GS Bansko: Odermatt comanda la prima inseguito da Steen Olsen e Feller. Su un tracciato per nulla semplice, con una neve scivolosa, complicato nella tattica perché non è intuitivo capire dove poter spingere, Marco Odermatt fa ancora una volta la differenza.
Non una manche stratosferica, ma intelligente e priva di rischi. Il fenomeno elvetico che non ne ha persa una quest’anno, trova subito il ritmo giusto nelle prime porte, per poi accarezzare il tratto centrale dove la neve cambia e le porte si fanno più distanti.
Il giovane norvegese Alexander Steen Olsen dà dimostrazione di crescere sempre di più. È lì, lì con Marco per i primi due terzi di manche, poi va troppo dritto su una porta ed è costretto a “grattare” per non perdere la linea: con +0,37 centesimi occupa la provvisoria piazza d’onore.
Manuel Feller, partito per primo, adotta la stessa tattica e la sua azione è piò efficace di Marco sul muro, ma paga molto nell’ultimo settore, mezzo secondo, dove non indovina tutte le traiettorie più convenienti, nel tentativo di trovare il modo di fare velocità. L’austriaco è terzo a + 0,47/100 con 27/100 di vantaggio sul croato Filip Zubcic, fenomenale in fondo, pasticcione sul muro dove si intraversa.
Dietro c’è un bel gruppetto di attaccanti: l’austriaco Stefan Brennesteiner non entra immediatamente nel giusto feeling con il disegno del tracciato, ma poi la sua grinta ha buon gioco sul ripido, un po’m meno nel tratto conclusivo: quinto a +0,85.
Zan Kranjek prova ad attaccare in ogni settore, ma non si rivela il modo migliore per interpretare questa prima manche, però scia talmente bene che riesce a contenere il distacco a 87/100, due in meno di Loic Meillard settimo e ultimo a rimanere sotto il secondo da Odermatt.
Il +1″96 di ritardo di Filippo Della Vite sembrerebbe il risultato di una pessima prima manche, ma così non è:
Pippo cerca di fare velocità da cima a fondo e nel penultimo settore ha il secondo miglior parziale. Purtroppo nell’ultimo inizia a perdere un po’ di quota e quando si trova sui due dossi la tattica più conveniente va a farsi benedire: perde irrimediabilmente la giusta traiettoria, facendo lievitare il suo ritardo in maniera eccessiva.
Perde parecchi decimi anche Luca De Aliprandini nelle ultime 15 porte. L’errore, non così drammatico, arriva sul muro, ma dove bisognava accarezzare la neve si aggrappa forse un po’ troppo sulle lamine: +1″85 il suo ritardo, appena davanti a Della Vite, ma ora la sua sciata è più ordinata.
Non è diversa la performance di Giovanni Borsotti che sui dossi perde un secondo per un gap di +2″14 totali. In quelle porte cerca il giusto taglio, ma in quelle precedenti rimane spesso sotto al palo e quando capita la velocità non la recuperi più.
Meno solida delle gare precedenti la prestazione di Alex Vinatzer che “sporca” diverse porte anche se non smette mai di lottare. Con un ritardo di +3″09 si qualifica col 29esimo tempo. Per un pugno di centesimi, invece, rimane fuori come Hannes Zingerle, 31esimo con +3″25.
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