Il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega a Sport e Giovani Lara Magoni e il presidente del Consiglio regionale Federico Romani hanno incontrato a Palazzo Pirelli Gianni Salvoldi, 91 anni di Premolo, ad oggi il maestro di sci in attività più longevo d’Italia.
Salvoldi è stato premiato con un attestato da parte del Consiglio regionale e la medaglia di bronzo della provincia di Bergamo.
Alla cerimonia era presente anche Gloria Carletti, Presidente del Collegio dei Maestri di sci della Lombardia.
Gianni deve la vita allo sci. I medici gli consigliarono per questione di salute, di abbandonare “gli attrezzi” del mestiere, ma lui non diede retta ai camici bianchi. Da sempre maestro di sci della Scuola del Monte Pora ha tra l’altro sempre fatto lavori di fatica, dal contadino al carpentiere fino all’operaio chimico.
Si legge su L‘Eco di Bergamo: Agli inizi degli anni ’50, Gianni presta servizio di soccorso sulle piste di Piazzatorre, la stazione che aprì subito dopo Foppolo. Nel 1960 il maestro convola a nozze con Dina, da cui avrà le figli Mary e Debora, nel 1967 diventa «allievo maestro» e nel 1971, maestro di sci, con gli esami superati alla Marmolada. Gianni inizia a dare lezioni al monte Pora. Tra i suoi primi allievi, ancora bambino, ci fu Beppe Severgnini, oggi editorialista del Corriere della Sera. I tappetini non c’erano ancora: salite a piedi sulla pista per i principianti con gli sci sulle spalle e poi le discese.
Poi l’episodio che il maestro di Premolo ricorda ancora bene: «Durante una giornata sulle piste, nel 2009, mi fuoriuscì l’anca a cui ero stato operato dieci anni prima – racconta – pur non essendo caduto. Andai in ospedale, i medici mi dissero di non sciare più. Ma sciare era la mia vita. Così mi misi una fascia e ripresi a scendere dalle piste. Quella fascia così stretta all’addome, però, mi provocò problemi intestinali. Andai dal medico per capire: da lì scoprirono che avevo un cancro al colon. Riuscirono a prenderlo in tempo e guarii. Molto probabilmente, se non mi fossi intestardito a voler sciare mettendo quella fascia, oggi non sarei qui».
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