Due saette, due siluri, due razzi, chiamatele come volete, volendo anche Sofia Goggia e Federica Brignone, la fine del mondo nel superG di Sankt Moritz. Tra le due Azzurre un solo centesimo a favore di Sofia. Non sappiamo se è la vittoria più “prepotente” della carriera di Sofia ma sicuramente vale un grandissimo sospiro di sollievo. Forse un po’ preoccupata per l’inizio di stagione, ha tirato fuori gli attributi per uscire dai patemi. Lo ha fatto ponendosi dinnanzi a una altrettanto straordinaria Federica che oggi sembrava imbattibile. Soprattutto quando Mikaela Shiffrin aveva tagliato il traguardo dopo di lei con un gap di 12 centesimi. Alle loro spalle l’austriaca Nicole Schmidhofer, quarta a +30 centesimi.
Il vento, come spesso capita a St. Moritz, si è messo di mezzo.
Sofia si è anche liberata di un bastoncino che evidentemente non riusciva più a impugnare bene, ma per fortuna il traguardo era vicino.
Dietro al podio i distacchi poi si fanno più pesanti
Lara Gut, quinta a +72/100, dimostra ancora una volta che ama questa pista più di qualsiasi altra. Ha commesso un grave errore di rotazione all’ingresso della parte centrale mista, ma era veloce. Perché il dono della scorrevolezza non lo ha mai perduto. È riuscita a dare 24 centesimi a Viktoria Rebensburg che ha lasciato andare gli sci ma con linee un po’ troppo abbondanti sul muro. Ma davanti alla tedesca si sono collocate l’austriaca Nina Ortlieb, sesta e Corinne Suter, settima.
Francesca Marsaglia ha sbagliato ben poco. L’ha fregata la prima parte di scorrevolezza dove ha perduto la maggior parte del ritardo riscontrato al traguardo. Belle le linee, una sciata nel complesso positiva. La classifica non l’ha premiata. Meglio di lei, a +1″06 da Sofia, Elena Curtoni che dimostra di essere veloce sebbene non impeccabile sul tecnico. Nicol Delago, invece, ha commesso troppe imperfezioni e ha chiuso a +1″86. Marta Bassino è stata sulla linea delle compagne e ha chiuso con un ritardo di 1″51