Elezioni Fisi, Francesco Persio: “Vorrei portare la sicurezza in Consiglio Federale”.
Abbiamo visto in questi giorni quanti personaggi noti nel mondo dello sci abbiano presentato la propria candidatura alle imminenti Elezioni Fisi. Dal momento in cui la Fisi ufficializzerà la lista completa (a brevissimo) a molti appassionati sfuggirà il background di alcuni di essi. Magari ne hanno sentito parlare per una carica, un evento, un qualcosa che hanno fatto e detto, ma lavorando quasi sempre dietro ai riflettori, non li riconoscono.
È l’esempio dell’avvocato Francesco Persio candidato consigliere laico. Dunque, chi è Persio? Dice niente il portale “Sciare sicuro”? Dal libro “La tua sicurezza sugli sci” è nato un centro cruciale di informazioni online per tutto ciò che concerne la sicurezza in pista. Non a caso l’avvocato ha contribuito alla stesura e approvazione della nuova legge sulla sicurezza in Montagna. Ma perché Francesco è così concentrato su questo tema e perché vuole candidarsi? È un ex atleta? Forse allenatore? Maestro? Consigliere o presidente di Comitato? Di Sci Club?
Il libro scritto da Francesco Persio “La tua sicurezza sugli Sci”.
Allora avvocato: Francesco Persio e lo sci, spiegaci…
Nasco sciisticamente sul Monte Terminillo, ovvero la “montagna di Roma” che ha vissuto negli anni 60 e 70 i momenti di maggiore splendore quale punto di ritrovo del jet set internazionale. Mio nonno Amedeo si occupava della manutenzione della strada che portava su, e io, fin da piccolo, salivo sul suo “scansaneve” che regolarmente entrava in azione con le prime nevicate. Mi brillavano gli occhi. Per me la neve era una magia. Così entro in contatto con quello che poi sarebbe stato il mio mondo, lo sci, appunto.
Lo spazzaneve dura pochissimo e nel giro di una stagione entro subito in sci club e partecipo alle prime gare zonali, fino ai Campionati italiani (Trofeo Nordica e Corriere dei Piccoli) con discreti risultati. Poi, nel corso di una gara su una pista resa “impossibile” dalle condizioni meteo” incorro in un brutto incidente che pago a caro prezzo: frattura di entrambe le gambe! Per molti anni non potrò più rivedere la neve perché sono protagonista di una tormentata odissea sanitaria. In un primo momento i medici mettono persino in dubbio che potessi tornare a camminare come prima.
Francesco ai tempi della sua avventura in Argentina da maestro di sci
Ebbene se non avessi conosciuto lo sci probabilmente sarebbe anche finita così. Il desiderio di ritornare in pista mi dà la forza sia mentale che fisica di rimettermi in piedi. Abbandono le gare ma non la bellezza delle curve che imparo bene dal punto di vista dell’esecuzione tecnica al punto da diventare maestro di sci! Stiamo parlando dell’epoca Hubert Fink, direttore Coscuma e di Rudy Garattini, responsabile tecnico. In quegli anni gli esami venivano organizzati dalla Federazione, si tenevano una volta all’anno e mediamente ne passavano una trentina.
Con l’abilitazione di maestro di sci di I° grado, dopo un periodo al Terminillo, dove fondo una scuola di sci e uno Sci Club, cerco esperienze all’estero. Prima in Argentina a Bariloche, poi in Cile a Valle Nevado, in Colorado ad Aspen ed in Svizzera a St.Moritz. Esperienze straordinarie dalle quali trarrò molti insegnamenti, che mi arricchiscono molto sul piano personale, mettendomi in contatto con realtà nuove e diverse.
Persio in pista sulle nevi di casa: il Terminillo!
Ricordo in particolare le difficoltà che incontravano i maestri italiani all’estero, i quali, animati da spirito di avventura e attratti dal miraggio di facili guadagni, molto spesso si trovavano in difficoltà.
