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Così il Direttore Tecnico degli Azzurri Max Carca, dopo la 1a dello slalom

Le parole del direttore tecnico della squadra Azzurra maschile dopo la prima manche dello slalom Max Carca:

Oggi non siamo riusciti ad interpretare neve e tracciato. Devo dire che i giovani devono imparare da Stefano Gross che ha dimostrato con grinta e tenacia si poteva fare di più. Lui ha fatto il suo massimo, i giovani non altrettanto.

Ora dobbiamo cercare di raccogliere il massimo dalle ultime due gare, non dimentichiamo che solo poche settimane fa Vinatzer è salito sul podio a Kitzbühel. Però manca la costanza, deve riuscire a fare ordine nelle scelte, anche del materiale. E’ un momento in cui deve guardare più il quadro, meno la cornice.

In Coppa Europa i giovani hanno fatto uno step in avanti. Abbiamo scelto di non portarli al Mondiale perché riteniamo che prima si debba qualificarsi nei 30 in Coppa del Mondo. In questi mesi hanno migliorato il ranking e partiranno con pettorali più bassi. Ora bisogna dare continuità, abbiamo cambiato qualcosa nello staff la scorsa primavera ed ora continuiamo su questa strada.

Per quanto riguarda il gigante, con Luca De Aliprandini è stato fatto un grande lavoro: nella prima manche era di fatto a pari merito con la medaglia d’oro e l’argento su una pista e una neve che non ama.

Nella seconda ha lasciato qualcosa per la tanta aggressività per provare ad attaccare il podio, come successo anche a diversi top; ora è quinto al mondo. Della Vite è veloce ma continua a sbagliare troppo. Vinatzer ha avuto un calo in gigante. abbiamo analizzato il perché, non essendo al top nella sua disciplina può succedere. Franzoni ha fatto quello che ci aspettiamo che faccia nei prossimi anni.

La formazione maschile non ha raccolto medaglie, a parte il parallelo a squadre, ma ce la siamo giocata in tutte le gare: SuperG, discesa, combinata a squadre, gigante.
Siamo stati lì, a decimi: Paris è tornato in alto dopo mesi difficili, è stato quarto in discesa, ha commesso un grave errore in superG, la gara che mi da più rimpianti. Paris e Franzoni potevano fare davvero bene, peccato per gli errori ma la velocità c’è.
Abbiamo avuto le carte per giocarcela, ma le medaglie le prendono solo in tre: la Svizzera ha dominato, l’Austria è cresciuta qui a Saalbach. In slalom invece dobbiamo riuscire con il lavoro dei giovani a mettere un po’ in ordine la squadra.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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