Lorenzo Conci, Kristian Ghedina, Gabriella Paruzzi, Rainer Senoner, Enzo Sima e Anastasia Cigolla si sono alzati e hanno abbandonato l’aula. E’ accaduto stamane al consiglio federale, riunitosi per discutere riguardo alla posizione del presidente Giovanni Morzenti, gravato da una sentenza di 1° grado che il Tribunale di Cuneo ha pronunciato con una condatta a 4 anni e 6 mesi di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I consiglieri ribelli, cui inizialmente si era unito anche Marco Mapelli, hanno chiesto esplicitamente a Morzenti di abbandonare l’incarico fin quando la sua disavventura giudiziaria non si fosse chiarita. Davanti a questa richiesta, gli altri consiglieri si sono stretti attorno al Presidente, con il segretario generale Fausto Cartasegna a ricordare che lo statuto non prevede alcuna dimissione per una sentenza di primo grado.
Questo è il preludio di una guerra tutt’altro che fredda e il risultato di una vera e propria spaccatura che non aiuterà la Federazione a svolgere il programma studiato in precedenza. Nel comunicato ufficiale dell’ufficio stampa Fisi si assicura invece il contrario. Eccolo:
Il Consiglio Federale tenutosi a Milano ha analizzato approfonditamente le recenti vicende processuali del Presidente Giovanni Morzenti il quale, oltre ad esporre tutta la vicenda che lo riguarda, ha mostrato un’apertura totale nei confronti del Consiglio e una completa disponibilità alla discussione. Il Presidente, che tiene costantemente informato il Coni della situazione, ha proposto un’ampia possibilità di coinvolgimento che non è stata accolta da tutti i presenti. In merito alla richiesta di alcuni consiglieri sulla possibilità di un’eventuale forma di autosospensione, il Segretario Generale ha informato che non è prevista nello Statuto della Federazione. La maggioranza dei consiglieri ha confermato quindi la propria fiducia al Presidente, chiedendogli di rimanere al suo posto per proseguire il lavoro iniziato con la rielezione dello scorso aprile, impegnandosi tutti ad una maggiore collaborazione nell’interesse della famiglia degli sport invernali. Il Consiglio Federale ha dato inoltre mandato al Presidente affinchè indichi il nome di un consigliere che prenderà parte alle prossime riunioni del Consiglio FIS. (Questo perché Morzenti si è autosospeso quale membro del Consiglio. Richiesta accettata dal Presidente Gianfranco kasper).
Questo invece il comunicato formato dai 7 consiglieri, che riceviamo dal Comitato Fisi Trentino:
«La Federazione italiana sport invernali è chiamata ad una svolta importante che, individuato un programma giusto e condiviso, la riporti in un ambito etico e morale oltre che sportivamente e giuridicamente ineccepibile. La nostra frustrazione – spiegano i consiglieri Anastasia Cigolla, Gabriella Paruzzi, Lorenzo Conci, Kristian Ghedina, Rainer Senoner, Enzo Sima e Marco Mapelli, quest’ultimo rimasto al suo posto ma pienamente in sintonia con la linea etica del gruppo – è legata soprattutto alla sensazione che non sia stato concesso il tempo necessario per approfondire tutte le possibilità di assumere all’unanimità un provvedimento a tutela dell’immagine della Fisi”.
Il Gruppo Etico ritiene infatti inopportuno che Morzenti rimanga alla guida della Federazione nonostante lo sviluppo, per lui negativo, delle vicende giudiziarie che lo coinvolgono. A questo proposito, i sette consiglieri etici chiedono al presidente “un importante quanto opportuno passo indietro che, negli interessi dei tesserati e di tutta l’attività sportiva, consenta il passaggio delle funzioni gestionali al vicepresidente vicario fino al completo chiarimento della situazione personale di Morzenti in sede giuridica».
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