Elezioni Fisi: Mauro Mottini, tra le “gobbe” del marketing e della progettualità
Quando Ernst Prinoth a Ortisei dava vita al primo gatto delle nevi, dall’altra parte delle Alpi, in quel di Livigno, nasceva Mauro Mottini. Per la felicità di quell’evento suo papà lo portò in cima a una pista di Livigno cosparsa di gobbe. Da quel giorno ha inizio la carriera di Mauro, atleta Azzurro di freestyle. “In grande sintesi è andata così. Se vuoi tornare indietro nel tempo, mio papà Sandro in occasione degli aggiornamenti che maestri di sci organizzavano una volta all’anno era nel gruppetto di coloro che cercavano sempre nuove idee e amavano esibirsi in acrobazie sugli sci. Ecco, evidentemente ho ereditato quel piglio di estrosità al punto di entrare in squadra di freestyle, specialità gobbe”.
Mauro Mottini si è candidato come Consigliere Laico alle elezioni federali del 15 ottobre dopo aver fatto parte dell’esecutivo come consigliere atleta nell’ultimo quadriennio.
Con buoni risultati?
Intendi in pista o nel Consiglio?
In entrambi
I quattro anni in Fisi sono stati molto interessanti e mi hanno permesso di aggiungere molto alla mia esperienza sportiva. In pista sei tu, da solo, pronto a combattere con la tecnica e il cronometro. Al tavolo del Consiglio non sei tu da solo a dover decidere cosa fare e i risultati non sono mai personali ma frutto di un lavoro di squadra e di condivisione. Però in questo ero già abituato da tanti anni dopo l’impegno portato avanti nel mio campo professionale.
Sulla neve ho portato a casa un titolo mondiale juniores, una vittoria in Coppa del Mondo e sette podi tra l’82 all’85. Poi sono “balzato” dall’altra parte della barricata, quando mi coinvolsero nel comitato organizzatore delle gran final del 2000 a Bormio, a Livigno e Santa Caterina. In quell’occasione ero presidente del Comitato di Livigno e fu lì che nacquero i presupposti per una mia collaborazione dell’allora Media Partners, oggi Infront, società che seguiva l’evento a livello media e marketing. A fine stagione, il compianto Bogarelli mi chiese di far parte del team. Ci sono rimasto fino al 2021, dunque vent’anni di applicazione per i wintersport,
Ti ricordo però anche sui siti olimpici
Altroché, sono stato per tre anni a Torino per l’appuntamento olimpico con l’incarico di Head of Special Projects per il Toroc, impegno che poi mi ha permesso di creare collaborazioni anche con altre edizioni olimpiche, sempre in area marketing, così anche in Coppa del Mondo di Sci Alpino (dal 2001) e ai Mondiali di Åre 2019, e Cortina 21.
Quali sono i compiti di un consigliere atleta?
Non c’è una reale differenza tra consigliere laico, atleta e tecnico. Esiste una squadra di 10 persone più il presidente con determinate caratteristiche. Dunque, non significa occuparsi unicamente della vita degli atleti. Certamente per loro sei un punto di riferimento, poiché ne sei il rappresentante, ma alla fine partecipi alle attività federali come gli altri.
Qual è stata la tua area di competenza in Consiglio?*
Principalmente nelle aree marketing e commerciale e poi la delega specifica alla commissione giovani del biathlon, disciplina che ho seguito anche dal punto di vista professionale vista la mia esperienza in Infront che detiene dal ‘94 i diritti della Coppa del Mondo. In questo ruolo ho avuto la possibilità e la fortuna di “imbattermi” in Fabrizio Curtaz, persona e direttore tecnico eccezionale, abile a trarre il massimo coi il budget che ha avuto a disposizione. Non a caso il biathlon in Italia si è evoluto tantissimo con tutti quegli splendidi risultati ottenuti in ambito internazionale.
In caso di rielezione ti piacerebbe proseguire l’impegno in questo ambito?
Guarda, più o meno tutti i candidati sono mossi in primis da una grande passione per lo sport in generale. Hanno, poi, una specificità che caratterizza la loro vita nel settore dello sci e delle competenze che derivano dalle loro esperienze professionali messe al servizio della Federazione. Per quanto mi riguarda, alla luce delle esigenze che emergono dal programma quadriennale, sono a disposizione laddove sia richiesto un lavoro più preciso a livello marketing, commerciale, diritti media. Queste sono le mie aree di competenza. Non dimentichiamo, poi, che andiamo incontro alle Olimpiadi in casa nostra…
Tu i Giochi li hai anche vissuti sul campo, vero?
Come allenatore a Calgary 88 (sport dimostrativo) e Albertville 92. Poi fino a Lillehammer ’94 con i gradi di direttore tecnico. A Torino, Sochi, Pyeongchang e Beijing , invece, con una collaborazione operativa con i rispettivi Comitati.
Milano-Cortina2026 sta procedendo a rilento?
Spero che il Governo che verrà nomini al più presto il nuovo amministratore delegato. I lavori sugli impianti sportivi stanno procedendo, e servono direttive precise del capo cordata è per organizzare una Olimpiade che è totalmente diversa dalle altre, se non altro, perché non si concentra in un’unica area.. Insomma, tanti sono i professionisti coinvolti nei vari siti e tutti pronti a dare il loro valido contributo per una Olimpiade eccezionale.
Hai un figlio di 14 anni, ti ha mai parlato del sogno olimpico?
In tutti i progetti che ho sviluppato di vari sport l’aspetto giovanile, il rapporto con la scuola, mi ha sempre appassionato. Possiamo dire sia un po’ il mio pallino. Se ti ricordi, durante i Fisi in Tour di inizio stagione abbiamo spesso creato incontri tra gli Azzurri e gli studenti. Momenti molto partecipati ed emozionanti durante i quali viene sempre lanciato un messaggio forte sui valori dello sport che i ragazzi recepiscono con immediatezza ed entusiasmo. Lo sport deve essere parte integrante della vita dei ragazzi, non solo per l’aspetto agonistico ma anche per i sani valori che trasmette e che sono utili per la crescita. E questo è proprio quanto cerco di trasmettere a mio figlio Davide. Pratichiamo insieme tanti sport, sci e tennis in primis, ed avere poi le Olimpiadi in casa è decisamente un argomento che affrontiamo spesso e ci entusiasma.
Mauro Mottini al tavolo dell’Assemblea elettiva Alpi Centrali, il 3 settembre scorso, in qualità di Consigliere federale
È questo che ti sprona a ricandidarti?
Un insieme di cose. Prima di tutto le motivazioni e l’entusiasmo non sono cambiati rispetto a quelle che mi avevano spinto a candidarmi 4 anni fa. Oggi però si aggiungono conoscenze delle dinamiche federali e le esperienze maturate negli ultimi 4 anni. Tra l’altro ora posso mettere a disposizione molto più tempo, avendo terminato la mia collaborazione come dirigente in Infront. Dunque, mi piacerebbe proseguire a dare il mio contributo alla Federazione svolgendo le attività più congeniali alle mie aree di competenza (marketing, commerciale e diritti media) con particolare attenzione allo sviluppo di progetti destinati al territorio, ma personalizzati e declinati per ciascuna area (in quanto non tutte hanno le stesse esigenze e caratteristiche), col fine ultimo di creare le condizioni ottimali per sostenere, e non disperdere, tutti quei talenti che abbiamo in Italia e che praticano le nostre discipline. Si può fare perché oggi la Fisi è solida economicamente e le nuove progettualità in tal senso non mancano. Elezioni Fisi: Mauro Mottini Elezioni Fisi: Mauro Mottini
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