“Fu ingiusto processo”, l’Europa condanna l’Italia a risarcire la famiglia Morzenti
“Ha subìto un ingiusto processo”, questo ha pronunciato la Corte Europea dei diritti dell’uomo con giudizio definitivo, riguardo alla vicenda che vide coinvolto l’ex Presidente Fisi (2007-2011) Gianni Morzenti. E ora lo Stato Italiano dovrà procedere con un risarcimento.
Morzenti morì nel 2017 a 66 anni, dopo un percorso giudiziario lungo e anche tragico che lo vide conoscere il dramma del carcere.
Il tribunale di Cuneo lo rinviò a giudizio per concorso in concussione aggravata ai danni di altri due imprenditori cuneesi ad aprile e giugno del 2006.
Le testimonianze per i fatti accaduti ad aprile pesarono molto sul verdetto pronunciato cinque anni più tardi, ma quelle di giugno non ebbero lo stesso effetto, ma fu ugualmente ritenuto colpevole dalla Corte d’appello di Torino che lo condannò a 4 anni e 5 mesi. Pena che divenne definitiva nel 2014.
La Difesa di Morzenti, che era anche amministratore delegato della Lift, società impianti di risalita della Riserva Bianca di Limone Piemonte, ricorse alla Corte Europea evidenziando diverse incongruenze emerse nei dibattimenti (testimonianze, prove, etc) e nelle stesse motivazioni di sentenza.
La Corte Europea ha ritenuto ingiusta la colpevolezza di Morzenti per i fatti del giugno 2006. Per questo motivo non ha potuto beneficiare dell’indulto che avrebbe evitato la detenzione in carcere.
Pertanto c’è stata una violazione dell’Articolo 6 della Convenzione sui diritti dell’uomo.
Gianni Morzenti non c’è più, ma con lo Stato italiano chiamato a un risarcimento per il non equo processo, la famiglia, potrà avere un minimo di giustizia. Anche se nulla potrà mai cancellare il dramma di vita patito per ben 9 anni e la perdita di Gianni. Fu ingiusto processo l’Europa Fu ingiusto processo l’Europa
Fonte: “Targatocn”. (L’articolo completo)