Cortina2021, la tecnologia Longines, non solo cronometraggio!
Tre giorni di nulla di fatto, tre giorni per dare un’occhiata al dietro le quinte del Mondiale, in questo caso un dietro le quinte davvero speciale e importante, visto che parliamo di Longines, da quasi un secolo “partner di precisione” della Fis. Traduzione pratica: cronometrista ed elaboratore di tutti i dati relativi a ogni gara del calendario internazionale.
Come giustamente sottolinea Alain Zobrist, Ceo di Longines Swiss Timing e protagonista di questa intervista, «le gare di sci esistono grazie alla combinazione di tre fattori: la pista, gli atleti e il cronometraggio.
Questo dimostra l’importanza di Longines e dà l’idea della responsabilità che la nostra società ha verso lo sport e verso gli atleti. Noi non siamo sponsor della Fis, siamo dei partner fedeli che giorno dopo giorno devono solo fare in modo che la Fis stessa e gli organizzatori abbiamo la massima fiducia in noi».
Quella di Longines nel mondo dello sport è una lunga storia nata nel 1924 a Saint Imier, dove venne chiamata a cronometrare i tempi di una gara militare.
In quasi un secolo sono stati fatti incredibili passi avanti a livello di tecnologia e innovazione: quale quella di cui Longines va più fiera?
«Sono tante, da tantissimi anni, ma la più importante, quella che ci rende particolarmente orgogliosi, è l’introduzione del timing elettronico, in continua evoluzione.
Importantissimo anche il sistema che permette di valutare e seguire la prestazione di ogni atleta lungo la discesa, anche al di là del tempo cronometrico.
Questo sistema risulta utile e interessante non solo per gli atleti e per i loro tecnici che a freddo analizzeranno le prestazioni, ma anche per i telespettatori. Si tratta di informazioni prodotte in tempo reale, la cui messa a punto non è affatto semplice, perché si tratta di sincronizzare i dati con le immagini».
Fu proprio a un Mondiale, quello di St. Moritz 2017, che Longines presentò questo rivoluzionario sistema.
«Esatto, si tratta del Longines Live Alpine Data, costituito da un chip attaccato allo scarpone dello sciatore, dotato di radar e sensore di movimento che permette la misurazione continua e in tempo reale della velocità, dell’accelerazione e della decelerazione dell’atleta, del tempo necessario per raggiungere i 100 km/h e l’analisi dei salti.
Sistema in seguito adottato anche in Coppa del Mondo e naturalmente anche qui a Cortina, dove le piste di discesa prevedono salti belli lunghi».
Qualche novità per questi Mondiali?
«Abbiamo lavorato sulla tecnologia nella zona del traguardo, con una camera fotofinish usata come backup supplementare. Ricordiamo poi che un terzo backup è quello fornito dai tempi manuali, sempre a disposizione».
Quante persone lavorano qui a Cortina?
«Venti, divise in due squadre, una per le gare femminili e una per quelle maschili. Alcuni uomini sono multitasking, ma di base è importante avere sempre attive due installazioni parallele, senza mischiare i ruoli».
La giornata tipo di questi uomini?
«Spesso salgono in pista ancora prima degli atleti, per assicurarsi che tutto sia a posto e funzionante. Prima di ogni manche si fanno dei test, in linea di massima cerchiamo di essere pronti un’ora e mezza prima della gara.
Negli ultimi minuti la tensione sale, la concentrazione è massima, poi appena scatta il primo bip tutto in sala cronometraggio diventa calmissimo, la routine prende il sopravvento.
Dopo la gara i protocolli sono strettissimi, bisogna ufficializzare tutto e rendere i dati disponibili nel minor tempo possibile.
Nel pomeriggio si partecipa poi alla riunione di giuria e dei capi squadra, appena dopo si preparano le liste di partenza. Ai Mondiali, con gare o prove ogni giorno, i nostri uomini di sicuro non si annoieranno».
In che modo la televisione interagisce con Longines?
«Siamo noi a provvedere a tutte le grafiche che si vedono sullo schermo, per farlo lavoriamo mano nella mano con i produttori televisivi: durante la gara siamo collegati con la regia, per capire quando mandare le grafiche. Ormai, dopo anni e anni di esperienza, ci si capisce al volo, i nostri tecnici, sono molto professionali e competenti».
Che futuro per il cronometraggio sportivo?
«Il futuro non ha limiti, tanto ancora può essere fatto, l’elemento tempo è fisso e lascia poco spazio alla creatività, ma il modo in cui lo misuriamo e ciò che succede nel tempo si evolve. I sensori potranno dare informazioni ancora più accurate e trasparenti sulle prestazioni degli atleti».
A quando i millesimi?
«Siamo già in grado di misurarli, ma le regole della Fis prevedono che i tempi vengano resi disponibili in centesimi, quindi non dipende da noi. Il motivo? Gli sport outdoor sono condizionati dal meteo non sempre uguali per tutti, quindi limitarsi ai centesimi viene considerato più giusto per la credibilità della gara».
A proposito di condizioni meteo: in che modo influenzano il cronometraggio?
«In nessun modo. Le nostre tecnologie sono testate e sviluppate per mantenersi stabili in ogni situazione, dal gelo al vento, dalla pioggia alla neve. Solo in caso di nevicate fortissime dobbiamo prevedere più uomini (spesso volontari) per pulire le installazioni posizionate lungo la pista».
In che modo il lavoro e la tecnologia applicata allo sport influiscono sui prodotti per tutti, gli orologi, per intenderci.
«I valori sono gli stessi, i dettagli, la cura dei particolari e la precisione sono fondamentali quando vuoi produrre un orologio. La ricerca costante di questi valori caratterizza da sempre Longines».