Riceviamo dal Comitato Alpi Centrali un comunicato, che pubblichiamo integralmente, nel quale si delinea chiaramente la linea presa: nessun candidato alla presidenza (elezioni il 12 aprile a Bologna), ma una presenza nel Consiglio Federale del Presidente Carmelo Ghilardi, la conferma di Marco Mapelli e una preferenza di voto per chi si avvicinierà il più possibile a quelle che, nel recente incontro di Varzo in Ossola, sono state identificate le linee guida del prossimo quadriennio:
Prosegue a pieno regime il tour della dirigenza del Consiglio del Comitato FISI Alpi Centrali sul proprio territorio di competenza in vista delle elezioni federali di metà aprile.
Un momento di incontro e di confronto per parlare dei vari aspetti di questa stagione, ma anche per presentare la “vision” del Comitato FISI Alpi Centrali della nuova FISI. Posto la non candidatura di un esponente dell’attuale consiglio regionale lombardo alla carica di presidente, hanno ad oggi data la loro disponibilità a presentarsi a ruolo di consigliere federale quello dell’attuale presidente del comitato lombardo, Carmelo Ghilardi, e quello di Marco Mapelli attuale membro laico del consiglio federale. Nel corso dell’incontro, che si è svolto a Varzo in Ossola e che è stato preceduto da quelli già fatti a Bergamo, Brescia, Milano, Varese, è stato presentato il documento del Comitato FISI Alpi Centrali con il quale si presentano una serie di proposte che saranno sottoposte ai candidati per la presidenza federale.
“Andremo a sostenere, come Comitato regionale, quel candidato che si avvicinerà maggiormente alle nostre posizioni e che sappia valorizzare i valori del nostro comitato” ha detto Ghilardi nel corso dell’incontro. “La nostra idea di Federazione, è quella di un maggior coinvolgimento della base, di una maggiore attenzione agli aspetti del volontariato senza il quale il movimento non può andare avanti, ed una federazione che deve evitare una gestione verticistica.”
“La FISI deve assolutamente rivedere il rapporto con le strutture periferiche – ha detto Marco Mapelli – deve essere presente andando sul territorio, verificare il lavoro realmente svolto dai vari Comitati Regionali, supportando con adeguate risorse le iniziative concrete, svolgendo un lavoro di stimolo, collaborazione e controllo.”
Per quanto riguarda le attività agonistiche il Comitato FISI Alpi Centrali invita la nuova FISI a gestire, da un lato l’alto livello, ma soprattutto deve porre attenzione alla base per valorizzare il talento ed il merito. La FISI deve invertire il sistema attuale: “si deve andare nel territorio, a verificare sul campo come si lavora, coinvolgendo il mondo dei giovani e delle società” spiegano Ghilardi e Mapelli.
Il documento proposto dal Comitato delle Alpi Centrali riguarda anche il rapporto con i Gruppi Militari. “Riteniamo che i gruppi militari siano molto importanti – dicono sia Ghilardi sia Mapelli – ma ancora più importanti sono le attività federali dei comitati regionali e sopratutto quelli degli sci club. Ecco perché immaginiamo un nuovo rapporto con i Gruppi Sportivi Militari sopratutto per quanto riguarda i criteri di arruolamento. Per quanto riguarda i centri federali, riteniamo, che sia giunto il momento di pensare concretamente alla creazione di punti di riferimento tecnici ed organizzativi FISI sul territorio nazionale.”
Nel corso dell’incontro è stato presentato anche l’aspetto legato al mondo della scuola che deve essere vista come uno dei punti fondamentali dell’attività della Federazioni e nel quale i Comitati Regionali abbiamo un ruolo primario, ed ancora più gli sci club che devono essere coinvolti e sostenuti come parte attiva del rapporto con le iniziative locali. Il documento elaborato dal Comitato delle Alpi Centrali tocca anche il ruolo del Consiglio Federale. “Riteniamo – proseguono Mapelli e Ghilardi – che il nuovo statuto dia molti poteri al Presidente, ma questo non toglie che il presidente possa impostare la gestione con leadership, ma decentralizzando con deleghe mirate in base all’esperienza dei componenti il consiglio. Le Alpi Centrali chiedono una presidenza che valorizzi al massimo i componenti del consiglio. Riteniamo anche che il ruolo delle commissioni debba essere assolutamente rivisto. La FISI si basa su un bagaglio tecnico innegabile, ma la qualità del volontariato FISI , come ognuno di noi ben sa, è molto alta e deve ritornare ad essere il pilastro su cui la FISI si basa.
Il consiglio federale è l’organo decisionale, ma le commissioni devono tornare a essere la base propositiva per l’attività federale.”
Infine la struttura della Federazione, Ghilardi e Mapelli ritengono che occorra investire in ammodernamento, sviluppo di strumenti per fare in modo che i servizi forniti siano al passo con le esigenze della base. Si deve operare in modo da alleggerire di costi le strutture periferiche, ottimizzando i servizi di uso comune: dalla comunicazione, alla gestione amministrativa a quella agonistica di base” la conclusione di Carmelo Ghilardi e di Marco Mapelli.
Dopo questa presentazione il Comitato FISI Alpi Centrali ha annunciato un proprio orientamento verso uno degli attuali candidati alla presidenza. Una decisione in merito però sarà resa pubblica solo al termine di questo ciclo di incontri. Dopo un breve dibattito, la proposta avanzata dai vertici del Comitato FISI Alpi Centrali è stata approvata da parte dell’assemblea intervenuta. Ora il giro di consultazioni prosegue con gli incontri che interesseranno le province di: Cremona, Mantova e Piacenza in programma per questa sera alle 21 a Pavia. Mercoledì 12 marzo, invece, sarà la volta della provincia di Sondrio ed infine lunedì 17 marzo toccherà alla province di Come e Lecco.
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