Limone Piemonte ha ospitato la 7a edizione dell’incontro biennale dell’Associazione "Glorie Azzurre", presiduta da Franco Nones, indimenticato campione degli anni ’60 del fondismo azzurro. Erano presenti tutti gli azzurri che hanno preso parte ad un’Olimpiade o a un’edizione dei Campionati del Mondo delle discipline nordiche: fondo, biathlon, salto e combinata nordica. E’ stata l’occasione per fare il punto sullo sci di fondo a livello internazionale e nazionale. "Il fondo ha bisogno di rimanere ancorato a gare classiche – ha spiegato Franco Nones -, 3-4 appuntamenti nel calendario che devono rimanere legati alla tradizione del cronometro e della partenza individuale. E’ così che sono state costruite le più grandi imprese del fondo e non è giusto che spariscano. Ciò non significa che non possano esistere altre manifestazioni, in città o eventi ben costruiti come il Tour de ski, che portano grandi visibilità televisive: ma il fonso deve rimanere ancorato ad alcune classiche come avviene nel ciclismo, nel tennis e in altri sport".
"Al giorno d’oggi – ha proseguito Nones – capita di vedere una 50 km con partenza in linea in cui gli atleti si studiano per 45 chilometri e poi esce il carneade di turno che trova la giornata giusta e va a vincere. Nelle classiche invece vince sicuramente il più forte: non ci si improvvisa di certo".
Per quanto riguarda la discussione intorno alla Nazionale azzurra di fondo l’Associazione ha un pensiero preciso. "Sarebbe importante – ha proseguito Nones – che il fondo sia condotto da una persona capace di assumere delle scelte, anche impopolari, che non debba mediare con nessuno e che possa attorniarsi di persone capaci e indipendenti che possano riportare il fondo italiano ad una gestione più decisa e imparziale. Io penso che in questo momento, debba essere proprio il Presidente Morzenti ad assumersi l’onere della conduzione del fondo italiano: lui sa decidere ed è il numero uno degli sport invernali in Italia. Non significa che debba fare le scelte tecniche, ma sicuramente quelle di indirizzo e credo che Morzenti sia in grado di farlo. Lo invito a farsene carico per il bene del fondo azzurro".
"Non è neppure vero che non esistono giovani talenti – ha concluso Nones – ma, ancora una volta, è veramente difficile per i giovani emergere, nell’attuale gestione delle squadre. Occorre tornare ai tempi del decisionismo di Nilsen e di Azittà".
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