È Marco Viale l’allenatore piemontese dell’anno di MontagneDoc. Giorgio Maria Gay migliore skiman
Ha avuto luogo, presso la Cascina “La Marchesa” di Corso Regina Margherita, a Torino, il tradizionale premio “Montagne Doc”, istituito per premiare i migliori allenatori e skimen del territorio piemontese dell’ultima stagione di Coppa del Mondo. Ebbene, il riconoscimento è andato a Marco Viale, attualmente coach della Nazionale francese femminile Il premio al miglior skiman è stato invece assegnato a Giorgio Maria Gay, che dal 2019 è stato impegnato con la ditta Fischer in Coppa del Mondo per seguire un altro valsusino, il cesanese Matteo Marsaglia, che ha appena concluso la sua carriera agonistica con ottimi piazzamenti.
Marco Viale ha allenato in passato atlete e atleti delle squadre nazionali di Argentina, Cile, Spagna e Italia. Con le azzurre è stato impegnato fino alle Olimpiadi di Pyeongchang del 2018, in cui la medaglia d’oro in Discesa venne conquistata da Sofia Goggia, atleta da lui allenata.
Dal 2019 lavora con la nazionale femminile francese delle discipline veloci e ha contribuito alla rinascita agonistica di Romane Miradoli e di Laura Gauché, in una squadra transalpina che partiva da risultati insoddisfacenti.
Giorgio Maria Gay, sestrierino e atleta dello Sci Club Sestriere sino al 2011, è maestro di sci e allenatore di 3° livello, è stato allenatore della categoria Giovani nella sua società sportiva e, a partire dalla stagione 2016-2017, ha lavorato come skiman per l’US Ski Team, per il gruppo Polivalenti di Coppa Europa della Nazionale italiana e infine per il gruppo di Coppa del Mondo delle discipline della Discesa e del Super-G.
È invece andato ad Ezio Giaj, promotore e organizzatore di innumerevoli eventi culturali, ricreativi, enogastronomici, tra cui “Gusto in Quota” a Sestriere, il premio al personaggio dell’anno intitolato al maratoneta Valerio Arri, il primo vincitore di una medaglia olimpica per l’Italia alle Olimpiadi di Anversa del 1920.
Gianni Poncet, Ivo ferriani e Pietro Blengini
Protagonisti dell’evento che si è svolto stamani alla Cascina Marchesa sono stati i dirigenti della FISI (tra i quali il Consigliere federale Pietro Marocco e il Presidente del Comitato Alpi Occidentali, Pietro Blengini), il membro del Consiglio esecutivo del CIO Ivo Ferriani, i direttori delle scuole di sci e i Sindaci di numerose località sciistiche piemontesi, tra i quali Gianni Poncet, alcuni esperti nella formazione professionale, dirigenti e docenti degli istituti superiori e universitari, rappresentanti del mondo produttivo, parlamentari, rappresentanti delle associazioni di categoria.
Alle istituzioni presenti all’evento è toccato il compito di trarre le conclusioni e consegnare il premio Montagnedoc, mentre è stato come sempre lo Sci Club GIS-Giornalisti Italiani Sciatori, ad indicare i nomi dei vincitori del premio.
È stata l’occasione per affrontare alcune importanti tematiche legate al m ondo montagna, come l’emergenza idrica e le attività lavorative ad alta quota in relazione alla spopolamento delle località di montagna.
Il gruppo Montagnedoc ha come obiettivo istituzionale le attività di comunicazione, promozione e sviluppo della montagna in senso ampio e in particolare sui temi dello sport, del turismo e della cultura, istituendo parallelamente il premio al miglior allenatore e al miglior skiman piemontese di Coppa Europa e Coppa del Mondo.
Da sempre nell’evento l’incontro tra gli attori dello sport e del turismo legati alla montagna e i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli consente un approfondito e vivace dibattito su temi di rilevanza e interesse legati al territorio montano in senso ampio: sviluppo tecnologico, sistemi e infrastrutture impianti, sicurezza, istruzione, gestione delle risorse naturali e umane, alimentazione, produzioni agricole e altro ancora.
Luigi Chiabrera. organizzatore dell’evento col figlio Pietro, ex atleta, poi maestro e allenatore ma da anni dirigente della Uefa con Senior Manager Stadium & Football Technology
Si è approfondito il tema già discusso lo scorso anno, ovvero la gestione delle risorse idriche, spaziando dagli usi irrigui e idropotabili all’innevamento programmato. Ma al centro della riflessione è stato anche il rapporto tra la formazione scolastica e i territori montani. Prendendo esempio dalle esperienze dell’École professionnelle de la montagne di Briançon e del Formont piemontese, gli attori delle Terre Alte si sono confrontato con politici e istituzioni sulla necessità di formare tecnici, manutentori e operatori professionali negli ambiti utili al sistema produttivo ed economico montano, per colmare la carenza di formazione professionale e il gap fra domanda e offerta di lavoro.
L’esigenza è innanzitutto quella di attrarre sempre più i giovanissimi che completano la scuola media verso il mondo della formazione professionale e di sviluppare professionalità che consentano la gestione e il funzionamento degli impianti di risalita, la capacità di intervento sull’ambiente con tecnici dedicati alla gestione della rete stradale montana, esperti nella gestione dei boschi e nella trasformazione del legname, meccanici ed elettricisti per gli impianti di risalita e i battipista, guide alpine, maestri di sci, maestri di intaglio, ecc.
La riflessione è stata incentrata sulle possibilità di avviare uno o più istituti tecnici che possano formare operai specializzati
nelle varie discipline, di portare nelle classi l’esperienza del territorio della montagna, di sviluppare percorsi educativi con pratiche operative legate al lavoro, al mantenimento ambientale e alla costruzione di manufatti specifici del territorio e infine di organizzare percorsi didattici teorici e pratici per il recupero delle tradizioni e della cultura dei lavori tipici delle vallate alpine.
Narco Viale e Giorgio Maria Gay succedono a Simone Del Dio e a Bruno Grandi vincitori dello scorso anno.
Add Comment