Sono otto le donne iscritte nella lista dedicata ai Consiglieri laici. A memoria non era mai accaduto, ma questo lo si deve all’introduzione delle quote rosa. Tra loro c’è Licia Arsuffi, bergamasca, commercialista, nota nel mondo master e nel territorio lombardo per la sua totale devozione prestata al Comitato Alpi Centrali. E dopo per aver dato tanto al sodalizio lombardo si è chiesta: “Perché non provare a fare il salto più grande e andare al piano di sopra”? (le due sedi sono entrambe nel palazzo di via Piranesi).
Licia è nata nello Sci Club Orezzo che ha difeso in pista gareggiato in età giovanile fino ai primi anni di Università, per poi riprendere l’attività, nella categoria Master, nel 2003. Come Master ho gareggiato nei massimi circuiti nazionali e internazionali, vincendo due Coppa Italia generali, oltre che una di specialità in slalom gigante, super-g e slalom speciale, ottenendo una medaglia di bronzo al WMC nel 2013 e, in varie discipline, ai campionati Italiani. Nel 2016 ho ricevuto il Distintivo d’Argento al merito della Fisi.
Praticamente sempre in coppia con Carlo Bartesaghi, con il quale è nato il Circuito regionale Master, fiore all’occhiello del Comitato. Sin dall’inizio 8 anni fa, ho gestito direttamente l’accordo di sponsorizzazione con il main sponsor che dava il nome al Circuito (Fischer) oltre a contattare altri sponsor tecnici che ci hanno supportato con materiale in tutti questi anni.
Ho sempre cercato di avere ‘un occhio di riguardo’ per il mondo femminile dove spesso le regole valide per gli uomini non erano soddisfacenti. E’ mia la nascita della regola che ha reintrodotto per le gare master femminili la penalità massima di 100, che ha permesso nelle passate stagioni alle atlete di avere punteggi più consoni al loro effettivo valore sul campo.
La ‘palestra’ Alpi Centrali, che ha un territorio molto vasto, dagli Appennini alle Alpi, mi ha permesso di capire le diverse esigenze degli sci club e dei territori. Cosa che mi è stata di molto aiuto con il lavoro in commissione nazionale master. Qui l’impegno non è mai stato improntato per cercare la miglior soluzione per il mio comitato ma per tutti i sodalizi regionali, seppur presentassero ovviamente, caratteristiche e necessità diverse. Molte cose le ho capite e affrontate nel ruolo che ho ricoperto in Commissione Prove Alpine, dove ho condiviso tutti gli aspetti di cui la commissione si occupa, compresa l’attività giovanile.
Fai ancora gare?
No, ho smesso, e da quel giorno ho iniziato a seguire da vicino anche le gare dei più piccoli. Mi metto a bordo pista, come un normale genitore (credo di aver messo la giacca del comitato forse 10 volte in 20anni…) perché mi piace ascoltare cosa si raccontano i piccoli atleti o le considerazioni che fanno con i loro allenatori. Sono di grande insegnamento queste ‘informazioni’ per tutto il lavoro che si deve fare.
Riassumendo?
Master si, ma non solo. Amo lo sci a trecentosessanta gradi e strizzo l’occhio anche allo sci di fondo e allo sci alpinismo. E nei periodi estivi, in attesa che la neve torni ad accarezzare le piste, salgo in sella alla mia due ruote e… pedalare!
Siete in otto, per vincere qualche alleanza serve…
Io non le ho, non sono negli interessi diretti dei cinque presidenti candidati, non sono nemmeno finita nelle liste dei Comitati o di personaggi influenti del sistema. Detto che tutto questo non è previsto dai regolamenti, credo di essere una delle poche a essere fuori da questi meccanismi. Cosa vuoi che ti dica, mi piace pensare che gli sci club abbiano un carattere e uno spirito libero, che non si facciano condizionare da disegni e piani precostituiti e che scelgano di votare le persone per quello che sono e sanno fare. Sono un’indomabile illusa? lezioni Fisi: Licia Arsuffi
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