Henrik Kristoffersen, la reazione dopo l’incursione degli ambientalisti
Non si era mai vista una scena del genere ma ormai, ogni situazione è propizia per ottenere visibilità, così il movimento ambientalista più radicale ha scelto il parterre di Gurgl per far parlare di sé.
È accaduto dopo l’arrivo di Marco Schwarz, quando ancora dovevano scendere Loic Meillard, Fabio Gstrein, Clement Noel e Manuel Feller. Alcune persone hanno scavalcato le balaustre invadendo la zona del traguardo armati di bombolette spray per colorare la neve di arancione.
La sicurezza è subito intervenuta per liberare il parterre non senza fatica, poiché gli ambientalisti, come già abbiamo visto quando invadono strade e autostrade, si sono sdraiati per terra senza opporre resistenza.
Dinnanzi a quella scena Henrik Kristoffersen probabilmente già infastidito dalla sua seconda manche non così efficace, ha sbottato! A stento il personale di servizio è riuscito a trattenere la sua furia quando stava per saltare addosso minaccioso ad alcuni di loro.
Poi la spiegazione: “Quello che è accaduto oggi nella seconda manche probabilmente dividerà le opinioni, ma io non riesco a rimanere fermo dinnanzi a un’ingiustizia.
Non c’è dubbio che il clima sia un problema enorme e non voglio di certo minimizzare la questione. Tuttavia, l’interruzione di un evento come questo non potrà mai essere né il momento né il luogo giusto per protestare.
Per la maggior parte degli atleti questa è tutta la vita. Almeno quattro di loro hanno visto rovinare la rispettiva performance e questa ai miei occhi è una grande ingiustizia!”
In effetti la gara è stata interrotta per svariati minuti con i top 4 rimasti fermi in partenza. In quei momenti ogni interruzione può pesare come un sasso a livello mentale e di fatto, Feller a parte, tutti hanno eseguito l’ultima run in maniera pessima. Magari sarebbe accaduto ugualmente, ma questo è bastato a Henrik per esternare tutta la sua rabbia per l’episodio!
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