Giorgio Rocca annuncia il suo ritiro. Almeno nelle vesti di atleta. La scelta è caduta su Kitzbuhel, nel weekend delle gare di Coppa del Mondo.
Giorgio è giunto nella serata di venerdì 22 gennaio in compagnia dei due figli maggiori, Giacomo e Tommaso, a bordo del suo motorhome.
L’appuntamento con i giornalisti era fissato in sala stampa per oggi alle 16.30:
”Ho scelto di annunciare la fine della mia attività agonistica qui a Kitz perché è proprio su questa pista che nel 1999 ho fatto il mio primo podio. Kitz ha un significato speciale per me”
Il momento della scelta:”L’infortunio al muscolo tenidineo della coscia sinistra è subito parso grave, perciò il responso del Prof. Orawa non mi ha colto di sorpresa. Tuttavia fino all’ultimo tutti hanno cercato di prospettarmi opportunità per arrivare alle Olimpiadi e poter per lo meno gareggiare, ma non era questo il mio obiettivo. Un’Olimpiade in più o in meno non mi cambia la vita, io mi stavo preparando per arrivare in forma a Vancouver e vincere”.
L’ultimo consulto con il fisiatra:”La settimana scorsa il fisiatra mi ha proposto di provare con una terapia intensiva di tipo riabilitativo, che avrebbe forse potuto mettermi sugli sci 10 giorni prima della gara olimpica. Io ormai conosco il mio fisico e i miei limiti. Non avrei potuto resistere, il dolore è troppo forte. Sarebbe stata una pazzia”.
In sala stampa, oltre ai media, erano presenti i tecnici Jacque Theolier, Claudio Ravetto, Cesare Pastore e Max Carca e il compagno di squadra e di stanza Giuliao Razzoli al quale Giorgio dedica un saluto particolare:”Ora Giuliano tocca a te, devi trovarti un nuovo compagno di stanza!”.
Ringraziamenti:”Innanzitutto ringrazio il CONI e il presidente Petrucci che è sempre stato il mio primo tifoso, poi alla FISI, ai Carabinieri e lo Sci Club Livigno. Non posso poi non ringraziare i mie collaboratori più stretti, i miei tecnici, i mie fans e tutti coloro che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini soprattutto nei momenti più difficili”.
Futuro:”Come potete vedere da quello che stanno combinando i miei bimbi seduti qui accanto a me (hanno giocato con i microfoni al tavolo dei relatori, ndr), non ho molto tempo per annoiarmi o essere triste. Sto valutando un po’ di offerte da parte di alcuni media per seguire le Olimpiadi come inviato, ma nessuna decisione è ancora presa.
Nel mio futuro vorrei impegnarmi per diffondere la cultura dello sport nelle scuole e nelle Università perché potrebbe essere molto utile per i giovani avere le testimonianze di atleti che hanno vissuto tutti gli aspetti dello sport, quelli belli ma anche quelli dolorosi”
Arriva il momento delle domande, le più “insidiose” vengono da Jacques Theolier e Claudio Ravetto.
Il primo chiede:”Sei proprio sicuro della tua decisione?” Giorgio sorridendo ha risposto:”Sì Jacques, un podio o una vittoria con te sarebbero stati stupendi, ma è andata così…”
Ravetto invece chiede:”E’ vero che vuoi prendere il mio posto di direttore tecnico?”
Giorgio ride ancora:”Eh Claudio….non lo so…dipende da te e da come farai il tuo lavoro!”
La conferenza stampa si conclude con un applauso della platea. Gli amici presenti in sala indossano una t-shirt speciale, di colore rosso, il colore del pettorale che solitamente indossa il leader di Coppa del Mondo, con la foto di Giorgio che bacia la coppa di cristallo vinta nel 2006. Sul retro l’elenco delle 11 indimenticabili vittorie in slalom del Maestro.
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