L’intervista a Franco Vismara è stata più breve del previsto. Il patron della società impianti di Chiesa Valmalenco non fa giri di parole e non si adopera in discorsi che partono da lontano per arrivare alla questione.
Pronto per la battaglia?
Nessuna battaglia, per carità, ho persino evitato di prodigarmi in una campagna elettorale canonica. Ma credo che chi si è accorto che la Federazione ha bisogno di un nuovo uomo alla guida, che voti Ravetto, Paniz o me non fa una grande differenza. Abbiamo programmi simili, condivisibili e in molti casi complementari.
Ho cercato di spiegarlo agli sci club in una lettera dove ho specificato i punti fondamentali del mio eventuale programma.
E’ la sintesi di quello che vorrò fare se l’Assemblea deciderà di eleggermi Presidente della Fisi. Non entro nel merito di ogni questione, perché ognuna di essa dev’essere il lavoro di un gruppo di persone e non di una sola. Di alcuni aspetti non ho la tecnicità sufficiente per potermi esprimere, ma questo non vuol dire niente. Esistono fior di professionisti in seno alla Fisi deputati a questo. E poi il Consiglio e i referenti di ogni disciplina sono lì apposta per costruire programmi e prendere decisioni in merito alle varie questioni. Il faccio tutto io non esiste praticamente più da nessuna parte. Io posso dare le indicazioni di massima, creare l’organizzazione giusta, un sistema, una progettualità, idee, ma chi deve lavorare ed entrare in azione è un team. Ho dato seguito a chi ha voluto che mi presentassi, dunque non mi sono svegliato un bel mattino e ho detto: quasi quasi faccio il presidente della Fisi. Diciamo quindi che ho approfittato di queste insistenze per accettare e cercare di porre rimedio a diversi aspetti che a parer mio non vanno bene in Federazione. Nella lettera c’è scritto chi sono, cos’ho fatto e perché mi candido. Non muoio per fare il Presidente ma mi sento in dovere, come appassionato e operatore della montagna, di far di tutto per poter cambiare il modus vivendi della federazione, a parer mio (ma non solo mio) totalmente assente da alcune dinamiche importanti che riguardano gli sci club, i Giovani e quella che possiamo chiamare industria bianca, direttamente collegata al mondo sportivo. Una cosa chiedo ad alta voce alle società,che per me sono il centro di tutto, soprattutto a quelle che da anni sento lamentarsi: andate voi stesse a votare e non consegnate il futuro della Fisi a una delega!
La lettera inviata agli Sci Club da Franco Vismara:
Buongiorno a tutti cari colleghi.
Prima di tutto vorrei presentarmi, per poi spiegarvi in poche parole, perché ritengo doveroso presentare la mia candidatura alla Presidenza della FISI e alcuni punti su una proposta di programma che comunque mi piacerebbe approfondire con Voi.
Nei miei 66 anni, grazie anche alla mia famiglia, vivo la passione della montagna, un amore condiviso e tramandata fin dalla tenera età. Da più di 40 anni mi sono impegnato direttamente del settore della neve come Amministratore delegato delle Funivie di Chiesa in Valmalenco e come tale ho prestato servizio per 22 anni come vice Presidente dell’A.N.E.F. l’Associazione degli esercenti funiviari, cercando di portare una voce significativa nello sviluppo del sistema.
Dal 2008 il mio impegno si è trasformato anche in passione e grazie alle Gran Finals di Snow e Free Ski, ho iniziato con il nostro sci club ad organizzare gare di Snow Board e Free Ski, a livello di Coppa del Mondo e di Mondiali Juniores, oltre ai Campionati Italiani di sci Alpino e a diverse gare di Coppa Europa sempre per lo sci alpino, supportando realmente sia gli Sci Club che gli atleti di queste discipline.
Negli ultimi due anni 2016 e 2017 con il mio sci club abbiamo anche organizzato 4 gare di World Cup, sempre per le specialità dello Snow e del Freeski a Milano, queste ultime, solo per promuovere lo sport della neve sulla piazza italiana più importante.
Questa, intensa attività organizzativa, mi ha messo a contatto con diverse realtà e, pur avendo nel mio Sci Club una piccolissima squadra agonistica, mi sono reso conto delle numerose difficoltà tra FISI e Club, una fra tutte un rapporto anomalo dove la Federazione risulta esclusivamente Ente riscossore e distante alla base di chi produce e fa crescere lo sport….gli Sci Club.
La parola sopportare l’attività degli Sci Club (con l’unico scopo ad oggi di creare introiti per il sistema), vero motore dello sviluppo dello sport e dei futuri atleti, deve diventare SUPPORTARE (vero motore dello sviluppo dello sport e di futuri atleti).
Da questo semplice concetto si è costruita la base per la mia discesa in campo. Una base che insieme a Voi possa ridare dignità e risorse a chi con il proprio lavoro si sforza a produrre “energia” a tutto il sistema sci.
– Insieme a Voi vorrei realizzare un modello in cui gli atleti, soprattutto i più giovani, fossero sostenuti e lasciati il più possibile negli sci club dove sono nati e cresciuti, sostenendoli con l’ausilio di strumenti ed allenatori in grado d’aumentare e capire le loro capacità senza stravolgere le loro abitudini trasformando lo Sci Club in una seconda casa con tutti i valori connessi ad un concetto di famiglia e focolare.
– Insieme a Voi vorrei costruire le basi per dei Centri Federali dove lo studio si integri allo Sport. Luoghi dove i giovani possano crescere “accompagnati” sulla strada che permetta un futuro reale anche nella Società.
– Insieme a Voi vorrei studiare programmi finalizzati alla creazione di un punto di contatto con il Governo affinché si possa pensare a alcune modifiche ai calendari scolastici e dove si costruiscano, come in altri paesi Alpini, interconnessioni tra Istruzione, Territorio e Sport.
– Insieme a Voi vorrei ridisegnare forme di tesseramento diverse da quelle attuali, in modo da portare nuova linfa economica alla Federazione e agli sci club, oltre a tutelare in maniera più efficace gli sciatori.
– Insieme a Voi vorrei migliorare il rapporto con le Scuole Sci serbatoi mal sfruttati di promozione nell’attività agonistica tra i giovani e i meno giovani.
Anche se per mia abitudine preferisco guardare avanti senza criticare il passato, non posso non riflettere su alcune situazioni dove una “sbandierata eccellenza gestionale” esclusivamente portata avanti per finalità egocentristiche ha segnato questa ultima parte di mandato in Federazione:
1. Se il surplus di bilancio è veramente di € 1.500.000 (non si può certo raccontare che un “buon amministratore” non conoscesse questa informazione in anticipo), non si sarebbe potuto investirne – almeno in una parte – per fare andare gli atleti, o almeno gli ski man, un po’ in anticipo alle recenti Olimpiadi di Pyeongchang, come hanno fatto le altre squadre nazionali?
2. Risulta abbastanza avvilente un ricorso alla struttura Federale dei Comitati per farsi una “privatistica” gestione della compagna elettorale, dove un sistema ormai consolidato bypassa gli Sci Club, invitando tutti a seguire la facile strada di un “voto per delega”.
Grazie per il tempo dedicatomi con un augurio che abbiate la premura e il tempo di ascoltare tutti i candidati di conoscerli, di parlare e confrontarvi con loro senza mettere il futuro di tutti noi in mano ad una “delega”, perché il cambiamento si fa INSIEME!
Con Amicizia
Franco Vismara
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