Notizie

Federico Pellegrino: “Con la 50 km di Milano-Cortina2026 terminerò la mia carriera”

Federico Pellegrino: “Con la 50 km di Milano-Cortina2026 terminerò la mia carriera”. Comincia oggi la trasferta in Norvegia per Federico Pellegrino, il quale si unirà al resto dei compagni per il BlinkFestivalen di Sandnes, appuntamento estivo che vede al via numerosi dei protagonisti del circuito internazionale.

Il quasi 34enne campione valdostano prenderà parte alla 50 km di giovedì 1 agosto, alla mass start di venerdì 2 agosto sui 15 km e alla sprint di chiusura di sabato 3 agosto, primo passo verso un biennio che chiuderà la sua inimitabile per molti versi carriera, fatta di due argenti olimpici nelle sprint di PyeongChang 2018 e Pechino 2022, sette paretcipazioni mondiali condite da un oro e sei medaglie complessive fra prove individuali e staffette, il terzo posto nella classifica generale della Coppa del mondo 2022/23, a cui si aggiungono due vittorie nella classifica sprint nel 2016 e 2021, grazie a 17 vittorie individuali, 4 vittore in staffetta e 55 podi complessivi fra gare individuali e staffette.

Da questa settimana riprendo la preparazione insieme alla squadra e così sarà per tutto l’anno – spiega Pellegrino -. Per questo periodo di allenamento ho optato per una diversa organizzazione del lavoro rispetto agli scorsi anni, ricevendo la conferma che gambe e testa ci sono.

In accordo con mia moglie ho deciso di fissare un nuovo obiettivo che coinciderà con la fine della mia carriera, coincidente con la partecipazione del 22 febbraio 2026 alla 50 km in tecnica classica delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, prova di chiusura del programma dello sci di fondo in Val di Fiemme.

Prima c’è un percorso da affrontare, innanzitutto meritarmi la convocazione. Però dopo Pechino 2022 ho approcciato la vita in modo diverso: con la nascita di nostro figlio Alexis le carte in tavola sono un po’ cambiate, accettando un ragionamento a oltranza.

Il primo anno ha funzionato, nel secondo anno ho fatto più fatica perchè durante la carriera sono sempre stato abituato a programmare i miei obiettivi e si sono state delle difficoltà a raggiungerli.

Li ho superati pensando in maniera più concreta a quando arriverà il momento di dire basta. Da lì in poi sono arrivate delle grandi soddisfazioni, sia le gambe ma soprattutto la testa sono tornate a girare nel modo giusto, due fattori che mi hanno consentito di costruire tanti successi. Una forte spinta nel cercare di arrivare più competitivi possibile al 2026 la devo anche alla squadra attuale, dove c’è un sistema comprensivo di tecnici e atleti particolarmente motivato, come raramente mi è successo di vedere in questi anni.

Voglio fare mio l’obiettivo di vincere una medaglia olimpica in un evento a squadre, a prescindere dall’essere schierato o meno in gara, come componente utile alla causa fin dagli allenamenti.

La mia preparazione da qui alla fine della carriera agonistica non cambierà di molto rispetto al passato: nel 2025 c’è un Mondiale a Trondheim, nella stessa Norvegia in cui esordii nei Mondiali del 2011 a Oslo. In quell’occasione lasciai il segno come giovane promettente, stavolta vorrei riprovarci come rompiscatole in casa dei dominatori del fondo. Mi concentrerò sulla sprint in tecnica libera, sarà quella il mio obiwettivo, dopo i miei pensieri si concentreranno su gare a squadre e 50 km olimpica”.

Dopo l’appuntamento di Sandes, Pellegrino continuerà a frequentare il nord: dopo la Norvegia toccherà al tunnel svedese di Torsby, poi il ritorno in Italia per il lavoro in quota a Livigno a fine mese. A settembre viaggio in Germania nel tunnel di Oberhof, per fare successivamente il ritorno sui ghiacciai italiani. “Più finirò forte la carriera, più sarò convinto che era il momento giusto per smettere – conferma Federico -. A me piace avere il controllo di me stesso e di ciò che mi riguarda: la scelta di correre e fino a quando, mi regala serenità. Poi coltiverò altri progetti che sto già sviluppando e magari aprirne altri al di fuori dello sci di fondo”.

by fisi.org

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment