Il messaggio che abbiamo ricevuto pochi minuti fa da Antonio Noris ci ha appesantito lo smartphone di 10 kg!
Un fiume di parole, un pianto non trattenuto, forse anche un urlo. E’ così quando si perde un padre anche se non è di sangue. Mino, così lo chiamavano ha lasciato un segno indelebile ovunque andasse. E’ nato a Genova il 12 maggio 1929 e cresciuto in montagna tra Valle d’Aosta e Valtellina, dove ha frequentato le scuole elementari. Iniziò a sciare da giovanissimo (per allora), a sei anni. Vinse la prima gara di discesa all’Aprica, nel gennaio ’37. Nel ’38, a Bormio, divenne allievo e «pupillo» del mitico Giacinto Sertorelli. Iniziò anche a saltare su trampolini baby (10 – 12 m). Nel ’39, a 9 anni, vinse a Bardonecchia (1° di 700) la prima gara nazionale dei Balilla (salita/discesa). Durante la guerra continuò a sciare a Enego (Asiago), Frabosa e Courmayeur. Dopo (inverno ’45/’46), appena sedicenne, a Courmayeur venne «coinvolto» da Gigi Panei nell’insegnamento dello sci alle truppe di liberazione. Nel ’48 partecipò a Bardonecchia ai primi Campionati Nazionali Universitari del dopoguerra gareggiando in diverse discipline (discesa, slalom e salto speciale). Nel ’50 a Campiglio entrò a far parte della Squadra Nazionale Universitaria come saltatore, ancorchè fosse tra i primi anche come discesista e slalomista. Di quella squadra faceva parte Eugenio Monti che lo definiva «quel… che fa tutto»). Per cinque anni indossò la maglia azzurra in numerose competizioni internazionali. Sempre presente in tutta l’attività del CUSI, in Italia ed all’estero, ha partecipato, tra l’altro, a due edizioni dei Giochi Mondiali Universitari (Badgastein ’51 e Saint Moritz ’53) e a due edizioni dei Campionati Universitari Internazionali delle Alpi (Campiglio ’50 e Chamonix ’52) sempre con ottimi piazzamenti (dal 5° al 9° posto). Nel ’50 Giuliano Babini, ex azzurro, (fondatore e presidente dello Sci Accademico Italiano) lo volle al SAI Milano, per il quale svolgerà attività a livello nazionale ed internazionale, sia come saltatore che come discesista (partecipando, tra l’altro, a due edizioni del Concorso Internazionale dello Sci Accademico Svizzero ed a tre del Concorso Internazionale del SAI). Nel ’52 e nel ’53 fu Campione Italiano Universitario di salto speciale. Come «atleta cittadino» detiene il record di diversi trampolini europei. Nel ’53, sul trampolino olimpico di Saint Moritz, con un salto di 87 m, battè il record che anni prima lo svizzero Decher aveva stabilito con 84 m. Nel ’54 il Cav. Flumiani responsabile del salto della FISI, gli propose l’inserimento nella lista dei «Probabili Olimpici», per Cortina ’56. Si sarebbe trattato della degna conclusione della carriera sportiva, ma avrebbe comportato la rinuncia alla laurea in ingegneria,«conditio sine qua non» per far parte della squadra olimpica era la piena disponibilità dal ’54 al ’56. Cosicchè dolorosamente ma molto saggiamente dovette rinunciare a disputare le Olimpiadi!!!
Nel 1991, a sessant’un anni compiuti, dopo una parentesi di 37 anni, durante i quali aveva disputato solo un paio di gare all’anno, Giacomo Fedriani tornò «con impegno» all’attività agonistica nel settore Master. Da allora partecipò assiduamente ai principali circuiti nazionali ed internazionali.
In campo nazionale è stato 49 volte Campione o Vice Campione Italiano di cui; 35 volte vincitore di titoli nazionali (Campionati Italiani o Coppa Italia – 25 individuali e 10 a squadre o di società); 14 volte Vice Campione Italiano; oltre 150 podi, tra cui 7 vittorie nei Gigantissimi (Azzurrissimo, Tonale, Sestrieres, Santa Cristina)
In campo internazionale:(FIS Master Cup ed altre gare internazionali): ha conquistato un titolo internazionale: campione assoluto del Sud America 2006/2007; 103 podi (37 medaglie d’oro, 32 medaglie d’argento, 34 medaglie di bronzo) Classificato due volte 2° ed una 3° nella classifica finale della Fis Master Cup 2004/05 – 2005/06 – 2006/07)
Tra le vittorie più belle di tutta la carriera (compresa l’attività giovanile) mette: i 35 titoli nazionali; il Trofeo Del Barba (Pampeago – 2000); Azzurrissimo ’97; Gigantissimo del Tonale ’94
L’anno scorso Giacomo Fedriani ha festeggiato gli ottantanni di attività agonistica; nella lunga carriera sportiva è stato campione italiano sia in discipline nordiche (Salto Speciale) che alpine (Slalom, Slalom Gigante, Super G). Curiosamente, a 78 anni, si ritrovò ad essere ancora il campione italiano universitario di salto visto che, dopo la sua vittoria in questa competizione nel 1953, la gara non è stata più disputata e il titolo è rimasto ufficialmente a lui come ha confermato ufficialmente, con una lettera del 2001, il CUSI di Roma.
Giacomo è stato anche per oltre dieci anni Presidente del DSI (Direttore di Stazione), ha inventato la stazione sciistica di St. Grèè, piccola stazione del cuneese che ospitò per dieci anni una sfilza infinita di gare nazionali e internazionali. Lì fondò lo sci club locale ma dopo 15 anni passò allo Sci Club Goggi. Tra una serpentina e un gigante costruiva grattacieli e volava con l’aeroplano. Così lo ricorda Antonio: “Era impossibile non volergli bene, una persona straordinariamente colta e intelligente con lo sport al centro della sua vita. Proteggici da lassù caro Mino, Genovese volante…” Mancherà a tutti, in particolare al Mondo Master che lo aveva adottato come il papà dei papà. Le condoglianze al figlio Augusto e a tutta quella splendida famiglia
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