Rientrato in Italia chiedo subito un incontro con l’allora Presidente Amsi (83/84) ritenevo importante definire regole base per un interscambio tra maestri di sci italiani ed argentini. L’accordo si trova subito con reciprocità di un equo trattamento. Oggi esiste una specifica disposizione di legge che disciplina l’interscambio tra maestri di sci di diverse nazioni.
La passione per lo sci e le esperienze fatte in giro per il mondo non mi fanno perdere di vista l’obiettivo principale: proseguire gli studi legali nel pieno rispetto della tradizione di famiglia. Iniziò il mio bisnonno Avv. Francesco Pennesi, che nel 1908 aprì uno studio, preso in mano poi da mio padre Avv. Gianni Persio. Mi laureo in giurisprudenza a 23 anni e subito dopo prendo l’abitazione di avvocato.
Lo sci, tuttavia, è sempre presente nella mia vita. La Regione mi coinvolge nei corsi di formazione maestri e partecipo a diverse commissioni di esame di sci alpino, fondo e snowboard per circa un decennio.
Passato davvero ricco! Dunque, parli tanto di sicurezza per l’esperienza personale vissuta?
L’esperienza acquisita sulle piste e quella maturata nelle aule giudiziarie come avvocato mi hanno avvicinato al delicato tema della sicurezza degli sciatori. Tema che trattavo sempre durante i corsi di formazione. La giurisprudenza non era così ferrata sull’argomento per cui divento un punto di riferimento a 360 gradi. Se ne accorge anche l’Istituto superiore di sanità con cui nascono confronti su statistiche sul tema. Considerazioni importanti in un periodo storico in cui l’incertezza della giurisprudenza in materia apriva a diverse interpretazioni.
Le gare da ragazzo!
Constatiamo che gli incidenti aumentavano di stagione in stagione (circa 40.000 all’anno) e che le norme e i principi sulla sicurezza, previste da specifiche leggi, in realtà non erano sufficientemente conosciuti per mancanza di adeguati criteri di comunicazione.
Intuisco che sarebbe opportuno creare una sorta di manuale per raccogliere informazioni ed esperienze. Assieme all’amico Paolo Colarelli, istruttore nazionale di sci del Sestriere, prematuramente scomparso, pubblico “La Tua Sicurezza sugli sci”, con la partecipazione di importanti testimonial tra cui Alex Zanardi, Gustavo Thoeni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Kristian Ghedina.
Presento la prima bozza del manuale presso la Camera dei Deputati con larga partecipazione di diverse associazioni di categoria che si dimostrano molto interessati.
L’Avvocato Persio durante la presentazione della prima bozza della Legge sulla sicurezza in Montagna alla Camera dei Deputati
Con alcuni dei testimonial del libro organizziamo un tour in Italia per diffondere e far conoscere le regole e i principi della sicurezza in pista, partecipando a diverse trasmissioni televisive nazionali. Il principale obiettivo è quello di divulgare tra gli utenti della neve (circa 3 milioni di sciatore) le regole per ridurre i rischi di incidenti. Sottolineo che tale iniziativa è stata portata avanti in termini assolutamente gratuiti, devolvendo in beneficenza il ricavato del libro e sopportando ogni tipo di spesa relativa a trasferte ecc…
E arriviamo alla nuova legge…
Il Governo mi chiede di far parte della Commissione di Riforma dello Sport. In particolare, mi occupo della stesura del Decreto Legislativo 40/2021 relativo alla nuova normativa sulla sicurezza, che introduce, tra l’altro, l’alcol test, l’assicurazione obbligatoria e tante altre novità.
Anche in questo caso, come era già avvenuto in precedenza con il manuale “La Tua sicurezza sugli sci” , partecipo a trasmissioni televisive, e intervengo come relatore a diversi convegni dedicati alla sicurezza in montagna. Tutte situazioni affrontate sempre in maniera gratuita (nessun rimborso spese o gettoni di presenza), perché ritengo che dare un contributo per la sicurezza degli sciatori costituisca un dovere morale, specialmente da parte di chi ha delle competenze tecniche specifiche, che deve essere svincolato da qualsiasi forma di denaro.
