Gigante Sölden, questa Shiffrin non si batte! Vero che è solo la prima dopo sette mesi e che per il prossimo gigante sarà tra 34 giorni, però sembra proprio che questa Mikaela Shiffrin sia difficile da battere! Ci hanno provato in tante ma l’americana ha segnato anche una seconda manche da favola precedendo Lara Gut-Behrami che l’aveva anticipata di 2 centesimi nella prima manche. Un bel “ciaone” dicono in Rai. In effetti… Lara ha lottato come una leonessa, ma ha dovuto cedere la vittoria all’americana per soli 14 centesimi anche se all’ultimo intermedio era ancora davanti di 1 centesimo. Bellissima sfida!
Lara Gut-Behrami @Pentaphoto
Katharina Liensberger, quarta, non ha sciato con la stessa scioltezza della prima manche, condizione che le aveva permesso di concludere quarta. Petra Vlhova è stata decisamente più brava, specie a fine muro, dove invece l’austriaca ha peccato di ingenuità, perdendo l’esterno e velocità. L’allenatore ticinese Mauro Pini, parte dunque bene, con il terzo gradino del podio.
Petra Vlhova @Pentaphoto
Non è riuscita a ripetersi l’austriaca Stephaine Brunner, terza a metà gara. Se su quel muro ti butti troppo dentro con la parte alta, si scarica troppo lo sci esterno e il ritardo è altissimo. Finisce 15esima
Da segnalare la bella seconda della norvegese Maria Teresa Twiberg. Dopo il crociato saltato nel 2017, i medici le avevano detto che non sarebbe più tornata a sciare. Ecco la sfida, ed ecco una manche di grandissimo spessore! Secondo miglior tempo di manche e quinto finale con nove piazze recupertae!
Meta Hrovat @Pentaphoto
In casa Slovenja, Hrovat (quinta) batte Slokar (13°) uno a zero. Andreja ha sbagliato manche. Bene nella prima, ma poi è incappata nei suoi soliti vizi tecnici. Meta, invece, con le “cure” del signor Livio Magoni, sicuramente non ha perso smalto. Non ha impressionato, ma quello che conta è il risultato e lei è finita settima. Qualche errorino qua e là, ma non gravi come quello commesso da Alice Robinson. Il fenomeno neozelandese o vince o finisce indietro. Ha una sciata sempre a rischio. Quando va male finisce fuori dalle dieci, come oggi.
Alice Robinson @Pentaphoto
Sofia Goggia si è incastrata un paio di volte sul muro, un po’ troppa rotazione dei piedi, ma meglio questa seconda manche rispetto alla prima dove aveva dimostrato di essere un po’ troppo irruente. Ha recuperato comunque 6 posizioni finendo 16esima.
Sofia Goggia @Pentaphoto
È stata l’unica Azzurra capace di tagliare il traguardo di entrare le manche. Federica Brignone stava andando bene, sulla falsa riga di Tessa Worley, ma nel tentativo di tagliare il più possibile la traiettoria sul pianoro finale, ha sbattuto troppo violentemente contro il palo di una porta, sbilanciandosi irrimediabilmente.
Insomma, una giornataccia come non si vedeva da tempo per le Azzurre. Nessun dramma, come dice Marta Bassino, è solo la prima gara, in un momento in cui la forma tecnica e fisica viaggia ancora sui binari dell’incertezza. Il prossimo appuntamento (il secondo su nove totali) sarà a Killington il 27 novembre. Lì sì che il risultato potrà essere valutato in maniera più oggettiva.
Sarà curioso vedere con le prime gare veloci se Ramona Siebenhofer, oggi decima (10 posizioni recuperate), ha proprio cambiato pelle o se è diventata più polivalente. È rimasta in testa fino alla discesa di Tessa Worley, meglio anche lei in questa seconda prova, ma ancora lontana dalla migliore Worley, (ottava) quella che sa cambiare le sorti delle gare con manche da manuale. Non ce l’ha ancora! Gigante Sölden questa Shiffrin