguire lo sviluppo del gruppo all’interno di quei valori per noi fondamentali, dall’innovazione alla sostenibilità, passando per la diversificazione e l’internazionalizzazione».

Se i numeri dimostrano in modo nitido ma asciutto l’andamento dell’ultimo anno del gruppo di Vipiteno, ci sono poi i grandi progetti e le commesse di rilievo a darne un’immagine plastica e di colore. Numerose sono state infatti le novità del 2024 in casa HTI.

Innanzitutto, è stato un anno di aperture. Ben tre quelle di rilevo a livello global, due in Nord America, tra Stati Uniti e Canada, e una in Italia. Oltre alla storica sede di Grand Junction in Colorado, Leitner Poma of America, con un investimento di 30 milioni di dollari, può ora contare anche sul centro produttivo di Tooele nello stato dello Utah.

L’altra nuova struttura che ha visto il taglio del nastro nel 2024 è stata quella di Granby in Canada dove Prinoth, attraverso un investimento di 25 milioni di dollari, può di fatto raddoppiare la produzione oltreoceano (qui vengono realizzati i nuovi Panther XL commissionati dal Norsk Polarinstitutt, l’Istituto Nazionale Norvegese per la ricerca polare e destinati all’Antartide). Il terzo centro riguarda invece la logistica. A Oppeano, nel Veronese, è sorto il Leitner Customer Service Global Logistics Center, una struttura di 21mila metri quadri dalla quale da mesi partono le merci per tutto il mondo.

Oltre alle sedi produttive e logistiche, l’anno scorso si sono registrate anche numerose inaugurazioni di impianti di risalita in tutto il mondo. Le più significative in Italia, addirittura nove targate Leitner. Da Pila a Cervinia passando per San Martino di Castrozza, Carezza e Corvara.

Rimanendo in tema invernale, nei mesi scorsi Demaclenko ha presentato Evo 4.0 il generatore neve di ultima concezione in grado di aumentare la produzione riducendo i consumi, mentre Prinoth ha presentato la nuova cabina trasporto per i modelli Leitwwolf e Bison, e, sempre a proposito di innovazione tecnologica, Bartholet ha messo in funzione a Flims in Svizzera, il suo Ropetaxi con le cabine che si muovono autonomamente nelle stazioni, anche in questo caso a grande beneficio dei consumi energetici.

Da segnalare infine la nuova e spettacolare trifune di Jandri realizzata da Poma a Les Deux-Alpes, uno dei più grandi impianti delle Alpi (148 milioni di euro per la sua realizzazione) in grado di trasportare 3.000 persone all’ora e il proseguo del trend positivo che si sta registrando nelle stazioni invernali di Oltreoceano.

Sul fronte energetico il 2024 è stato un anno importante per Leitwind, che a Trapani ha visto nascere il suo primo parco eolico siciliano in grado di rifornire 2.500 famiglie di energia pulita, e per Troyer, l’azienda idroelettrica del Gruppo che ha celebrato 90 anni di storia: da officina di paese a impresa globale.

Nel 2025 HTI continuerà il suo percorso di crescita. Numerosi, infatti, i progetti che nasceranno o vedranno il proprio compimento nei prossimi mesi. Una buona parte riguarderanno il trasporto funiviario, sia quello in contesto turistico invernale che urbano, un settore quest’ultimo in continua espansione.

Si va dal Messico con l’inizio dei lavori di due nuovi, ulteriori impianti nell’area metropolitana della capitale, al El Salvador passando per l’inaugurazione di un’altra struttura a Santo Domingo, l’apertura della funivia urbana di Ajaccio in Corsica e con ogni probabilità all’apertura dei cantieri della prima cabinovia urbana d’Italia a Trieste.

Sempre in tema di funivie ma questa volta montane, il 2025 vedrà importanti investimenti nelle località italiane (dall’Alto Adige alla Val d’Aosta passando per Trentino e Bellunese) ma sancirà anche il ritorno dopo qualche stagione di Leitner in Spagna che realizzerà due impianti a Benasque e ad Astun sui Pirenei dell’Aragona.

Infine, tra le novità italiane ci sarà la messa in funzione della cosiddetta “funivia delle mele” per la gestione e il trasporto del prodotto tipico della Val di Non in Trentino, e, sempre in Trentino, due ascensori inclinati, quello di Mesiano collegherà il centro di Trento con il dipartimento di ingegneria dell’università e quello di Predazzo, che sorgerà a ridosso dei nuovi trampolini di salto in vista delle Olimpiadi del 2026.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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