Al termine dell’incarico per conto del Governo, ricevo un personale encomio da parte del Ministro dello Sport (Autorità del Governo con delega allo Sport) per la qualità del lavoro svolto.
Per divulgare più informazioni possibili metto online il portale dedicato, www.sciaresicuro.it . Lo scopo è appunto quello di diffondere a tutti gli utenti le regole e di principi sulla sicurezza, con la partecipazione di qualificati tecnici ed esperti del settore
Il menu propone anche una sezione dedicata agli Sci Club e alla nuova normativa sulla sicurezza, che riguarda non solo lo sci alpino ma anche l’alpinismo, il fondo, lo snowboard ecc…
Last but not least, come ben sai, anche la tua Rivista Sciare mi chiede di collaborare all’interno della rubrica “Forum”, con articoli a cadenza quindicinale, in modo da chiarire i punti fondamentali della nuova legge.
A fine primavera girava la voce di una possibile tua candidatura alla presidenza. Perché hai virato sul Consiglio?
In effetti mi è stato proposto di candidarmi come Presidente. Ci ho pensato a lungo, ma con l’evolversi della “cronaca” ho rimandato questa ipotesi. Il clima pre-elettorale, con cinque candidati, crea molte incertezze, dunque la mia presenza non avrebbe migliorato la situazione ma aumentato ulteriormente contrapposizioni e divisioni.
Tuttavia, propongo il mio nome per il Consiglio Federale. A volte nella vita è importante fare un passo indietro (se tale si può definire) specialmente se utile per contribuire a dare omogeneità ed all’armonia dell’ambiente. Ma non è solo questo. Stiamo parlando del quadriennio olimpico, periodo cruciale per il nostro Paese in ambito non solo sportivo. È fondamentale possedere un’adeguata conoscenza di tutti i meccanismi della Federazione.
Persio è stato uno degli oratori a un importante convegno organizzato l’ottobre scorso a Rovereto sulla sicurezza, al cospetto di avvocati, giudici e operatori delle stazioni invernali
E l’improvvisazione non può portare di certo benefici. È vero, in questi ultimi anni sono stato molto vicino al mondo dello sci, partecipando a varie iniziative ed eventi che mi hanno messo in costante contatto con gli apparati organizzativi e di gestione. Tuttavia, ritengo che per il periodo 2022-2026 sia opportuno affidare le chiavi a chi già recita un ruolo e un’attività all’interno degli sport invernali.
Ok ma dimmi chiaramente se sei vicino a uno dei cinque candidati
Sono vicino, ma mi piacerebbe dire complice, della responsabilità che ha la federazione che non può ridursi alla presenza di uno dei candidati. Sono tutte persone responsabili ognuno con motivazioni differenti, ma l’obiettivo credo proprio sia comune. Ne sono certo perché mi sono informato e ho dato vita a confronti diretti.
La decisione di candidarmi come consigliere trae origine, in primo luogo, dalla volontà di proseguire e trasferire anche in ambito federale tutto il lavoro svolto per lo sci e in particolare per la sicurezza. Credo che la mia presenza attorno a quel tavolo possa rivelarsi utile in questo senso, sia per gli atleti che per gli appassionati. Molti consensi li ho, ma non sono un trascinatore di voti, non sono amico di questo o di quello per cui è conveniente mettermi nel taschino. Il mio spirito personale è un altro. Possiamo tutti quanti affermare senza ombra di dubbio, che la sicurezza rappresenta uno dei tempi principali ma cosa accade? Se ne parla tanto soltanto quando capita l’infortunio grave di un atleta nelle gare che contano. O, peggio ancora, quando nelle cronache dei giornali prendono risalto incidenti gravissimi tra sciatori in pista. La Federazione è la mamma dello sci. Certo il suo obiettivo primario è quello di portare a vincere gli Azzurri e conquistare medaglie, ma non può esserci soltanto questo. Paradossalmente credo sia un’anomalia che debba essere un avvocato, appassionato di sci a battersi per un tema così importante. Bene, me ne occuperei molto volentieri, ma la firma dev’essere quella della Federazione.
Per quanto riguarda gli atleti degli Sci Club bisogna tener presente che gli stessi devono essere tutelati adeguatamente in ogni situazione: in campo libero, in allenamento, in gara. Riguardo alla sciata in campo libero: il D.lgs 40/21 (con relativo schema da me predisposto per conto del Governo) ha introdotto importanti novità in tema di segnaletica, recinzioni, regole di condotta, ecc…
Approfondisci, please!
Per le piste di allenamento ho fatto in modo che esista una norma specifica per regolarne il funzionamento. Sono stati introdotti importanti principi e novità, che tutelano i ragazzi degli Sci Club, ma che possono essere ancora migliorati. Le piste di allenamento costituiscono il fulcro dell’attività delle società ed è qui che bisogna concentrare tutte la nostra attenzione per garantire agli atleti ampia tutela per la loro incolumità. Ritengo senza ombra di dubbio che il mio inserimento nel Consiglio federale possa aiutare a migliorare tali aspetti, fornendo al sistema un’ampia tutela per la loro incolumità.
Possono essere fornite prescrizioni per l’utilizzo di particolari protezioni, per la recinzione e delimitazione della pista, per l’uso riservato ed esclusivo della pista da parte degli Sci Club per ribadire e migliorare il divieto assoluto di tutti gli utenti di entrare nella pista di allenamento e così via tanti altri aspetti. In particolare, è opportuno che venga individuato un soggetto responsabile della sicurezza delle piste di allenamento tenendo presente che non si può richiedere agli sci club di lisciare la pista a fine allenamento perché non sono dato di mezzi tecnici per provvedere a riguardo.
Assieme a palo De Chiesa durante la presentazione del Libro “La tua sicurezza sugli Sci” che contiene anche considerazione dell’ex slalomista Azzurro
Per quanto riguarda ciò che accade durante le gare?
Non ho avuto modo di poter affrontare l’argomento, perché lo stesso non era contemplato nell’incarico ufficializzato da parte del Governo. A maggior ragione c’è molto da fare sia in termini di verifica sull’agibilità delle piste sia sui materiali che imprimono agli atleti sempre maggiori sollecitazioni. Vi sono Commissioni anche internazionali per l’omologazione delle piste all’interno delle quali potrei fornire il mio apporto. Insomma, divertimento e spettacolo sono essenziali, ma deve concedere anche spazio alla tutela degli atleti. Si può e si deve lavorare molto su questo fronte e anche qui un mio inserimento nel Consiglio federale potrà essere utile.
Tutto condivisibile, ma non credi che essere esperto di sicurezza non sia sufficiente per sedere in Consiglio?
Non mi presento, infatti, soltanto con questo tema. Siamo partiti da qui perché è l’argomento per cui il settore mi riconosce. In realtà, il tema centrale della mia candidatura è assolutamente costituito dalla legalità che deve essere intesa come trasparenza e lealtà ed applicazione corretta dei principi previsti dalle disposizioni normative.
Attualmente siamo in una delicata fase pre elettorale, pertanto è necessario sapere che le norme debbano essere prima conosciute e poi adeguatamente applicate per garantire il regolare funzionamento delle elezioni.
Ho dedicato molto tempo ad esaminare e studiare la materia e le regole attraverso diversi interventi e relazioni atti ad aiutare gli Sci Club nella comprensione di norme e perché vengano applicate correttamente. Tale lavoro è stato molto gradito riscuotendo un discreto successo. Sulla pagina Facebook del portale sciare sicuro.it sono state raggiunte circa 100.000 visite. Questo dimostra da un lato che è importante dare agli Sci Club adeguata informativa, d’altro lato che c’è un elevato grado di attenzione e sensibilità da parte degli Sci Club a questi argomenti.
Ancora uno scatto della presentazione del libro scritto da Persio avvenuta presso la sede della Canottieri Roma
E’ fondamentale che ogni Sci Club si rechi alle urne il 15 ottobre conoscendo le regole delle elezioni e possa esprimere il voto in totale autonomia. Soltanto così potremo avere delle elezioni che consentiranno una federazione innovativa, al passo con i tempi, capace di introdurre un cambiamento (inevitabile e fisiologico) composta da persone adeguatamente scelte dagli Sci Club e votate in piena autonomia. Pertanto, posso affermare che i principali temi del mio programma quale candidato al Consiglio Federale sono: 1) Legalità. 2) Sicurezza degli atleti, 3) Ruolo centrale degli Sci Club all’interno della Fisi. 4) Binomio sport-studio. 5) Collaborazione della Fisi con le scuole. 6) Tutela degli atleti anche a conclusione della carriera
Questi sono tempi ovviamente centrali, ma perché gli sci club dovrebbero votare te?
Ho esercitato per anni la professione di maestro di sci, oggi quella di Avvocato. È difficile per un tecnico richiedere la fiducia degli elettori e invitarli a esprimere una preferenza a proprio favore. Se il tecnico, infatti, si muove sulla base di una fiducia precostituita che è quella che nel mio caso, come avvocato la ricevo dal cliente nel momento in cui mi viene conferito il mandato. Qui è diverso, sono io a dover chiedere fiducia agli altri. A mio favore, però, gioca tutto ciò che da parte mia è stato già fatto a favore dello sci per pura incondizionata passione. È con questo bagaglio che mi presento all’elettorato. Potrei dire, votatemi perché farò questo, farò quello, promettere e dare certezze. Questo modo di fare campagna non mi appartiene. Per quanto mi riguarda preferisco parlare di fatti concreti già compiuti. È questa la mia carta di identità, l’unica da esibire per conquistare la fiducia da parte degli Sci Club.
Tra i punti hai citato sport e scuola: hai una ricetta?
Lo sci, come tutti gli altri sport invernali, indubbiamente ha bisogno di allargare la base, favorendo l’avvicinamento dei giovani studenti al mondo della neve con un progetto di collaborazione tra la Fisi ed il Ministero della Pubblica Istruzione. Dobbiamo considerare che la frequentazione della montagna da parte degli studenti si inserisce in un processo di formazione della persona che ha dei risvolti anche sul piano sociale e su quello della salute. Attraverso un’adeguata programmazione e con la giusta collaborazione tra le Istituzioni, è possibile consentire a tutti i ragazzi di andare sulla neve, a prescindere dal ceto sociale, dall’essere o meno atleti.
Il sistema scuola però si mette quasi sempre di traverso!
Per quanto mi riguarda, posso dire con grande orgoglio e soddisfazione che personalmente ho organizzato corsi per portare a sciare i ragazzi della mia città, mettendo loro a disposizione gratuitamente trasporto in pullman, skipass e lezioni di sci. Vedere sui loro volti espressione di gioia autentica è stata una delle più belle soddisfazioni che lo sci mi abbia dato. Non esiste ricompensa migliore. Inoltre, scusa se insisto, ma un aspetto da non trascurare è una campagna informativa sulla sicurezza a livello scolastico per far sì che i ragazzi e i loro accompagnatori quando vanno in settimana bianca, siano informati su segnaletica, regole di condotta e ogni altro principio sulla sicurezza.
In questo senso, di recente, sono andato personalmente negli istituti scolastici a parlare di sicurezza agli studenti prima della settimana bianca. Anche qui posso dire con orgoglio di essere stato ripagato, con enorme soddisfazione, del tempo dedicato.
Credo che le singole iniziative siano la prova migliore di quello che si dovrebbe fare a livello istituzionale e ci fanno capire quello che si potrebbe riuscire a fare qualora la Fisi, Il Ministero e le associazioni di categoria riescano a dialogare tra di loro, programmando i giusti interventi. Questo è un qualcosa che vedo estremamente fattibile e sul quale mi sento di poter dare un grande contributo in ambito federale.
Riguardo, invece, all’attività giovanile?
È l’argomento che più richiama l’attenzione degli Sci Club e che riguarda i ragazzi con maggiori attitudini e quindi in grado di partecipare ai circuiti agonistici. Qui mi sento di fare una riflessione di carattere generale (riservandomi di ritornare sull’argomento) perché in Italia esiste un movimento giovanile di enorme importanza per quanto riguarda sia i numeri degli sciatori che i risultati. Molti ragazzi però, arrivati alla soglia dell’adolescenza smettono di sciare e quindi bisognerebbe analizzare bene le cause, lavorando eventualmente su fattori di correzione.
Si può pensare di istituire delle borse di studio a favore degli atleti più meritevoli al fine di aiutarli nel loro percorso, per superare anche le difficoltà di carattere economico.
Un altro aspetto importante sul quale è necessario soffermare l’attenzione è quello della
tutela dell’atleta nel periodo post gare, quando inevitabilmente la carriera agonistica volge al termine.
Al termine della carriera agonistica, bisogna garantire agli atleti un inserimento nella vita sociale fornendo loro ausilio in questo delicato passaggio della propria vita; indubbiamente i gruppi sportivi militari svolgono una grande funzione, ma si può fare anche altro, per esempio costituire fondi a sussidio degli ex atleti.
L’atleta deve essere seguito in tutto il suo percorso e gli Sci Club, i Comitati e la Federazione devono costituire lo strumento di protezione e di tutela dell’atleta. Che non può essere considerato soltanto quando vince le medaglie, ma soprattutto quando è in difficoltà. Pensiamo al caso degli infortuni, con i quali purtroppo gli atleti debbono fare i conti: i Club di appartenenza e la Federazione debbono mettere a disposizione dell’atleta non solo tutte le cure necessarie, ma creare un apposito staff tecnico che consenta un tempestivo rientro dell’atleta nelle competizioni.
Le cose da fare sono indubbiamente tante, ma come ho detto, concentriamoci su quelle che da parte mia sono già state realizzate e cerchiamo di trasferirle all’interno della Federazione, primo fra tutto il lavoro fatto in tema di sicurezza, adoperandosi in tutti i modi per garantire l’incolumità dei nostri ragazzi e ridurre il rischio di incidenti. Preoccupiamoci poi di allargare la base, consentendo a tutti i ragazzi di andare a sciare, seguendoli nel loro approccio alla montagna, seguendo poi il percorso di formazione agonistica dei ragazzi tecnicamente più dotati, accompagnandoli per tutta la loro carriera sportiva, mettendo loro a disposizione tutti i mezzi necessari per potersi esprimere al meglio delle loro capacità e soprattutto non dimenticandosi di loro quando hanno smesso di sciare.
Francesco in versione Maestro di sci a St. Moritz!
Hai parlato di tante cose, ma alla fine, la Fisi di oggi a te piace?
Tutti gli sport invernali hanno necessità di un restyling e di un processo di innovazione per adeguarsi ai tempi e ciò in continuità con quanto fatto in passato, evitando di creare fratture e contrapposizioni che non gioverebbero sicuramente agli sport invernali, specialmente nel delicato periodo del quadriennio olimpico.
In questi termini bisogna pensare innanzitutto a tutti gli sport invernali (non solo lo sci alpino) costituiti da 15 discipline, 11 delle quali olimpiche, che devono essere rivisti e considerati in ogni loro aspetto, per arrivare all’appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina con tutte le carte in regola.
Come ultima considerazione, mi piacerebbe pensare a una Fisi creata attraverso un dialogo costruttivo nel quale attività e programmi siano il frutto di un lavoro concertato e condiviso con il rispetto dei ruoli assegnati in base alle specifiche competenze. In tale contesto è auspicabile chiamare a far parte della Fisi “le vecchie glorie” e cioè gli sportivi che in tutti gli sport invernali hanno contribuito con i loro risultati a dare prestigio alla nostra nazione, tra cui i testimonial del mio libro Gustavo Thoeni, Piero Gros, Paolo De Chiesa, Kristian Ghedina ecc. La loro esperienza sarà di fondamentale importanza per costruire i nuovi atleti e il futuro sportivo della nostra nazione! Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio Elezioni Fisi Francesco Persio
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